La serata di ieri, mercoledì 7 settembre 2022, ha visto Apple fare da protagonista: in occasione dell’evento di lancio Far out, il colosso di Cupertino ha svelato al mondo i nuovi iPhone 14 e iPhone 14 Plus, iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max, i nuovi Apple Watch 8, Watch SE 2 e Watch Ultra, e le nuove AirPods Pro di seconda generazione.

Come sempre in questi casi, a bocce ferme, emergono ulteriori novità relative a ciò che Apple ha presentato, cose che magari sono inizialmente passate in secondo piano. Analizziamole, una per una, perché alcune di queste (come la prima di cui vi parleremo) possono essere inquadrate come l’inizio di un cambiamento “epocale”.

Apple vuole “uccidere” le SIM fisiche: negli USA, gli iPhone 14 supportano solo le eSIM

Un paio di mesi fa era trapelata un’indiscrezione secondo cui Apple avrebbe rimosso il supporto alle SIM fisiche dagli iPhone 14 per puntare forte sulle eSIM, vista la diffusione crescente della tecnologia.

Con il lancio dei nuovi iPhone 14, questo scenario è divenuto realtà, anche se circoscritto unicamente al mercato statunitense: tutti i modelli di iPhone 14 venduti negli Stati Uniti non presenteranno il carrellino della SIM ma consentiranno l’utilizzo unicamente tramite eSIM.

Negli Stati Uniti, quindi, è stato seguito l’approccio del Big Bang, privando l’utente della possibilità di scegliere e costringendo, coloro che ancora non lo hanno fatto, a passare da una SIM fisica a una SIM virtuale: un ruolo importante lo giocano indubbiamente gli operatori telefonici che, negli Stati Uniti, stanno vivendo questo cambiamento come “evoluzione naturale”.

Negli altri mercati, tra cui in Italia, gli iPhone 14 saranno ancora dotati del supporto alle SIM fisiche, ma continueranno (ovviamente) a supportare anche le eSIM. Non tutti gli operatori del bel paese offrono le eSIM.

Apple iPhone 14 solo eSIM negli Stati Uniti

Apple: ecco come funzionano gli SOS Emergenze via satellite degli iPhone 14

Una delle più chiacchierate funzionalità introdotta con gli iPhone 14, protagonista di numerose indiscrezioni riguardanti i melafonini di ultima generazione, è sicuramente la funzione satellitare di emergenza (Emergency SOS via satellite), utile per consentire l’invio di messaggi di emergenza quando le connessioni di rete mobile e Wi-Fi non sono disponibili.

Si tratta di un servizio progettato per l’uso in spazi aperti che offrono una chiara linea di vista verso il cielo: pertanto, le prestazioni potrebbero risentirne qualora vi fossero alberi o edifici nelle vicinanze.

SOS Emergenze via satellite non consente di effettuare chiamate ma permette di inviare brevi messaggi di testo, grazie ad un algoritmo di compressione (sviluppato direttamente da Apple) che rende i messaggi di testo fino a tre volte più piccoli (in termini di dimensione) per accelerare il processo comunicativo.

Apple ha affermato che, in condizioni ottimali, un breve messaggio (predefinito, a scelta tra alcuni suggerimenti che fornisce direttamente l’iPhone) può essere inviato entro 15 secondi; nel caso in cui vi sia la presenza di ostacoli, invece, saranno necessari svariati minuti.

Attraverso la connettività satellitare, inoltre, gli utenti iPhone possono condividere la loro posizione tramite l’app Dov’è, anche senza connessione Wi-Fi o alla rete mobile.

Apple non ha comunicato il costo del servizio ma fornirà, gratuitamente e per due anni, SMS Emergenze via satellite a tutti gli utenti in possesso di uno degli iPhone 14. Tuttavia, il servizio, che arriverà a novembre, sarà disponibile unicamente su tutti i modelli di iPhone 14 acquistati negli Stati Uniti e in Canada.

