Apple Vision Pro

Apple Vision Pro è il primo visore per la realtà mista dell’azienda di Cupertino, presentato alla WWDC 2023, occasione in cui Apple lo ha etichettato come il dispositivo elettronico più innovativo di sempre. Definirlo “visore” è un po’ riduttivo: non a caso Tim Cook ha parlato di “Spatial Computer”, di una nuova categoria di prodotto che offrirà un’ampia gamma di applicazioni per i più svariati scenari d’uso: dall’intrattenimento al lavoro, passando per la produttività, la comunicazione e, non da ultimo, il gioco. Oltre al design e all’hardware è cruciale il software basato su un’interfaccia utente tridimensionale che può essere controllata e gestita in modo intuitivo con occhi, dita e voce. Essendo un dispositivo indipendente che può funzionare da sé, alla base di Vision Pro c’è un sistema operativo inedito, visionOS, chiaramente integrato oltre che ispirato all’ecosistema di Apple.

La qualità e il livello di dettaglio visivo sono ai vertici della categoria considerando i 23 milioni di pixel che i due display micro-OLED promettono, con una vasta gamma cromatica e un contrasto ai vertici del settore. Il tutto è poi abbinato all’audio spaziale, cruciale anch’esso per l’immersività, e a una serie di sensori e microfoni che vengono gestiti da un nuovo SoC dedicato: Apple R1, affiancato a un più comune Silicon M2. Ma questo era solo un assaggio, per tutti i dettagli su Apple Vision Pro, le caratteristiche tecniche, il design, le funzioni software, la disponibilità e il prezzo, seguiteci.

Caratteristiche tecniche di Apple Vision Pro

Prima di tutto è necessario parlare di hardware, benché Apple non abbia ancora svelato tutti i dettagli del visore. Alla base di Vision Pro ci sono comunque i due display Ultra HD con tecnologia micro-OLED copertura dello spazio colore DCI-P3 del 92%, e refresh rate a 90 Hz, 96 e 100 Hz. Questi display posti in prossimità degli occhi dell’utente vantano 23 milioni di pixel e pixel pitch di 7,5 micron (il pixel pitch è la distanza fra i centri di due pixel adiacenti) nello spazio di due francobolli: nella stessa area che occupa un pixel di un iPhone ci sono 64 pixel, per intenderci. E nella sezione anteriore del visore c’è anche un altro schermo seminascosto che può riprodurre gli occhi dell’utente, utile in determinate situazioni come vedremo fra poche righe.

Oltre all’esperienza visiva è importante anche quella uditiva, motivo che ha spinto Apple a implementare in Vision Pro un sistema di audio spaziale avanzato che, tracciando i movimenti della testa e abbinandoli ai contenuti visualizzati, restituisce un suono avvolgente, un audio surround in stile cinematografico, necessario per assicurare all’utente quel senso di immersività intrinseco a dispositivi simili che fanno del coinvolgimento la loro caratteristica peculiare. Per questo ci sono due driver amplificati individualmente all’interno dei due pod audio posti nella cinghia laterale, che forniscono un audio spaziale personalizzato basato sulla geometria della testa e dell’orecchio dell’utente.

Un compito altrettanto rilevante è assegnato poi al sistema di tracciamento oculare di Vision Pro, che utilizza sensori a infrarossi e un insieme di LED che proiettano schemi di luce invisibili sugli occhi dell’utente per carpirne gli input. A gestire le operazioni troviamo Apple Silicon M2 (con CPU a 8 core, GPU a 10 core e Neural Engine a 16 Core) affiancato da Apple R1, un chip inedito pensato apposta per elaborare i dati in tempo reale catturati dalle 12 telecamere, dai cinque sensori e da sei microfoni che monta il visore, dati che vengono inviati poi ai display in 12 millisecondi (8 volte più veloce di un battito di ciglia), una rapidità tale che consente al dispositivo di risultare del tutto privo di lag e di essere gestibile con i movimenti degli occhi e con i gesti.

