Quello degli orologi intelligenti è un mondo affollato e sempre più complesso da spiegare. Il numero dei prodotti disponibili sul mercato e l’enorme differenza di prezzi e caratteristiche tecniche di certo non aiutano nella scelta che, qualche anno fa, era decisamente più alla portata. C’è soprattutto la questione smartwatch o sportwatch, un dilemma piuttosto comune i cui contorni si fanno sempre meno delineati.

Per provare a sciogliere qualche dubbio, in queste ultime settimane, circa un mese e mezzo ormai, ho provato due orologi di Garmin usciti quest’anno, entrambi su una fascia di prezzo simile ed entrambi rappresentativi delle due macro categorie citate. Da una parte Garmin Forerunner 955, uno degli sportwatch più avanzati e commercializzati dell’azienda; dall’altra Venu 2 Plus lo smartwatch di Garmin più avanzato lato smart.

Condividono tanto, com’è normale che sia; ma sono molte le differenze che li distinguono e contraddistinguono, delle vere peculiarità che in alcuni casi li pongono quasi in antitesi. Perciò partiamo da qui, dai punti in comune e dalle divergenze che, a seconda delle esigenze, ciascuno troverà più o meno importanti.

Smartwatch vs sportwatch: le differenze principali fra i due

Armi impari nel senso che i due orologi di Garmin puntano evidentemente a utenti differenti, come dimostrano alcune funzionalità e caratteristiche specifiche ed esclusive. In primis lo schermo, l’elemento che li discosta più di netto. Da una parte c’è il classico display MIP transflettivo di Garmin Forerunner 955, uno schermo non particolarmente definito (260 x 260 pixel la risoluzione) né brillante, che dà il suo meglio sotto la luce del sole. Su Garmin Venu 2 Plus c’è un più appagante AMOLED, uno schermo moderno, gradevole e al passo coi tempi, con un’ottima risoluzione di 416 x 416 pixel.

Sono comunque entrambi dei display gradevoli e con ottimi livelli di luminosità. Lo schermo di Forerunner 955 risulta tuttavia un po’ slavato e la retroilluminazione è bluastra, nonostante all’aperto sia eccellente in termini di visibilità e resa. L’AMOLED è però altra cosa: bello, luminoso e definito; l’unico neo a mio parere è che rispetto al pannello MIP risulta decisamente più riflettente, il che rende più difficoltosa la visione in determinate situazioni. Le dimensioni sono identiche, entrambi misurano 1,3″ di diametro, sono entrambi touchscreen, per la serie Forerunner è una prima assoluta questa.

Garmin Forerunner 955 vs Venu 2 Plus

L’altra differenza tangibile è legata al software, alle numerose funzioni sportive di cui il Garmin Forerunner 955 è dotato. Non che Venu 2 Plus sia povero da questo punto di vista, anzi; se paragonato agli smartwatch è senza dubbio fra i più completi. Ma è quando lo si confronta a uno sportwatch vero e proprio che l’altro, il Forerunner 955, brilla.

Qualche esclusiva da segnalare c’è anche lato hardware, sempre in linea con la filosofia detta: un sensore della luce ambientale sul Venu 2 Plus (per regolare automaticamente la luminosità del display), il GPS multibanda e multifrequenza sul Forerunner 955 (per una maggior precisione durante le attività outdoor); l’altoparlante e il microfono che sbloccano il supporto alle telefonate Bluetooth e agli assistenti vocali sul primo, o la maggior memoria interna del secondo per archiviare un maggior numero di brani, ma soprattutto le mappe, integrate e utili per la navigazione.

Per un parallelo più approfondito c’è il comparatore del sito web. Ma queste sono le differenze più sostanziali che definiscono i contorni di due categorie piuttosto lontane, ben delineate anche dal punto di vista estetico.