Apple aumenta ancora l’autonomia con gli iPhone 14

Dopo avere alzato l’asticella per quanto concerne l’autonomia con gli iPhone 13 del 2021, dispositivi nettamente superiori rispetto ai membri della gamma iPhone 12 del 2020, Apple ha ulteriormente migliorato la situazione con gli iPhone 14, iPhone 14 Plus, iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max, almeno per quanto concerne i dati dichiarati dal colosso di Cupertino (e soprattutto sui modelli base).

Ecco i dati sull’autonomia dei nuovi smartphone della mela morsicata, presi direttamente dal sito ufficiale, confrontati con quelli degli iPhone della passata generazione (non includiamo nel confronto iPhone 13 mini perché si tratta di un dispositivo completamente diverso rispetto al nuovo iPhone 14 Plus)

  • Autonomia dichiarata in riproduzione video
    • iPhone 13: fino a 19 ore
    • iPhone 14: fino a 20 ore (un’ora in più)
    • iPhone 13 Pro: fino a 22 ore
    • iPhone 14 Pro: fino a 23 ore (un’ora in più)
    • iPhone 13 Pro Max: fino a 28 ore
    • iPhone 14 Pro Max: fino a 29 ore (un’ora in più)
    • iPhone 14 Plus: fino a 26 ore
  • Autonomia dichiarata in streaming video
    • iPhone 13: fino a 15 ore
    • iPhone 14: fino a 16 ore (un’ora in più)
    • iPhone 13 Pro: fino a 20 ore
    • iPhone 14 Pro: fino a 20 ore (parità)
    • iPhone 13 Pro Max: fino a 25 ore
    • iPhone 14 Pro Max: fino a 25 ore (parità)
    • iPhone 14 Plus: fino a 20 ore
  • Autonomia dichiarata in riproduzione audio
    • iPhone 13: fino a 55 ore
    • iPhone 14: fino a 80 ore (25 ore in più)
    • iPhone 13 Pro: fino a 75 ore
    • iPhone 14 Pro: fino a 75 ore (parità)
    • iPhone 13 Pro Max: fino a 95 ore
    • iPhone 14 Pro Max: fino a 95 ore (parità)
    • iPhone 14 Plus: fino a 100 ore

Apple iPhone 14 Batteria

Dai dati, nudi e crudi, snocciolati subito sopra, emerge come iPhone 14 sia l’unico del lotto a compiere un significativo passo in avanti. Apple, poi, non è solita condividere i numeri ufficiali relativi alla capacità delle batterie ma, tramite alcune indiscrezioni trapelate in precedenza, possiamo farci un’idea:

Le differenze in termini di capacità sembrano pressoché insignificanti rispetto agli smartphone della passata generazione che, come detto poco sopra, avevano invece compiuto un passo importante in questa direzione rispetto ai modelli del 2020 (addirittura il modello di punta, iPhone 14 Pro Max, ospita una batteria leggermente meno capiente del predecessore): tutte le migliorie, di conseguenza, sarebbero da imputare all’ottimizzazione software attorno all’hardware (il “vecchio” Apple A15 leggermente rivisto per i modelli base e il nuovissimo Apple A16 per i modelli Pro).

All’interno di un documento, che nel frattempo Apple ha depositato sul sito web di Chemtrec, intanto, sono riportati i dettagli ufficiali sulla capacità in wattora (Wh) delle batterie di ciascun modello della gamma iPhone 14; di seguito, riportiamo i valori e li confrontiamo con quelli degli iPhone 13 del 2021 ma vi anticipiamo che i rumor trapelati in precedenza (e riportati poco sopra) vengono praticamente confermati:

