Agatha Christie diceva che “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova“; questo aforismo sembra calzare a pennello quando parliamo dell’A17 Pro di Apple, il SoC dei nuovi iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max che, secondo il colosso di Cupertino, avrebbe migliorato il predecessore del 10% sul fronte della CPU e del 20% sul fronte della GPU.

Già a poche ore di distanza dall’annuncio dei nuovi iPhone 15 e dei nuovi iPhone 15 Pro erano emersi i primi benchmark su Geekbench che ci fornivano un indizio sui miglioramenti lato CPU; nella giornata di ieri, sono poi emersi i progressi della GPU grazie a GFXBench; poche ore fa, è arrivata la prova definitiva, con i benchmark su AnTuTu che confermano tutto.

Apple A17 Pro vs A16 Bionic: le differenze

Con il lancio dei nuovi iPhone 15, Apple ha annunciato anche un nuovo mostruoso SoC che, come lo scorso anno, anche nel 2023 debutta esclusivamente sui nuovi modelli “Pro” della gamma iPhone.

L’Apple A17 Pro, realizzato con processo produttivo a 3 nm da TSMC, è un chip costituito da 19 miliardi di transistor che può contare ancora una volta su una CPU hexa-core, del 10% più performante rispetto a quella del predecessore A16 Bionic (merito dei due core di potenza) senza rinunciare all’efficienza.

Lato GPU la situazione cambia radicalmente perché, da penta-core, si passa a hexa-core: il colosso di Cupertino ha quantificato il guadagno prestazionale nel 20%, riconoscendo anche una migliore efficienza e potenzialità stratosferiche sul fronte del gaming (non a caso, durante la presentazione, è stato enfatizzato anche il supporto al Ray tracing con accelerazione hardware che implica una migliore gestione del frame rate).

Anche sul fronte della NPU (quello che Apple chiama Neural Engine) vi sono miglioramenti importanti, nonostante sull’A17 Pro resti a 16-core come sull’A16 Bionic: l’NPU del SoC più all’avanguardia del momento, è in grado di effettuare fino a 35 trilioni di operazioni al secondo (oltre il doppio rispetto al predecessore).

Apple A17 Pro Apple A16 Bionic
Processo produttivo 3 nm (TSMC) 4 nm (TSMC)
Numero di transistor 19 miliardi 16 miliardi
CPU 6-core (2+4) @ 3,78 GHz 6-core (2+4) @ 3,46 GHz
GPU 6-core 5-core
NPU (Neural Engine) 16-core (fino a 35 trilioni di operazioni al secondo) 16-core (fino a 17 trilioni di operazioni al secondo)
Memoria RAM 8 GB 6 GB

I benchmark hanno parlato: Apple A17 Pro schianta A16 Bionic

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un primo confronto, dati alla mano, tra gli iPhone 14 Pro e gli iPhone 15 Pro, sottolineando come l’Apple A17 Pro, assieme alla scocca in titanio e ai prezzi, si configurasse come vero game changer.

A corroborare le ipotesi buttate giù dopo l’annuncio di Apple che, come da prassi per qualsiasi produttore, deve tirare acqua al proprio mulino enfatizzando (anche più del dovuto) ogni piccolo miglioramento, nei giorni seguenti al lancio sono emersi numerosi benchmark.

I risultati su Geekbench

I primi benchmark emersi in rete sono quelli relativi alla CPU dell’A17 Pro, effettuati tramite Geekbench già a poche ore dal lancio dei nuovi iPhone. Di seguito riportiamo i punteggi, in media tra i test scovati su GeekBench, degli iPhone 14 Pro (A16 Bionic) e degli iPhone 15 Pro (A17 Pro), evidenziando la percentuale di miglioramento generazionale:

  • iPhone 14 Pro: 2642 punti (single core) e 6739 punti (multi-core)
  • iPhone 15 Pro: 2890 punti (single core, +10%) e 7194 punti (multi-core, +7%)
  • iPhone 14 Pro Max: 2546 punti (single core) e 6631 punti (multi-core)
  • iPhone 15 Pro Max: 2783 punti (single core, +10%) e 6945 punti (multi-core, +5%)

I risultati su GFXBench

Nella giornata di ieri, sono invece emersi i risultati ottenuti su GFXBench, nota piattaforma di benchmark che valuta le performance della GPU. Anche in questo caso, le aspettative non sono state minimamente disattese e la GPU dell’A17 Pro è stata in grado di far raggiungere ai più recenti iPhone 15 Pro un numero di frame (e di frame per secondo) eccezionale rispetto ai predecessori (e anche rispetto agli iPhone 15 “base”).

Di seguito potete osservare le schermate che mostrano i risultati (via MySmartPrice), ottenuti rispettivamente sul “Aztec Ruins High Tier Offscreen Test” (dove A17 Pro ha fatto circa il 19% meglio di A16 Bionic), sul “Aztec Ruins Normal Tier Offscreen Test” (+45%) e sul “1080p Manhattan 3.1 Offscreen Test” (+31,5%).

I risultati su AnTuTu

Questa mattina, invece, direttamente dal database della nota piattaforma AnTuTu, è emerso il risultato di un benchmark effettuato da un “iPhone 16,2 con 8+1024 GB SoC A17 Pro e iOS 17“: questi non è nient’altro che iPhone 15 Pro Max nella sua versione top da 1 TB.

Il punteggio ottenuto dal flagship 2023 della mela morsicata è di ben 1.641.883, con un incremento di circa 200.000 punti rispetto a quelli ottenuti dal mio iPhone 14 Pro con l’A16 Bionic: come potete osservare dai punteggi parziali delle quattro voci, l’incremento maggiore si può osservare sulla GPU (130k di differenza, circa il 28% in più), mentre un po’ meno marcato è il miglioramento su CPU (+5%), memorie (+11%) e gestione dell’interfaccia utente (+10%).

Il “re” dei benchmark nel panorama Android, attualmente, è il REDMAGIC 8 PRO+ che con “soli” 1.632.859 punti deve inchinarsi al nuovo benchmark-phone della mela morsicata. Visto come è andata con le precedenti generazioni di iPhone (e come è andata su Geekbench e GFXBench), è lecito aspettarsi che iPhone 15 Pro possa fare ancora meglio.

Il prossimo step degli Apple Silicon? Si dice nel 2026

Guardando al futuro, il noto analista Ming-Chi Kuo ha provato a dare una tempistica sul prossimo step evolutivo dei chip ARM progettati dalla divisione chip di Apple, fermo restando che l’A17 Pro funge da antipasto per quello che vedremo sugli imminenti chip Apple Silicon M3 (li inizieremo a vedere tra fine 2023 e inizio 2024).

In passato, Apple ci ha insegnato che un processo produttivo viene portato all’estremo dal lancio del primo SoC che lo sfrutta fino alla fine del suo ciclo: i 5 nm sono stati utilizzati dal 2020 al 2022 per i chip A14, A15 e A16 Bionic (che in realtà è a 4 nm) e per i chip Apple Silicon M1 e Silicon M2; ora è il momento dei 3 nm e si parte proprio con l’A17 Pro (ci aspettiamo anche i futuri A18 e A19 a 3 nm).

Il prossimo passo saranno i 2 nm: verosimilmente, quindi, dovremmo attendere il 2026 per la prossima rivoluzione, con gli Apple Silicon M4 e, forse, con l’Apple A20.

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