La scheda video, o se preferite scheda grafica, è una delle componenti più importanti da considerare quando acquistiamo un PC desktop o un notebook, ancora di più se decidiamo di assemblare quel computer con le nostre mani (ma vuoi mettere la soddisfazione?). Insieme ad altri elementi “primari” come il processore, la scheda madre, la memoria e, non per ultimi, alimentatore e sistema di dissipazione, la scheda video è fondamentale in quanto il suo compito base è quello di “portare su schermo” le attività che svolgiamo comodamente dal nostro PC, questo al di là della potenza di elaborazione o dalla tipologia di GPU che prendiamo in considerazione.
Rimanendo nell’ambito pratico, la scheda grafica è inoltre una componente che può far lievitare molto i costi della configurazione finale, soprattutto quando guardiamo ai PC desktop pre-assemblati che, proprio per questo motivo, spesso risultano sovra-prezzati e, non raramente, dotati di GPU non proprio di ultimissima generazione. Tralasciando, ma non ignorando, la situazione che negli ultimi tre anni ha portato a una consistente impennata dei prezzi, il mercato delle schede grafiche, in particolare quelle dedicate, è esploso di pari passo al settore gaming, una fetta di mercato che vale miliardi e che spiega se vogliamo tutto l’interesse e la competizione che c’è per ottenere la leadership in tale settore.
Dal punto di vista dell’utente, saper scegliere la scheda grafica anche senza essere un esperto di settore, risulta quindi utile quantomeno per due motivi: il portafogli in primis, l’esperienza utente al secondo posto, o viceversa per alcuni. In questo articolo cercheremo di mettere in luce gli aspetti più importanti da valutare quando siamo di fronte a un acquisto e siamo indecisi su cosa scegliere, spesso però solo perché non guardiamo alle nostre reali esigenze e ci facciamo influenzare esclusivamente da quello che leggiamo in giro.
Rimanendo in tema, se siete alla ricerca di consigli diretti sull’acquisto di una nuova scheda grafica, magari in base al vostro budget di spesa, vi consigliamo di consultare la nostra guida sulle Migliori schede video di questo mese, qui potrete trovare una selezione accurata dei migliori modelli che attualmente si possono acquistare, divisi tra l’altro per fascia di prezzo.
Indice:
Come scegliere la scheda video: tipologie di GPU in commercio
Parlare di schede grafiche, lo preferiamo a schede video, potrebbe sembrare semplice, ma allo stesso tempo può risultare abbastanza complicato per un profano quando si approfondiscono temi tecnici come l’architettura di una GPU che, non nascondiamolo, richiedono comunque un minimo di competenza sull’argomento; il nostro intento però è quello di raggiungere una via di mezzo, in modo che anche i lettori meno esperti possano trovare qualche spunto utile che possa aiutarli nella scelta.
Iniziamo con le basi e facciamo il punto sulle tipologie di schede grafiche che possiamo incontrare in commercio nel mercato consumer:
- Schede grafiche integrate (o iGPU se ci riferiamo alla GPU)
- Schede grafiche dedicate (o dGPU)
- Schede grafiche esterne (o eGPU)
Schede grafiche integrate
Le schede grafiche integrate, che ci crediate o no, rappresentano la maggior parte degli esemplari di processori grafici attualmente in circolazione, un fenomeno che va avanti da molti anni (almeno due decenni) e non mostra alcun segnale di cedimento. Quando parliamo di scheda video integrata ci riferiamo appunto alle GPU integrate (iGPU) direttamente nel processore (APU o SoC aggiungiamo), sia esso AMD, Intel, NVIDIA, Apple o Qualcomm. Rimanendo in ambito consumer, ricordiamo che le iGPU non sono state sempre integrate nella CPU e prima venivano collocate nel chipset della scheda madre; in questo ambito Intel aveva è ha ancora la leadership di settore, con milioni di unità vendute che dagli anni 2000 continuano a girare sulla maggioranza dei sistemi sparsi per il globo.