Design e materiali

Da una parte l’eleganza, dall’altra la sostanza. Sono entrambi fatti bene; una volta spacchettati restituiscono subito una sensazione di prodotti di qualità (seppur non eccelsa), nonostante ci siano delle grosse differenze in termini di materiali. Garmin Venu 2 Plus è il più pregiato dei due, con la sua ghiera in acciaio un po’ zigrinata, materiale che ritroviamo nel fondello e nei tre tasti fisici. Lo abbraccia invece un rivestimento in polimeri fibrorinforzati meno nobile, materiale che ritroviamo un po’ ovunque sul Forerunner 955, pulsanti esclusi. Una scelta, quest’ultima, dettata senza dubbio dalla volontà di Garmin di limitare il più possibile il peso, che fra i due è praticamente lo stesso (52 grammi Forerunner e 51 Venu), una questione rilevante considerando l’utente tipo al quale si rivolge. Optare per materiali più nobili sarebbe stato controproducente, considerata la presenza della famiglia Fenix.

Sì ma tutto questo per un grammo di differenza, e fra l’altro a sfavore dello sportwatch? Potrebbe opinare qualcuno. Bisogna tener conto che, nonostante gli schermi siano identici per dimensioni, la mole dei due orologi è diversa. Garmin Venu 2 Plus misura 43,6 mm di diametro ed è spesso appena 12,6 mm; Forerunner 955 è più grande di quasi 2 mm considerando il diametro della cassa di 46,5 mm e lo spessore di 14,4 mm.

Garmin Forerunner 955 vs Venu 2 Plus retro

Comfort e resistenza

Credetemi, la differenza al polso si sente, specie con giacche, felpe e abiti ingombranti a maniche lunghe, e chiaramente durante il sonno. Lato comfort, avendo un polso minuto, è logico preferisca il più piccino, Venu 2 Plus, che spesso ci si dimentica quasi di averlo.

Bisogna tuttavia spezzare una lancia a favore di Forerunner 955 perché il cinturino (da 22 mm, da 20 quello di Venu 2 Plus) è decisamente più morbido ed elastico, oltre al fatto che conta due ferma cinturini che, durante lo sport (ma non solo), fanno comodo abbassando di molto il rischio di eventuali sbottonature e smarrimenti (sì, può capitare durante le sessioni d’allenamento outdoor più concitate).

Garmin Forerunner 955 vs Venu 2 Plus

Discorso resistenza, per ora entrambi non riportano alcuna imperfezione o segno, merito anche delle lenti Corning Gorilla Glass DX e 3, rispettivamente il primo su Forerunner 955 (migliore per la visibilità) e su Venu 2 Plus. Non mi sono mai caduti né mi è capitato di sbatterli addosso a cose, ma devo ammettere che non mi sono nemmeno risparmiato nell’usarli sotto la pioggia, nella boscaglia. Lato impermeabilità non ci sono problemi perché Garmin garantisce resistenza alle immersioni fino a 5 atmosfere (50 metri).

Software, funzioni smart e app

Interfaccia utente e personalizzazione

L’interfaccia utente e il software più in generale sono i medesimi sui due orologi. Non sono esenti da lag, talvolta sullo schermo di Garmin Forerunner 955 sono sbucate delle linee orizzontali poi scomparse al cambiare schermata o menu; ma girano tutto sommato bene con buoni tempi di risposta e fluidità nella media. Quest’ultimo, benché sia dotato di uno schermo touchscreen, è totalmente gestibile anche con i pulsanti fisici, che personalmente utilizzo parecchio perché posizionati in maniera intelligente e molto comodi per navigare nell’interfaccia utente (mappe escluse dove il touch gioca un ruolo di primo piano in fase di consultazione), specie durante lo sport.

Molto diverso l’approccio di Garmin Venu 2 Plus, smartwatch che arriva da una famiglia in cui tutti i modelli cugini montano schermi sensibili al tocco. I tre tasti sono più che altro un supporto per fare determinate cose, per entrare in certe aree della UI o per abilitare delle scorciatoie, oltre a essere utili durante l’attività sportiva; ma l’interfaccia utente si naviga esclusivamente con le dita.

