Possiamo finalmente dare il benvenuto al primo marketplace alternativo all’App Store di Apple per iOS e iPadOS: tramite un post sul proprio blog personale, Riley Testut ha annunciato ufficialmente il lancio di AltStore PAL, bruciando così la concorrenza (sembrava infatti che il primo marketplace alternativo ad arrivare potesse essere Setapp di MacPaw).

Abbiamo già avuto modo di vedere in parte cosa sia la nuova declinazione di AltStore che, da oggi, è disponibile per tutti gli utenti europei che eseguono iOS 17.4 o iPadOS 17.4 e versioni successive dei sistemi operativi mobili della mela morsicata. Scopriamo quindi tutti i dettagli: cosa offre, come installarlo su iPhone o iPad e quanto costa.

AltStore PAL è il primo marketplace alternativo frutto del DMA

Come anticipato, Riley Testut ha pubblicato un post sul proprio blog per annunciare il lancio di AltStore PAL, il primo marketplace alternativo per iOS e iPadOS, una delle novità arrivate in seguito al rilascio di iOS 17.4 e iPadOS 17.4 grazie all’entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA), una serie di regole disposte dall’Unione Europea per tenere a freno le velleità di monopolio delle sei regine del mondo tech (tra cui figura proprio il colosso di Cupertino).

Lo sviluppatore si proclama entusiasta di questo traguardo, suggerendo che il 17 aprile 2024 è un giorno che stava aspettando con ansia da oltre 10 anni:

Sono entusiasta di annunciare che una nuovissima versione di AltStore, AltStore PAL, verrà lanciata OGGI come marketplace di app alternative approvato da Apple nell’UE. AltStore PAL è un app store open source realizzato appositamente per sviluppatori indipendenti, progettato per risolvere i problemi che io e tanti altri abbiamo avuto con l’App Store nel corso degli anni. Fondamentalmente, se hai mai riscontrato problemi con App Review, questo è per te!

Quali sono le app disponibili al lancio

AltStore PAL ruota attualmente attorno a due app sviluppate direttamente da Testut che sono le uniche disponibili al momento del lancio:

  • Delta (app gratuita) è un emulatore di alcune storiche console Nintendo (NES, SNES, N64) che consente di giocare a vecchi giochi direttamente su iPhone e iPad; chiunque installa quest’app, infatti, può caricare ROM dei giochi attraverso iCloud Drive o dalla cartella Download del dispositivo. I controlli sono a schermo ma è anche possibile collegare un controller esterno.
  • Clip (app offerta in abbonamento mensile) è un’app per la gestione degli appunti che funziona costantemente in background, a differenza di app simili in circolazione per vie “ufficiali” sull’App Store di Apple (e qua c’è da chiedersi perché il colosso di Cupertino non consenta la distribuzione ufficiale di gestori degli appunti che vadano in background).

Ecco la tipologia di app che potrebbero calzare a pennello per AltStore PAL

Testut ha anche trovato spazio per parlare di tutte quelle app che gli piacerebbe vedere un giorno su AltStore, partendo dal presupposto che “tutte le app sono benvenute”:

Credo che AltStore abbia più senso per le app indipendenti più piccole che altrimenti non potrebbero esistere a causa delle regole dell’App Store. Esistono innumerevoli esempi di questi che non sono consentiti nell’App Store per un motivo o per l’altro; semplicemente non li conosciamo perché non c’è mai stata un’opzione di distribuzione per queste povere app.

Lo sviluppatore porta anche alcuni esempi pescando tra le app più popolari sulla versione globale di AltStore: tra queste troviamo UTM (una maccihna virtuale completa per eseguire Windows su iPhone e iPad), Kotoba (il dizionario integrato in iOS confezionato all’interno di un’app facile da usare) e OldOS (app realizzata in SwiftUI che ricrea l’interfaccia utente di iOS 4, incluso anche un pulsante home virtuale).

In generale, il target dello store alternativo sono tutte quelle app che vengono rifiutate da Apple perché di poco interesse o perché non sono totalmente in linea con principi e obiettivi della mela morsicata. Secondo Testut, iOS potrebbe trarre grande vantaggio dal dare agli sviluppatori la “possibilità di esplorare appieno le loro idee senza restrizioni arbitrarie”.

oldOS è una delle app che potremmo vedere su AltStore PAL

Quanto costa AltStorePAL?

AltStore PAL prevede un abbonamento annuale dal costo di 1,50 euro + IVA (che si traducono in 1,83 euro, prezzo finito), praticamente basterà rinunciare a un cappuccino all’anno. Mentre l’app Delta sarà totalmente gratuita (e senza pubblicità), come anticipato, Clip richiederà una piccola donazione aggiuntiva di almeno 1 euro.

Rispetto all’App Store originale che processa i pagamenti direttamente “in casa”, Testut e soci hanno scelto le donazioni Patreon per gestire la baracca e coprire almeno la Core Technology Fee di Apple (gli 0,50 euro richiesti agli sviluppatori per ogni installazione di una loro app).

Su AltStore PAL le app si pagano con contributi Patreon

Come installare AltStore PAL

Gli utenti europei che eseguono iOS 17.4 o iPadOS 17.4 e versioni successive dei sistemi operativi sui loro iPhone e iPad possono installare in maniera molto semplice il nuovo AltStore PAL, visitando la sezione download del sito web ufficiale di AltStore ed effettuando un tap sul pulsante che recita “€1.50/year + VAT”.

A quel punto, l’utente verrà reindirizzato a una pagina di pagamento (sul portale stripe.com) che serve per inserire i dati e abbonarsi al servizio. Questa prassi è necessaria per potere procedere con l’effettiva installazione.

A quel punto, verrà mostrata una schermata (informativa) di sistema che chiederà all’utente di consentire l’installazione di app (nello specifico di AltStore PAL) dal sito dello sviluppatore (in questo caso altstore.io). Una seconda schermata chiederà conferma per l’effettiva installazione (via @iSWUpdates su X).

I motivi che hanno spinto Testut a realizzare AltStore PAL

Alla fine del lungo post con cui ha annunciato il lancio di AltStore PAL, Testut lascia intendere che dietro al progetto non ci sia solo la sua passione per gli emulatori ma la volontà di dare voce a tutti quegli sviluppatori indipendenti che non hanno mai ricevuto spiegazioni sul perché una loro app sia stata rifiutata dallo store ufficiale della mela morsicata, tutti quegli utenti che non hanno potuto rilasciare la loro app perché “non era abbastanza buona”.

Insomma, AltStore PAL inizia a smuovere le acque nel panorama ancora deserto dei marketplace alternativi su iOS e iPadOS. Nella speranza che il neonato cresca bene e possa divenire il centro per tutte quelle app ben fatte di sviluppatori indipendenti che, altrimenti, non vedrebbero mai la luce.