Vista la loro natura, l’evoluzione tecnico-prestazionale delle schede grafiche integrate è stata più lenta rispetto a quelle dedicate. I primi modelli avevano prestazioni molto limitate e si potevano adoperare giusto per le operazioni di visualizzazione base con poche altre opzioni; una seconda generazione di chip grafici integrati è stata invece ottimizzata per permettere di gestire le applicazioni quotidiane e ambiti come navigazione web e produttività di base (vedi office e similari). Arrivando ai giorni nostri, le ultime iGPU integrate hanno raggiunto livelli prestazionali notevoli, tanto da permettere all’utente di cimentarsi nel gaming a 1080P senza rinunciare troppo ai dettagli (in base al titolo) arrivando a supportare anche le operazioni ray-tracing con le più recenti opzioni fornite da AMD con prodotti come la Radeon 780M integrata sui Ryzen 7000 Mobile. Attualmente la sfida è tra AMD e Intel (Core 13a gen – iGPU Xe), con quest’ultima che prestazionalmente insegue, recuperando terreno, ma come detto continuando a dominare in fatto di market-share.
Schede grafiche dedicate
Passiamo ora alle schede grafiche dedicate, in sostanza il vero terreno di discussione, non solo per via dei costi, ma anche e soprattutto per la frammentazione che l’offerta dei produttori ha subito nel corso degli ultimi anni. Dopo un lungo periodo che ha visto scontrarsi AMD e NVIDIA, da un anno a questa parte anche Intel inizia a farsi spazio in questo segmento di mercato non proprio facile; allo stato attuale l’azienda di Santa Clara è ancora alla sua prima generazione di schede grafiche dedicate Arc Alchemist, motivo che non ci permette di tirare le giuste conclusioni sul prodotto che, dati alla mano, risulta comunque lontano dalle migliori soluzioni che possono offrire i competitor.
Identificate dalla maggioranza come “schede video per il gaming“, le schede grafiche dedicate, soprattutto le ultime generazioni, garantiscono una serie di funzionalità e prestazioni impensabili fino a qualche anno fa; allo stesso tempo però, è anche vero che i prezzi nella fascia alta ed enthusiast sono a dir poco proibitivi se paragonati ai migliori prodotti che venivano commercializzati lo scorso decennio ad esempio. Fino a quattro-cinque anni fa, si poteva ancora fare una distinzione tra modelli di fascia bassa, fascia media o medio/alta e fascia alta/enthusiast, non solo per prezzo ma anche per prestazioni offerte; dopo il COVID e il successivo periodo di lockdown, il mercato delle schede grafiche, già viziato in realtà, è quasi impazzito e ad oggi si riduce spesso a una questione di marketing e market-share.
Nei prossimi paragrafi vi daremo dei consigli precisi su cosa potreste scegliere in base alle vostre esigenze, in linea di massima però la distinzione che si usa fare sul mercato, produttori inclusi, è quella dove la fascia bassa si abbina al gaming a 1080P, la fascia media al gaming 1080P ad alto refresh-rate o a dettagli alti in QHD (1440P), la fascia alta all’utenza che mira a giocare in 4K, magari con dettagli al massimo e ray-tracing attivo. In mezzo a queste tre opzioni ci sono però ulteriori “scalini” che, pensandoci bene, rappresentano proprio le esigenze dell’utente finale nelle sue varie sfaccettature (vedi budget, tipologia monitor, gaming competitivo e non eccetera).
Schede grafiche esterne
Chiudiamo questo paragrafo con le schede grafiche esterne, meglio note come eGPU e da anni ormai all’inseguimento di una fetta di mercato che, dati alla mano, non si è espansa più di tanto; dopo i primi esperimenti degli anni passati, l’evoluzione tecnologica ha permesso passi da gigante anche in questo ramo, garantendo ora di utilizzare qualsiasi modello desktop come processore grafico esterno. Questi prodotti, ribadiamo di nicchia, sono pensati soprattutto per chi non è amante dei PC desktop e preferisce, anche per questioni di ingombro, i notebook per la propria postazione fissa.
Anche se esistono i portatili gaming e le GPU mobile, la potenza delle versioni desktop rimane superiore ma sempre a discapito dell’efficienza; detto questo, una eGPU ci consente di utilizzare il nostro notebook, o ultrabook nella maggior parte dei casi, abbinando una dock esterna alimentata autonomamente (da una sua PSU) con la nostra GPU preferita che può essere collegata o rimossa attraverso un unico cavo, solitamente un Thunderbolt 3.0/4.0. Il costo delle schede grafiche esterne dipende ovviamente dal modello di GPU che andremo a scegliere; i modelli di ultima generazione come una AORUS RTX 4090 Gaming Box annunciata al Computex 2023, integrano anche dei sistemi di dissipazione a liquido che, inutile dirlo, concorrono a far impennare i prezzi.
