iOS 16 Hero Beta Program

Il sistema operativo iOS è diventato l’icona di un ampio target di persone che predilige semplicità e rispetto della privacy sopra ogni altra cosa in un dispositivo mobile. Si tratta del secondo sistema operativo mobile più diffuso al mondo, secondo soltanto ad Android: quasi un terzo degli smartphone utilizzati quotidianamente ha a bordo iOS.

iOS

Nel corso degli anni l’iPhone è diventato il coltellino svizzero per eccellenza, un prodotto di tecnologia che può essere utilizzato egregiamente in ogni ambito: strumento di lavoro, oggetto di svago, detentore dei nostri segreti, medium preferito di comunicazione e chi più ne ha più ne metta. Tutto ciò non sarebbe possibile se l’oggetto in sé fosse soltanto un aggregato di silicone e componenti elettronici: il successo di Apple e dei suoi prodotti mobili dipendono anche, e soprattutto, dal software che vi è installato sopra.

Cos’è iOS

In parole semplici, iOS è il sistema operativo sviluppato da Apple per i dispositivi iPhone e iPod Touch.

Un sistema operativo – dall’inglese OS, Operating System – è un software che serve a gestire tutti gli aspetti di un computer, in questo caso tascabile. Sviluppato da Apple, iOS è una vera e propria piattaforma in grado di comunicare efficacemente con l’hardware, come ad esempio i molteplici sensori di cui è composto un iPhone, e di gestirli nei vari processi necessari al corretto funzionamento del dispositivo.

Fino al 2019 iOS era il sistema operativo presente anche a bordo dei tablet iPad, ma l’azienda ha deciso di separare lo sviluppo software tra le due differenti categorie di dispositivi, così da poter sviluppare funzionalità esclusive per il formato tablet.

L’origine del nome iOS

In principio, quando fu lanciato il primo iPhone nel 2007, il sistema operativo fu chiamato originariamente iPhone OS. Nelle intenzioni di Steve Jobs, iPhone OS era visto come un derivato di Mac OS X, tanto che fino al momento della commercializzazione non fu vista traccia del nome del software.

Soltanto nelle fasi finali prima della messa in vendita del primo smartphone Apple, avvenuta mesi dopo l’annuncio iniziale, l’azienda decise di nominare definitivamente il sistema operativo iPhone OS. La “i” iniziale nei prodotti e software Apple proviene dal nome scelto per il primo iMac, che segnava “il matrimonio tra l’eccitazione di internet con la semplicità del Macintosh“; il prefisso “i” però, secondo l’azienda, sta anche per aggettivi come individual, instruct, inform e inspire.

Logico pertanto pensare che iPhone fosse il nome giusto per il primo smartphone dell’azienda, anche se la connettività internet sarebbe stata limitata fino al modello dotato di supporto alle reti 3G, rilasciato soltanto successivamente Il primo modello di iPhone era infatti dotato di un modem cellulare 2G che gli consentiva soltanto di effettuare/ricevere chiamate e messaggi SMS.

Il cambio di nome da iPhone OS ad iOS è avvenuto nel 2010, con l’introduzione del primo iPad, con a bordo lo stesso software utilizzato per gli iPhone. Era necessario quindi trovare un nuovo nome che fosse calzante per entrambi i dispositivi, dato che non era più soltanto l’iPhone ad utilizzarlo: da iPhone OS si passò quindi ad iOS, nome utilizzato tuttoggi.

iOS dagli albori a oggi

In questa sezione ripercorriamo la storia di iOS, partendo dalla nascita (quando ancora non si chiamava così), fino ad arrivare ad oggi, periodo in cui è in corso lo sviluppo di iOS 17.

In principio fu iPhone OS

iPhone OS (2007)

La storia dell’iPhone è iniziata con la prima versione di iPhone OS, la quale mostrava feature molto avanzate per il periodo di rilascio, avvenuto nel Giugno del 2007. Alcune delle sue caratteristiche peculiari comprendevano uno schermo in grado di supportare il multi-touch, una casella vocale integrata e la sinergia con iTunes, programma e piattaforma musicale che al tempo dominava il panorama delle vendite online di brani musicali.

iPhone OS 2.0 (2008)

Neanche un anno dopo, con iPhone OS 2.0, Apple aggiunge il supporto alle reti 3G, mentre l’app store conta già oltre 500 app disponibili di terze parti, ovvero se si escludono quelle di sistema precaricate nel sistema operativo come Safari, Mappe e Mail, sviluppate direttamente da Apple. L’App Store di Apple oggi conta più di 70 miliardi di dollari di fatturato l’anno.

iPhone OS 3.0 (2009)

La terza e ultima versione di iPhone OS coincide con il lancio di iPhone 3GS, che introduce la ricerca globale Spotlight, anche se non avanzata come quella disponibile nei moderni prodotti dell’azienda; il supporto all’invio e ricezione degli MMS; la possibilità di registrare video utilizzando l’app Fotocamera.