interfaccia Garmin Forerunner 955 - Venu 2 Plus

Non si tratta dell’interfaccia utente più semplice mai vista. A mio parere necessita di qualche decina di minuti per prenderci confidenza, specie sul Forerunner per via della presenza dei pulsanti fisici, benché supportati da piccole descrizioni intarsiate nella ghiera. Lato personalizzazione, in entrambi i casi ci sono vari quadranti integrati di serie, alcuni dei quali personalizzabili per colori, forme e widget. C’è anche la possibilità di crearne di nuovi su determinate basi, ma il mio consiglio è dare un’occhiata allo store Connect IQ dove c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

App e funzionalità smart

La possibilità di comporre o inviare dei messaggi di testo con l’assistente vocale associato dello smartphone (Google Assistant, Siri o Bixby) è una comodità non da poco, alla quale si aggiungono le interazioni possibili con questi ultimi e la facoltà di telefonare dal polso. Sono delle funzioni esclusive di Garmin Venu 2 Plus, ormai di domino comune e che per molti possono risultare una grossa mancanza su Forerunner 955. Per fortuna, si limitano a queste le penurie smart di quest’ultimo, che per il resto non conta altre mancanze.

Garmin Venu 2 Plus assistente vocale

La ricezione delle notifiche funziona bene, ci si può interagire con una serie di risposte rapide (un’esclusiva dei dispositivi Android collegati), utili anche per le chiamate in arrivo. Per i pagamenti contactless c’è Garmin Pay; per la musica la compatibilità coi principali servizi di streaming, Spotify, Deezer e Amazon Music compresi. Questa è la base, che troviamo su entrambi i dispositivi.

Per arricchire Garmin Forerunner 955 e Venu 2 Plus c’è poi il citato Connect IQ Store, una specie di Google Play Store o App Store in cui trovare di tutto. Si va dai campi dati da aggiungere ai propri sport preferiti ai quadranti, fino ad arrivare alle app, a pagamento e non, con cui rendere più completi i dispositivi. Si tratta di un valore aggiunto importante, che può rendere uno smartwatch meno completo come Venu 2 Plus quasi alla pari di altri in alcuni frangenti.

Ad esempio: manca il profilo trail running o mountain biking? Basta scaricare e installare un’app che li supporti per poter registrare le proprie attività di corsa e di ciclismo in montagna. Per inciso, si può fare la stessa cosa anche con dei ciclocomputer come quelli della famiglia degli Edge (ho provato personalmente), certo con qualche ovvia rinuncia in termini di praticità e completezza nella maggioranza dei casi.

Chiusa questa parentesi, due parole sull’app companion: Garmin Connect. Meriterebbe un approfondimento intero per via della sua completezza, ma per ovvi motivi di spazio mi limito a parlarne per sommi capi. Serve innanzitutto per configurare gli smartwatch/sportwatch ma soprattutto come specchio di tutto quello che questi ultimi registrano. Sia le funzioni relative alla salute che quelle relative allo sport sono dettagliate e spiegate con grafici, analisi e storici utili per comprendere al meglio come risponde il proprio corpo agli stimoli esterni e interni.

Seppur con qualche differenza, talvolta anche piuttosto rilevante, gli sport registrati da Garmin Forerunner 955 e Venu 2 Plus vengono qui approfonditi su vari aspetti che variano da attività e attività (ne parleremo meglio più avanti). Da Garmin Connect si possono anche impostare e importare gli allenamenti e i percorsi (c’è pure uno strumento per crearne di nuovi direttamente in-app, in stile Komoot per intenderci), analizzare le statistiche relative alla salute e alle proprie prestazioni, ma anche impostare tutte quelle funzioni di sicurezza su cui il produttore punta molto.

Funzioni di sicurezza

Considerando che sono entrambi degli orologi pensati per sportivi, renderli utili anche per le emergenze è doveroso e apprezzabile, specie per chi pratica sport all’aria aperta. Da Garmin Connect è possibile ad esempio impostare dei contatti di emergenza. In caso di rilevamento di incidenti (funzione abilitata tramite i sensori e funzionante per passeggiate, escursioni, corse o giri in bici; è impostato di default su determinati profili sportivi) gli smartwatch inviano automaticamente un SMS, un’e-mail, oppure effettuano una chiamata di emergenza.