  • iPhone 14: 12,68 Wh (contro i 12,41 Wh di iPhone 13)
  • iPhone 14 Plus: 16,68 Wh
  • iPhone 14 Pro: 12,38 Wh (contro glii 11,97 Wh di iPhone 13 Pro)
  • iPhone 14 Pro Max: 16,68 Wh (contro i 16,75 Wh di iPhone 13 Pro Max)

Secondo quanto dichiarato dal colosso di Cupertino, infine, tutti gli iPhone 14 sono in grado di ricaricarsi da 0% a 50% in 30 minuti, utilizzando il caricabatterie da 20 W di Apple (venduto separatamente rispetto agli iPhone) o un caricabatterie più potente. Tutti ci saremmo aspettati un passo in avanti da questo punto di vista, in un momento storico in cui, nel panorama Android, è stata superata la soglia dei 100 W di ricarica.

Per usare Apple Fitness+ basterà solo l’iPhone

Piccola rivoluzione in arrivo per Apple Fitness+, il servizio del colosso di Cupertino dedicato agli amanti di salute e fitness, introdotto nel 2020 e lanciato in Italia nell’autunno del 2021, che pone al centro dell’esperienza utente l’Apple Watch. Finora.

A partire dall’autunno di quest’anno, Apple Fitness+ non richiederà più agli utenti di possedere necessariamente un Apple Watch ma sarà disponibile, per la prima volta, per tutti gli utenti iPhone.

A partire da iOS 16, infatti, l’app Fitness è disponibile per tutti gli utenti iPhone e con un prossimo aggiornamento del sistema operativo, presumibilmente iOS 16.1 che arriverà ad ottobre, in concomitanza con il rilascio della versione stabile di iPadOS 16 (che, come discusso qualche settimana fa, dovrebbe essere lanciato direttamente nella versione iPadOS 16.1).

Apple Fitness+ iPhone Apple Watch

Il servizio prevede un canone mensile di 9,99 euro al mese o 79,99 euro all’anno (risparmio di 39,89 euro): coloro che acquistano un Apple Watch riceveranno tre mesi gratis di Apple Fitness+; coloro che già possiedono un Apple Watch possono provare gratuitamente il servizio per un mese. Sarà interessante scoprire se, quando verrà rilasciato l’aggiornamento software che svincolerà Apple Fitness+ dagli Apple Watch, il colosso di Cupertino introdurrà nuove promozioni per attirare utenti iPhone a provare il servizio.

iOS 16 aiuterà a identificare gli AirPods contraffatti

Ormai ci siamo, lunedì 12 settembre inizierà il rilascio globale di iOS 16 per tutti gli iPhone compatibili (dagli iPhone 8 del 2017 in poi). In mezzo alla miriade di novità che verranno introdotte con la più recente versione di iOS, ce n’è una che riguarda da vicino le cuffiette AirPods e che, più nello specifico, mira a risolvere una problematica parecchio diffusa, specie nel mercato dell’usato: la contraffazione.

Con iOS 16, infatti, gli utenti saranno in grado di identificare AirPods e AirPods Pro contraffatte. A notare questa “novità”, emersa dalla recente RC (Release Candidate) di iOS 16 e ottima per combattere i contraffattori che sono in grado di replicare uno a uno le famosissime cuffie true wireless della mela morsicata, è il portale 9to5mac.

Secondo quanto riportato, alla stregua di quando iOS avvisa gli utenti che ha rilevato una parte non originale negli iPhone, l’utente verrà avvisato dal proprio iPhone (o dal proprio iPad) quando tenterà di accoppiare al dispositivo delle AirPods contraffatte, tramite un messaggio: “Queste cuffie non possono essere verificate come AirPods originali e potrebbero non comportarsi come previsto”.

Alla fine del messaggio è presente il link cliccabile con “Ulteriori informazioni” che reindirizza ad un articolo direttamente sul supporto; oltre a questo messaggio, nel pop-up, sono presenti un tasto per non connettersi e un collegamento per connettersi tramite la sezione “Bluetooth” nelle impostazioni di sistema.

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