L’era di iOS

iOS 4 (2010)

Nel 2010 viene introdotto iOS 4, con la nuova nomenclatura che accompagnerà il resto dei prodotti software di Apple per il segmento iPhone. L’azienda lancia infatti anche iPad, che per molti anni userò lo stesso software degli smartphone della compagnia di Cupertino.

Alcune delle funzionalità aggiunte in questa versione sono l’iconica app FaceTime – la quale rende difficile agli utenti, soprattutto negli Stati Uniti d’America e in Canada, passare ad un dispositivo Android proprio per l’utilizzo massivo di FaceTime e iMessage – oltre ad AirPlay con la possibilità di utilizzare lo smartphone come hotspot e il multitasking, che però non raggiungerà mai davvero i livelli di Android.

iOS 5 (2011)

L’anno seguente Apple spinge ancora di più sui servizi online, introducendo la piattaforma iCloud e il servizio iMessage, ma le novità non si fermano qui. Ad accompagnare iOS 5 e fare la felicità degli utenti ci pensa il Centro Notifiche, un unico luogo in cui poter disporre di tutte le notifiche provenienti dalle app.

iOS 6 (2012)

La versione 6 di iOS è ricordata per essere una dei fallimenti software più grandi dell’azienda, tanto da far dimenticare completamente l’avvento di Siri, l’assistente digitale che ancora oggi rende la vita più facile sui prodotti Apple – ma che perde inesorabilmente contro l’Assistente Google. Il firmware, rilasciato nel settembre del 2012, era ricco di bug e problemi anche con funzionalità essenziali per l’utilizzo di uno smartphone, per non parlare di alcuni opinabili strafalcioni riguardanti la consistenza delle scelte per interfaccia utente e interazioni con la stessa. Riassumendo, la release 6 di iOS è stata un vero e proprio disastro, tanto da costringere il CEO Tim Cook a licenziare Scott Forstall, l’allora capo della divisione sviluppo di iOS, dopo che quest’ultimo si rifiutò di scusarsi pubblicamente con gli utenti.

iOS 7 (2013)

Il cambio di direzione ebbe profonde implicazioni sulla direzione della release 7 di iOS, la quale ricevette molte critiche riguardanti il cambio di stile adoperato da Jony Ive, l’allora capo della divisione design di Apple, che non aveva mai lavorato prima sul design dell’interfaccia di iOS. Nonostante i tanti cambiamenti necessari per riconquistare la fiducia degli utenti, furono introdotte anche funzionalità davvero innovative, come AirDrop, che permette ai dispositivi della mela morsicata di poter trasferire file senza fili; il Centro di Controllo, che permette la gestione della connettività dello smartphone e delle impostazioni principali, in modo simile a come il Centro Notifiche permette di gestire le notifiche; infine viene introdotto anche il supporto per il Touch ID.

iOS 8 (2014)

Con l’estremo makeover dell’interfaccia messo a punto nelle due versioni precedenti, iOS 8 si è dimostrato un sistema operativo molto conservativo. Senza stravolgere l’interfaccia, il team di sviluppo si è concentrato sull’introduzione di poche, ma ottime, nuove funzionalità: Apple Music, Handoff, HomeKit, il supporto alle tastiere di terze parti e anche Apple Pay, il sistema per i pagamenti elettronici dell’azienda.

iOS 9 (2015)

Il debutto di iOS 9 fu ricevuto positivamente dal pubblico e dalla critica, se non altro per l’intento principale di questo update: quello di rendere più solido il sistema operativo, ottimizzando performance e robustezza dello stesso, così da renderlo utilizzabile anche sui device più vecchi. Due feature vengono aggiunte che faranno la differenza anche negli anni a venire: la modalità Night Shift, che riduce la componente blu della luce display così da non affaticare la vista, e la funzione risparmio energetico, che riduce all’essenziale la connettività e l’aggiornamento delle app per ridurre il consumo della batteria.

iOS 10 (2016)

Interoperabilità è la parola chiave per la release 10 di iOS, che si apre alle app di terze parti consentendo al sistema di far operare funzionalità di app differenti senza avere la necessità di dover aprire una seconda app: una caratteristica che potrebbe far sorridere al giorno d’oggi, ma che al tempo fu una vera e propria rivoluzione nel mondo Apple. Fino ad allora,  l’unica cosa consentita alle app non in primo piano era la riproduzione del flusso audio. Questa è stata da sempre una delle differenze fondamentali tra il sistema operativo sviluppato da Apple e quello di Google, la quale permette(va) assoluta libertà alle app software di terze parti.

iOS 11 (2017)