Un’altra funzione molto utile è il LiveTrack, che su Forerunner 955 è più completo (in più permette di mostrare il percorso e la funzione di messaggistica per gli spettatori). Praticamente consente ai contatti impostati di seguire gli spostamenti in tempo reale dell’utente, un’utilità specie per chi si allena in solitaria in montagna, o in luoghi remoti. In caso di problemi, il Forerunner riserva tuttavia una scorciatoia con la quale, tenendo premuto il pulsante “Light” per 3 secondi invia automaticamente una richiesta d’aiuto ai propri contatti. Chiaro, per tutto questo serve una connessione Bluetooth e la copertura della rete cellulare.

Garmin Forerunner 955 mtb

Funzioni sportive e salute

La sfilza di sensori montati (altimetro barometrico, bussola, giroscopio, accelerometro, termometro, pulsossimetro, cardiofrequenzimetro Elevate 4.0, oltre al rilevamento della posizione in multifrequenza, esclusiva di Forerunner 955) è un indizio della massima attenzione che Garmin riserva a questo aspetto. Partiamo dalle funzioni sportive, area in cui vigono importanti differenze fra i due dispositivi in termini di quantità di sport supportati e di qualità, specie per quanto riguarda le metriche e i dati che gli orologi possono registrare.

Sport con Venu 2 Plus

Parliamo di uno sportwatch più vicino ai Vivoactive, che ai Forerunner. Quindi se siete avidi di numeri e di statistiche evitate. In caso contrario, per chi non ha chissà che pretese perché non saprebbe cosa farci con misuratori di potenza, con dati sulla variabilità cardiaca con Training Status, Load e tempi di recupero vari, farebbe bene a considerarlo perché rispetto agli smartwatch la parte sportiva non è affatto povera di funzioni, anzi.

Gli sport disponibili sono tanti: i più gettonati ci son tutti, compresi golf, ciaspolate, padel oltre agli onnipresenti. Come anticipato, se ne possono aggiungere di altri dallo store Connect IQ. Particolare la funzione che permette di avere un esempio animato di determinati workout (per gli allenamenti cardio, di forza, yoga e pilates), anche se personalmente non li ho usati; o il profilo forza che consente di monitorare i record personali e di avere una panoramica sulle parti del corpo più interessate dall’allenamento effettuato.

Garmin Venu 2 Plus

Molto utile la possibilità di creare e importare gli allenamenti, da seguire poi sull’orologio e la funzione Garmin Coach, un programma di allenamento gratuito per corsa e ciclismo integrato nell’app Garmin Connect. A seconda dell’obiettivo (5.000 metri, 10.000 metri o mezza maratona ad esempio), delle ore che si hanno a disposizione e del proprio passo di corsa medio dichiarato, butta giù un piano utile per raggiungere l’obiettivo preposto (chiaro, si tratta di piani preimpostati e non personalizzati, ma utili per i principianti e non solo).

Per il resto, è possibile personalizzare le schermate di ciascuno sport, modificare i campi dati (massimo 4 per schermata), scegliere se impostare avvisi di passo, tempo, frequenza cardiaca, cadenza e così via; o ancora scegliere, per le attività all’aperto, se abilitare il solo GPS, GPS + GLONASS o GPS + Galileo.

Garmin Venu 2 Plus trail running

Io l’ho utilizzato per allenarmi in bici da strada, mountain bike, all’interno con dei rulli smart, per alcune sessioni di trail running (in mancanza del quale ho impostato il profilo di Corsa), per un’escursione lunga in montagna e per qualche seduta di pesistica casalinga. Mi ci sono trovato molto bene. Nelle attività outdoor mi ha sorpreso in primis la visibilità: sinceramente mi aspettavo fosse inferiore rispetto a Forerunner 955, per via della sua tecnologia del display pensata apposta per dare il meglio sotto la luce diretta del sole. Ma a parte qualche riflesso di troppo si vede bene e le tracce che registra sono molto precise.