Scheda video nuova: quali specifiche tecniche guardare
Come tutti i prodotti di questa categoria, la prima cosa che andremo ad analizzare in una scheda video, oltre all’estetica e al sistema di dissipazione, sarà la tabella delle specifiche tecniche. È vero, alcune sono più importanti di altre, ma è sempre un bene conoscere tutte le diverse voci che, in molti casi, possono fare anche la differenza tra un affare e un cattivo acquisto.
GPU
La GPU, o Graphics Processing Unit, è il cuore della nostra scheda grafica ed è determinante in ottica prestazioni. Senza andare troppo nel dettaglio, possiamo dire che, una volta identificata l’architettura utilizzata, saremo subito in grado di valutare l’età del prodotto, a prescindere da tutti gli altri parametri. Per fare un esempio utilizziamo NVIDIA e le sue schede grafiche serie GeForce RTX. Un PC venduto come “ray-tracing ready” solo perché utilizza una GeForce RTX “qualsiasi” non è abbastanza per spingerci all’acquisto; sappiamo per esempio che la serie GeForce RTX 20 è stata la prima a supportare questa tecnologia ma, allo stesso tempo, solo coi modelli più potenti GeForce RTX 30 abbiamo avuto i primi risultati apprezzabili in termini di prestazioni/qualità nei giochi che sfruttano il ray-tracing. Cercando di rimanere sul “concreto”, nella GPU andremo a verificare il numero di unità di elaborazione (Cuda Core o Stream Processor), la quantità della cache e altri elementi importanti come i core destinati al ray-tracing ed eventualmente alle operazioni di machine learning.
Memoria video
La memoria video, o VRAM, è il secondo elemento più importante da considerare nell’acquisto di una scheda grafica. In realtà sarebbe più corretto parlare di sotto-sistema memoria in quanto, oltre alla capacità, le prestazioni sono influenzate direttamente dall’interfaccia memoria (in modo sostanziale aggiungiamo).
Anche in questo caso si deve fare i conti con quelle che sono le nostre esigenze in fase di gioco. Se fino a qualche anno fa si partiva da almeno 4 GB di VRAM per “attaccare” i giochi a 1080P, l’evoluzione dei titoli di ultima generazione, con l’implementazione di tecnologie come il ray-tracing e texture-pack sempre più pesanti, ha spostato l’asticella a 6/8 GB; non a caso le ultime GPU proposte da AMD, Intel e NVIDIA si posizionano proprio in questo range anche nella fascia bassa. Riguardo la VRAM poi bisogna porre attenzione alla tipologia di memoria installata; le GPU di ultima generazione utilizzano quasi tutte chip di tipo GDDR6, con NVIDIA che invece opta per le più veloci e costose GDDR6X, senza dimenticare gli eperimenti con le memorie HBM/HBM2 (High Bandwidth Memory) che però solitamente sono destinate ali prodotti professionali e alle soluzioni destinate ai server.
Interfaccia memoria (o BUS)
Come detto sopra, al pari della capacità della memoria è importante anche come questa si interfaccia o comunica con la GPU (così come avviene per CPU e RAM per intenderci). Parlare nel dettaglio del BUS memoria non è semplice e risulta piuttosto articolato per un neofita, tuttavia bisogna sapere che anche questo parametro è determinante dal punto di vista delle prestazioni e non solo. Senza dilungarci troppo, dovete sapere che il BUS influisce in primis sulla configurazione stessa dei chip memoria (vedi capacità) e viceversa, nonché sul design della cache di ultimo livello della stessa GPU. Il BUS è espresso in bit e, in modo molto semplice, più è ampio e maggiore sarà la larghezza di banda che avremo a disposizione; i modelli di GPU entry-level (non gaming) possono avere anche un’interfaccia a 64 bit, mentre una scheda grafica di nuova generazione (vedi la GeForce RTX 4060 Ti ad esempio) deve partire da almeno 128 bit (256 bit è lo standard in realtà) per arrivare ai modelli più prestanti che offrono un BUS a 384 bit e un’elevata quantità di VRAM (pensate a una GeForce RTX 4090 da 24 GB). In quest’ottica, le memorie HBM sono avvantaggiate in quanto un singolo stack HBM da un’interfaccia a 1.024 bit. Visti anche i costi, questa tipologia di memoria è stata utilizzata raramente in ambito consumer, uno degli esempi più recenti è la Radeon VII di AMD che, con una configurazione a 4 stack HMB2, offre un BUS a 4.096 bit.