Il focus della versione 11 di iOS è tutto sugli iPad: anche se  i tablet dell’azienda condividono il sistema operativo con iPhone e iPod Touch, molte delle feature più interessanti sono appannaggio esclusivo dei tablet dell’azienda.  L’intento di Apple è quello di espandere le funzionalità di iPad, in particolare della serie Pro, per rendere i prodotti più appetibili come sostituti concreti ai laptop – nonostante lo spot realizzato da Apple reciti “Che cos’è un computer?” proprio in riferimento all’uso estrememamente versatile di iPad Pro, quasi come se fosse un computer portatile.

iOS 12 (2018)

Poche innovazioni per iOS 12, che viene visto come una versione di transizione, ma che comunque aggiunge il supporto a ARKit 2 – la piattaforma di sviluppo Apple per la realtà aumentata sui dispositivi mobili come smartphone e tablet – miglioramenti per Siri e l’introduzione delle scorciatoie per richiamare i comandi rapidi, Memoji e il tempo di utilizzo del dispositivo tramite Screen Time.

iOS 13 (2019)

La release di iOS 13 segna una svolta importante: il sistema operativo iOS non sarà più presente sui futuri iPad, che ora hanno un proprio sistema chiamato iPadOS. Per la felicità degli utenti del melafonino, iOS 13 introduce un nuovo tema scuro chiamato Dark Mode,utile soprattutto la sera quando si utilizza iPhone in un ambiente a bassa luminosità ambientale. Altro oggetto del focus da parte dell’azienda è la privacy, con la possibilità di loggare con un account Apple oscurando così il proprio Apple ID per l’utilizzo di app e servizi e tante altre novità che potete trovare qui.

iOS 14 (2020)

Con iOS 14 l’azienda di Cupertino introduce due novità assolute per il suo sistema operativo mobile: un design rinnovato nell’interfaccia, in particolare per la gestione dei widget, e la possibilità di poter effettuare chiamate con modalità schermo ridotta. Sebbene sul lato Android queste features sono presenti sin dagli albori, queste rappresentano un vero e proprio punto di svolta per tutti gli utenti  iPhone. A questo si aggiunge un forte accento su funzionalità specifiche per la salvaguardia della privacy. Per la lista completa di tutte le nuove feature date un’occhiata al nostro approfondimento su iOS 14.

iOS 15 (2021)

Una release incentrata ad affinare e migliorare, piuttosto che a stravolgere e stupire: ecco come potremmo definire iOS 15. Il nuovo design per le notifiche permette una gestione minuziosa per app e gruppi di applicativi, mentre la nuova modalità Concentrazione (Focus) viene in aiuto di tutti coloro i quali cercano di ridurre le proprie distrazioni. Il sistema operativo mobile di Apple ora offre la possibilità di riconoscere il testo anche da immagini salvate in galleria, e le app Safari, Maps, Meteo e Note sono state ridisegnate così da offrire una modalità d’uso unificata. Per gli amanti delle videoconversazioni, ora FaceTime offre la possibilità di effettuare chiamate in modalità Ritratto (Portrait) e apre le porte anche a chi non dispone di un dispositivo Apple grazie ad un link d’invito. Per la lista completa di tutte le nuove feature date un’occhiata al nostro approfondimento su iOS 15.

iOS 16 (2022)

La parola d’ordine di iOS 16, per la prima volta nella storia del sistema operativo, è “personalizzazione”. Abbiamo infatti assistito a un enorme cambio di paradigma, con l’introduzione della schermata di blocco personalizzabile. Non mancano comunque tante altre novità come la rinnovata modalità Full Immersion, la Libreria foto condivisa di iCloud e tante altre novità minori che hanno modificato varie app (Messaggi, Mail, Wallet) e parti del sistema. Gli sviluppatori si sono focalizzati anche su sicurezza e privacy, con alcune funzionalità ad hoc introdotte nei mesi successivi al rilascio.

iOS 17 e sviluppi futuri

iOS 17 è la prossima, attesa, versione di iOS, attualmente nella sua fase di sviluppo. Annunciato durante il keynote di apertura della WWDC23, iOS 17 prosegue la strada intrapresa con iOS 16, espandendo ulteriormente le possibilità di personalizzazione ad altri ambiti, come la schermata delle chiamate in arrivo. Tra le novità più interessanti, troviamo la nuova Modalità StandBy (trasforma l’iPhone in uno smart display quando è messo in carica, inclinato, attraverso accessori wireless) e la nuova app Journal (che debutterà solo nell’autunno del 2023).

Come ogni versione del sistema operativo, anche iOS 17 guadagnerà tante nuove funzionalità, oltre a tutte quelle già annunciate in fase di presentazione. Queste verranno rilasciate agli sviluppatori e ai beta tester pubblici nei prossimi mesi e debutteranno sugli iPhone supportati nel settembre del 2023.

Visto che iOS 17 non è ancora ufficialmente disponibile, il futuro di iOS, al momento, è proprio costituito da lui: è difficile dire dove voglia andare a parare Apple nel futuro lontano; la sensazione è che, da chiuso, il sistema operativo possa diventare sempre più aperto (almeno in Europa, a causa delle pressioni esercitate dall’Unione Europea).