Qualche differenza col suo sodale più dotato la si nota nella boscaglia più fitta, nelle situazioni più estreme in cui il sistema di posizionamento in multifrequenza è logicamente superiore rispetto al solo GPS, o GPS + GLONASS che ho utilizzato negli allenamenti di trail running. In bici le differenze sono inferiori, specie su strada. Qualche problema con Venu 2 Plus l’ho riscontrato durante la registrazione in città (camminata con GPS + GLONASS attivo), che paragonato al sistema di tracciamento in multifrequenza di Garmin Forerunner 955 è risultato meno preciso e soggetto a errori. Per inciso, fra i palazzi il segnale non ha vita facile, anche se relativamente bassi come quelli di Roma.

Tutto il resto è in linea con quello che mi aspettavo. Promosso anche il lettore della frequenza cardiaca; d’altronde è lo stesso montato sul Forerunner 955 e su tutti gli altri Garmin più recenti, compresi i più costosi. Qualche piccolo problema di latenza o qualche buco di tanto in tanto l’ho notato durante la corsa e in mountain bike, ma tralasciando la palestra, la pesistica o quelle attività in cui il polso si muove parecchio e qualsiasi smartwatch o cardiofrequenzimetro da braccio fatica (problema comune a pressoché tutti i sensori cardio di questo tipo), i valori sono stati in linea coi miei riferimenti (una fascia toracica Polar H10).

Sport con Forerunner 955

Il discorso fatto finora per il tracciamento del GPS e la lettura cardio valgono dunque anche per Garmin Forerunner 955, che tuttavia qui si esalta. Essendo uno sportwatch vero e proprio, è un dispositivo straricco di funzioni, è l’esempio perfetto di cosa sa fare il produttore su questo aspetto. Per apprezzarne tutte le sfaccettature e particolarità ci vorrebbero degli atleti multidisciplinari. Non è questo il caso, ma da parte mia l’ho provato per i suddetti sport con gran soddisfazione.

Parliamo ad esempio del trail running, profilo dedicato alla corsa in montagna che proprio di recente è stato arricchito di un paio di chicche incluse in un corposo aggiornamento: la potenza in primis e il passo medio regolato sulla pendenza. Per i meno navigati, sono entrambe metriche utili per allenarsi: la prima, derivata dal mondo del ciclismo, permette di misurare la potenza nella corsa senza accessori extra (né fasce apposite o running pods) sempre più utilizzato per allenarsi con precisione; la seconda rispecchia il passo in salita o discesa con quello in piano, utile per gestire lo sforzo.

Garmin Forerunner 955 funzioni

Comunque, senza mettere troppo da parte i tecnicismi, il valore aggiunto del Forerunner 955 è che restituisce all’utente una notevole serie di metriche e dati che permettono di gestire in tempo reale e di analizzare ad allenamento terminato la propria sessione, questione che personalmente apprezzo moltissimo. Fra le figate segnalo la funzione Stamina in tempo reale (che in base ai propri parametri, allo storico degli allenamenti e alla propria soglia anaerobica, fornisce delle percentuali utili per gestire lo sforzo durante la corsa o il ciclismo, qui per maggiori dettagli), ClimbPro che permette di avere una panoramica ben dettagliata delle salite in programma in un allenamento (funziona quando si sta seguendo un percorso caricato) e HRV Status, una novità molto interessante che dà una panoramica olistica del proprio stato di forma, andando ad analizzare in primo luogo la variabilità della frequenza cardiaca (metrica sempre più considerata negli ultimi anni per comprendere la risposta del fisico di una persona agli stimoli interni ed esterni), registrata durante la notte e specchiata poi col proprio storico degli allenamenti; ne risulta un punteggio il cui ideale si trova nel mezzo, nel punteggio “bilanciato” rispetto al proprio intervallo di riferimento.

Garmin Connect App

Ci sono anche molte altre funzioni interessanti per quanto riguarda lo sport, come gli allenamenti quotidiani suggeriti in base al proprio stato, il Race Widget con le previsioni sui tempi, il profilo multisport per chi pratica triathlon o altri combinati, oltre alle dinamiche di corsa, alla stima del VO2 max (anche per il trail running), le condizioni di performance, il Race Predictor, e tutto quel pacchetto riservato agli allenamenti con Training Effect, Training Load e Training Status che permettono di avere un quadro piuttosto chiaro dell’andamento dei propri allenamenti.