TDP, TBP e TGP: questi sconosciuti
Quando parliamo di TDP (Thermal Design Power), TGP (Total Graphic Power) e TBP (Total Board Power) entriamo quasi in un terreno minato, non solo per le diverse scuole di pensiero sull’argomento ma anche per l’approccio degli stessi produttori, spesso diametralmente opposto. Oggi per le schede grafiche si prende in considerazione il parametro TBP che, in sostanza, ci dice il consumo totale della scheda grafica, compresso il sistema di raffreddamento e, dove presente, l’eventuale illuminazione RGB. Un appunto riguardo l’acronimo che, per AMD e NVIDIA, indica rispettivamente Typical Board Power e Total Board Power. Questo dato ci è utile per poter dimensionare la nostra unità di alimentazione o, se parliamo di un upgrade a un sistema preesistente, di verificare se la PSU in nostro possesso è adeguata alla scheda che andremo ad installare. In linea di massima, soprattutto per le schede grafiche più esigenti in termini energetici, successivamente dovremo verificare le specifiche dell’alimentatore e in particolare l’erogazione sulla linea dei 12 volt. Nel computo non dimenticate mai di considerare il resto della componentistica, CPU in primis e, se non siete molto ferrati in materia, affidatevi uno strumento come può essere un PSU Calculator, piuttosto affidabile e ormai presente su quasi tutti i siti dei produttori di alimentatori.
Alimentazione ausiliaria
L’alimentazione ausiliaria, che va di pari passo al TBP e all’alimentatore, è rappresentata dai quei connettori “aggiuntivi” posizionati direttamente sul PCB della scheda video. Questi sono necessari quando la scheda assorbe più dei 75 watt che può erogare uno slot PCI-E e per questo li ritroviamo ormai sulla quasi totalità dei prodotti, partendo dalla fascia medio/bassa. Ne consegue che, quando scegliamo una scheda grafica con questa peculiarità, ci dovremo assicurare che il nostro alimentatore offra i classici connettori PCI-E 6/8pin o, se guardiamo alle Nvidia GeForce RTX 40, del più recente 12VHPWR a 12+4 pin.
Interfaccia PCI-E (Gen3 vs Gen4 – PCI-E x8 o x16?)
L’interfaccia utilizzata dalla scheda grafica è importante in quanto determina la larghezza di banda con cui questa comunica il sistema, CPU in primis. In linea di massima, le schede grafiche offrono quasi sempre un’interfaccia a 16 linee o piste (da qui il x16) più raramente a 8 linee (x8), questo sia per le schede video PCI-E Gen3 che per le più moderne PCI-E Gen4. Lo standard PCI-E 4.0 garantisce una larghezza di banda di 32 GB/s per singola linea, il doppio rispetto a PCI-E 3.0. Detto questo, vista la crescente diffusione delle schede grafiche PCI-E x8 (vedi le ultime NVIDIA GeForce RTX 4060 Ti e AMD Radeon RX 7600) quello che dobbiamo tenere presente per questi prodotti è la scheda madre che ci abbineremo per creare la nostra build. Per fare un esempio, la Radeon RX 7600 installata su una scheda madre che supporta PCI-E 4.0 x8/x16 sfrutterà comunque 8 linee da 32 GB/s (256 GB/s complessivi), mentre optando su una più datata motherboard PCI-E 3.0 avremo a disposizione sempre 8 linee che viaggiano però a 16 GB/s (128 GB/s), questo nonostante quest’ultima sia comunque in grado di garantire una larghezza di banda di 256 GB/s attraverso le 16 linee PCI-E 3.0. Sia chiaro, l’impatto prestazionale non è tale da compromettere del tutto l’esperienza utente, ma ci sono casi dove sarebbe stato meglio utilizzare direttamente una soluzione a 16 piste per evitare qualsiasi inutile e anche minimo collo di bottiglia.