Per ovvi motivi di spazio non sto qui ad approfondire ogni singola funzione, basti sapere che chiunque si alleni con criterio, specie negli sport di resistenza quali corsa, triathlon, nuoto o ciclismo, può trarre un enorme beneficio da tutte le informazioni che Garmin Forerunner 955 è in grado di fornire grazie ai sensori integrati e a tali funzionalità.

Garmin Forerunner 955 bici da corsa

La possibilità di collegare i sensori esterni è un altro valore aggiunto non dappoco. Io ho provato a connettere il mio rullo smart (per gli allenamenti in bici indoor), i sensori di cadenza e di velocità oltre al misuratore di potenza che monto sulla bici da corsa (Favero Assioma). Ma volendo Garmin Forerunner 955 supporta anche i radar e le luci della serie Varia, i rulli interattivi (che può controllare direttamente, come i più recenti Edge), i sensori di potenza e cadenza per la corsa, può interagire con le eBike, con i dispositivi satellitari inReach, con dispositivi O2 muscolari, con le trasmissioni wireless delle biciclette (Shimano Di2 ad esempio) e via dicendo.

Salute

Ma i sensori montati su questi due orologi non servono solo per lo sport. Sono infatti utili anche per monitorare diversi parametri legati alla salute. Oltre a tenere traccia costantemente della frequenza cardiaca, dell’ossigenazione del sangue e dei livelli di stress, entrambi permettono di monitorare il ciclo mestruale, la respirazione e il sonno con punteggi, analisi in fasi e livelli di saturazione e frequenza annessi.

Personalmente non ho rilevato problematiche o valori inaspettati; in generale i risultati restituiti da entrambi sono stati in linea con le mie sensazioni. Non mi espongo ulteriormente perché per valutare davvero la bontà della funzione di monitoraggio del sonno (ma anche delle altre) servirebbe beninteso dei dispositivi dedicati (e costosi) che non possiedo.

Garmin Venu 2 Plus sonno

Fra le altre funzioni sanitarie di Garmin Forerunner 955 e Venu 2 Plus spicca il monitoraggio dell’energia, cosiddetto Body Battery, la funzione Istantanea Salute che, nel giro di due minuti, registra i parametri fisici chiave restituendo un rapporto esaustivo in proposito. Più interessante ma esclusivo del Forerunner il report mattutino, che al risveglio dà una panoramica sui tempi di recupero, sonno, variabilità cardiaca, preparazione all’allenamento, condizioni meteorologiche del giorno e altro ancora.

Mappe e pianificazione

Questo è l’unico capitolo in cui non c’è spazio per Garmin Venu 2 Plus, che non è né cartografico né permette di caricare delle tracce da seguire (funzione possibile su altri smartwatch del produttore, anche i non cartografici benché su sfondo bianco). Rincuora sapere almeno che monta la funzione per tornare al punto di partenza in caso di problemi durante un’attività svolta in aree ignote.

Anche il predecessore 945 supportava la cartografia, ma Forerunner 955 ha un asso nella manica: il touchscreen. Personalmente lo trovo fondamentale per consultare le mappe, per guardarsi intorno e per gestire il tutto in maniera più semplice rispetto alla navigazione con i pulsanti, che per ovvi motivi ha dei grossi limiti in termini di praticità.

A bordo ci sono le mappe topografiche europee di Garmin (molto dettagliate e precise, con tanto di sentieri e di strade precaricati), a cui se ne possono aggiungere anche di altre volendo. Sono a colori, definite e corredate di varie funzioni utili per potersi orientare nei vari sport all’aperto supportati. Si va dalla navigazione con le indicazioni delle svolte con tanto di pronuncia dei nomi delle strade, alla navigazione round-trip che permette di tornare al punto di partenza seguendo i percorsi più popolari, una manna che annulla automaticamente il rischio d’incorrere in sentieri inadatti o pericolosi.

Garmin Forerunner 955 mappa

Per seguire un percorso basta caricarlo da Garmin Connect, app che permette anche di crearne da zero per ciclismo su strada, mountain bike, gravel, corsa, trail running, escursionismo, sia da mobile che dal sito web. In alternativa si possono importare come file esterni, o caricarli automaticamente da servizi di terze parti come Strava e Komoot. Abituato con un Garmin Edge 530 (che uso come ciclocomputer) lo schermo l’ho trovato logicamente un po’ piccino, ma i tempi di caricamento, le modalità d’interazione e le funzioni supportate mi hanno soddisfatto appieno.

Autonomia

Nonostante quello che si potrebbe pensare, qui le differenze fra i due orologi non sono abissali. D’altronde anche l’autonomia dichiarata da Garmin anticipa che il Forerunner 955 dura meno del doppio rispetto al Venu 2 Plus, il che un po’ mi ha spiazzato, considerando le citate differenze in termini di dimensioni e soprattutto di tecnologia del display. Per quello che ho potuto provare in queste settimane vi dico che non ci ho superato la settimana.

C’è da sottolineare che li ho indossati 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, quindi anche di notte, con lettura della frequenza cardiaca costante e istantanea, pulsossimetro sempre in funzione, luminosità impostata su livelli medio bassi (automatica su Venu 2 Plus) e notifiche attive, con collegamento costante al mio smartphone. Circa 8/9 ore a settimana di sport, di cui solo la metà all’aperto causa condizioni meteorologiche inclementi, è stata la media, questione che incide notevolmente sulla durata.

Alla luce di questo, la batteria di Garmin Forerunner 955 mi è durata circa una settimana, quella di Venu 2 Plus suppergiù 4 giorni in media. Aumentando le ore di attività all’aperto e agganciando agli orologi dei sensori esterni, bisogna logicamente aspettarsi numeri inferiori, benché maggiori laddove paragonati a buona parte della concorrenza. Per inciso, di Forerunner 955 c’è anche la versione Solar, che grazie all’energia del sole non ricarica ma prolunga notevolmente la durata della batteria.

Garmin Forerunner 955 vs Venu 2 Plus

In conclusione

Non trovo altro modo per concludere se non ribadire quanto scritto finora: sono due dispositivi molto diversi, ognuno con pregi e difetti palesi che li distinguono di netto. Sono pensati per esigenze diverse e clienti diversi, ma devo ammettere che con entrambi mi ci sono trovato bene. Costano e la pecca più grossa sta nel fatto che in termini di materiali si poteva fare di meglio in rapporto al prezzo. Per il resto nulla da dire se non confermare quanto sottolineato finora.

Se dovessi scegliere acquisterei Garmin Forerunner 955 (se avesse un display AMOLED come epix 2 i dubbi sarebbero ancora meno) perché apprezzo le sue peculiarità. Soprattutto i tanti dati che restituisce a un appassionato di sport all’aria aperta quale sono, perché userei spesso le mappe per pianificare giri, escursioni e corse in aree sconosciute, e perché è un vero tuttofare. Costa, ma anziché avere un ciclocomputer, uno sportwatch per correre e un palmare/navigatore per le escursioni, volendo è possibile servirsene come dispositivo unico, un tuttofare per qualsiasi attività outdoor.

Qualora questi tre punti non fossero cruciali, punti che caratterizzano per certi versi l’intero settore degli sportwatch veri e propri, la scelta più logica è virare su Garmin Venu 2 Plus. È più curato esteticamente, ha un display AMOLED decisamente migliore e vanta anche alcune funzioni smart che possono fare comodo come le telefonate dal polso o la possibilità di interagire con gli assistenti vocali. Da non dimenticare anche il prezzo inferiore (di listino Venu 2 Plus costa 449,99 euro, contro i 549,99 euro di Forerunner 955, 100 euro in più il Solar), differenza ancor più marcata parlando di street price visto che quest’ultimo è sul mercato da meno.

Ergo, l’epilogo più elementare ma per tutte le ragioni suddette ineludibile è dipende: smartwatch o sportwatch? A voi la scelta.

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