Form-factor e dimensioni
Chiudiamo la parte relativa alle caratteristiche della scheda grafica con il form-factor, elemento che in sostanza tiene conto delle dimensioni della scheda stessa e di conseguenza del sistema di dissipazione utilizzato. In questo caso l’esperienza nel settore non è così decisiva, basterà invece tenere presente la tabella tecnica del nostro case e lo spazio a disposizione per ospitare la scheda video. Le più recenti schede grafiche NVIDIA RTX 40, GeForce RTX 4090 e 4080 in primis, in un case occupano anche quattro slot PCI che, anche spazio permettendo, potrebbero invece precludere l’utilizzo di altri slot PCI-E della scheda madre posti nelle vicinanze dello slot PCI-E x16 primario. State attenti a tutti questi dettagli e, altro consiglio, valutate se quel particolare modello di scheda grafica che volete acquistare necessita seriamente di un dissipatore a tripla ventola, oppure può essere gestita anche da un più modesto doppia ventola.
Quale scheda video comprare? Dipende
Prima di addentrarci nell’argomento, una premessa relativa agli esempi che faremo da qui in avanti e che, come potrete intuire, si riferiscono per lo più alla scelta di una scheda video dedicata per PC desktop; le schede grafiche integrate e quelle per notebook possono essere ugualmente prese in considerazione, ma nella maggior parte dei casi sono il frutto di un compromesso che dobbiamo fare con un certo processore o un particolare notebook che ci piace.
Tornando a noi, potremmo definirla una frase fatta, ma la prima cosa da considerare quando dobbiamo acquistare la scheda grafica è chiederci per cosa ci serve e se il suo utilizzo potrebbe variare nel corso del tempo. La seconda, o la prima in base a quale tipologia di utente appartenete, è quanto può influire l’acquisto sul budget che abbiamo a disposizione in rapporto al resto della nostra configurazione. Ne consegue che, se non abbiamo problemi di costi, la scelta può essere piuttosto libera e articolata in qualsiasi segmento di mercato, se invece dobbiamo spendere poco le opzioni diminuiscono, ma a maggior ragione dobbiamo sapere cosa andiamo ad acquistare. Questo vale se assembliamo un PC da zero, ma anche quando ci troviamo a fare un upgrade su un computer con qualche annetto sulle spalle, con la differenza che nel secondo caso non dovremo guardare solo al prodotto più conveniente in quel momento, ma anche a quello che renderà meglio in base alle caratteristiche delle componenti che abbiamo già a disposizione.
Per fare qualche esempio pratico (l’elenco sarebbe abbastanza lungo), risulterebbe inutile acquistare una NVIDIA GeForce RTX 4080 e cercare di sfruttarla a dovere su un PC di 5-6 anni fa; anche se parliamo di un sistema di fascia alta, i colli di bottiglia sarebbero troppi e la GPU risulterebbe del tutto sovradimensionata (costi a parte), performando non adeguatamente. Allo stesso modo, è poco sensato puntare su GPU di ultima generazione, o comunque ad alte prestazioni, che garantiscono frame-rate elevati se la CPU non riesce a gestire il carico o, ancora peggio, se il vostro monitor è un FHD (ma anche QHD) 60Hz che non supporta tecnologie di sincronizzazione come G-Sync, FreeSync o Adaptive Sync. Ancora, se avete a disposizione una configurazione di fascia medio-alta con un alimentatore “da battaglia”, non pensate minimamente di installarci una scheda grafica come la GeForce RTX 4080, RTX 4090 o Radeon RX 7900 XT/XTX (vale anche per la precedente generazione) che assorbono da 300/400 sino a 600 watt, senza contare il mancato supporto agli ultimi standard ATX e PCI-E.
Schede Video per giocare: cosa scegliere per il gaming a 1080P, 1440P e 2160P
Per quanto possa essere dettagliata una guida o un articolo di approfondimento relativo ai consigli per gli acquisti di una scheda grafica gaming, riprodurre ogni singolo scenario utente risulta impossibile, motivo per cui in questi casi si cerca un compromesso, come detto in precedenza “scremando” le varie categorie di giocatori in base alla risoluzione a cui giocano, quindi anche al monitor, e al livello di dettagli desiderato. Dal ragionamento possiamo escludere i gamer professionisti che, per ovvi motivi tecnici, hanno bisogno di una configurazione senza alcun compromesso in quanto a prestazioni e reattività (latenza).
Premettendo che in questo caso il nostro obiettivo è quello di avere un’esperienza utente fluida e senza problemi di sorta, iniziamo con il gaming a 1080P, oramai la base richiesta per avere un’esperienza ludica soddisfacente in ambito PC desktop. Se rientrate nella categoria di giocatori che optano per il Full-HD (o 1080P) le opzioni sono moltissime e non sarà un problema reperire una scheda grafica AMD o NVIDIA, anche di precedente generazione, a un buon prezzo, soprattutto se siete poco esigenti o casual-gamer. La scelta potrebbe complicarsi leggermente se volete giocare i titoli di ultima generazione ai massimi dettagli (ray-tracing compreso) o con un elevato frame-rate; in quel caso infatti vi dovrete affidare forzatamente a una GPU di ultima generazione, vedi GeForce RTX 4060 Ti ad esempio o, in alternativa, a un prodotto di fascia più alta della precedente generazione (vedi Radeon RX 6750/6800 XT o GeForce RTX 3080 se il titolo supporta il ray-tracing).
Se passiamo al gaming a 1440P, in continua ascesa grazie anche al calo di prezzo dei pannelli QHD ad alte prestazioni, il ragionamento non è molto diverso. Schede grafiche come Radeon RX 6800 XT (anche liscia) o GeForce RTX 3080/3080 Ti possono dire ancora la loro anche se saliamo coi dettagli; nel momento in cui però giochiamo titoli più recenti con ray-tracing, il frame-rate medio non è tale da permetterci di sfruttare monitor ad alto refresh-rate. Considerando anche l’efficienza energetica, qui l’opzione secondo noi è NVIDIA con la GeForce RTX 4070 Ti che, allo stesso tempo, non ha un prezzo alla portata di tutti (circa 800 euro).
Chi mira a giocare su PC in 4K può definirsi a priori un giocatore piuttosto esigente e solitamente parliamo di un utente che non cerca compromessi (quasi mai). Le considerazioni da fare in realtà sono sempre le stesse ma, in questo caso, oltre al grado di dettagli sarà determinante anche la scelta dei titoli che andremo a giocare, impattando in modo sostanziale sul modello di scheda grafica da scegliere e di conseguenza sul nostro portafogli. A questa risoluzione infatti, anche i titoli “leggeri” iniziano a farsi sentire sulla GPU, compresi alcuni degli esports più diffusi che, allo stesso tempo, rimangono senza dubbio i giochi più facilmente gestibili. Capirete bene che un conto è pretendere di far girare Fortnite maxato a 4K, tutt’altra questione invece provarci con un CyberPunk 2077 nelle sue varie salse tra effetti e funzionalità supportate.
Al contempo non bisogna dimenticare che nel gaming in 4K si può fare leva sul livello di dettagli; pochissimi infatti riescono a distinguere visivamente un 4K “ALTO” da un 4K settato su ULTRA, mentre vi possiamo assicurare che la GPU ringrazierà. Consigliare una scheda grafica per il gaming 4K può sembrare semplice, basta indirizzarsi sulle top di gamma e il gioco è fatto direte, ma anche qui ci sono dei distinguo. È indubbio che le ultime flagship AMD e NVIDIA, vedi Radeon RX 7900 e GeForce RTX 4090/4080, garantiscono un’esperienza senza compromessi, ma in realtà anche i migliori modelli della precedente generazione possono dare soddisfazioni (richiedendo tra l’altro un certo budget anche nel mercato dell’usato).
In questo caso possiamo dire di avere almeno due strade che si snodano sostanzialmente dopo l’introduzione e la diffusione del ray-tracing e delle relative tecnologie di supersampling implementate sia da AMD che da NVIDIA. Se il vostro obiettivo sono le prestazioni pure in rasterizzazione (senza ray-tracing quindi) una Radeon RX 6900/6950 XT o una GeForce RTX 3080 12 GB/3080 Ti, sempre meglio una RTX 4070 Ti comunque, possono andare bene se siete disposti a introdurre nel vostro case una scheda da 300 watt. Quando invece guardiamo a un 4K maxato con ray-tracing nei titoli più recenti e quelli che arriveranno a breve, attualmente non ci sono molte opzioni e ci dobbiamo orientare forzatamente sulle ultime proposte RDNA3 e Ada Lovelace, tenendo inoltre in considerazione funzionalità come il DLSS 3.0 e l’FSR 2.0.
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