Nello specifico lo scanner LiDAR e la fotocamera TrueDepth (la stessa usata per il Face ID su iPhone e iPad) lavorano insieme per mappare lo spazio intorno a sé al fine di renderlo coerente con i contenuti digitali; i due sensori a infrarossi servono invece a tracciare i movimenti delle mani in condizioni di scarsa illuminazione, fra le altre cose. E oltre a questi, c’è da sottolineare anche che Vision Pro è il primo dispositivo di Apple a montare una fotocamera 3D in grado di registrare foto e video tridimensionali con audio spaziale, contenuti che possono essere poi riprodotti direttamente dal visore. Proprio nella sezione superiore c’è un pulsante fisico apposito con cui scattare delle fotografie o avviare e interrompere la registrazione di filmati.

E per mantenere basse le temperature d’esercizio il visore monta un sistema termico dedicato che permette all’aria di confluire nei fori di Vision Pro, necessario per garantire sia le prestazioni che il comfort per chi lo utilizza. Anche per questo motivo, Vision Pro è dotato di una batteria esterna che lo rende più leggero e comodo da indossare a lungo, una batteria che garantisce circa due ore di autonomia con utilizzo generico e di 2 ore e mezza durante la visione di video (numeri non meglio contestualizzati da Apple). Per la ricarica c’è un cavo USB-C da 1,5 metri e un alimentatore da 30 W, entrambi inclusi in confezione. Lato connettività, supporta Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.3, mentre per quanto riguarda le memorie, ci sono 16 GB di memoria unificata (RAM) e opzioni di 256 GB, 512 GB e 1 TB per lo spazio di archiviazione.

Design e immagini di Apple Vision Pro

Apple Vision Pro si presenta come una sorta di maschera da sci ma realizzata con un telaio costruito in lega di alluminio che curva intorno al viso dell’utente. Si tratta di un sistema modulare che, insieme al blocco unico in vetro laminato che costituisce la superficie ottica anteriore, si aggancia alla parte morbida a contatto con il viso, denominata Light Seal e disponibile in diverse forme e dimensioni. Non c’è alcun supporto per gli occhiali per chi ha problemi di vista, ma è possibile in ogni caso utilizzare degli inserti ottici magnetici di ZEISS realizzati appositamente per il visore.

Oltre a fotocamere e sensori vari, nella sezione frontale curva di Apple Vision Pro è presente un display nascosto, elemento che si attiva ad esempio quando l’utente desidera mostrare ad altre persone una riproduzione dei propri occhi o alcuni indizi sui contenuti che sta visualizzando. Nella cornice sono presenti invece la Digital Crown (in pieno stile Apple Watch) e il pulsante per scattare foto e registrare video tridimensionali cui accennavamo.

A lato, nelle cinghie flessibili, si posizionano poi gli altoparlanti, posti proprio in prossimità delle orecchie per far sì che l’audio non si disperda ma venga percepito bene dall’utente. La fascia che fa presa sulla nuca è disponibile in più taglie e si aggancia alle cinghie laterali con un sistema di sgancio rapido; è lavorata a maglia e realizzata con un design tridimensionale pensato per assicurare buoni livelli di traspirabilità ed elasticità, per rendere cioè il visore il più comodo possibile.

Per quanto riguarda invece il peso, Apple Vision Pro può oscillare fra i 600 e i 650 grammi a seconda delle dimensioni di Light Seal e della fascia per la testa. In più c’è da considerare anche la batteria esterna, dal peso di 353 grammi.

Software e funzioni di Apple Vision Pro

Cos’è visionOS e come si usa il visore

Nonostante tragga ispirazione da macOS, iOS e iPadOS, visionOS di Apple Vision Pro è stato progettato da zero per tentare di cambiare il modo con cui le persone fruiscono dei contenuti, di qualsiasi contenuto che sia un’app, una serie TV, una videochiamata su FaceTime, un gioco o altro. Si tratta di un sistema operativo alla cui base c’è un’interfaccia utente tridimensionale che materializza i contenuti digitali nel mondo fisico dell’utente, contenuti posizionabili in qualsiasi sezione dello spazio e che rispondono in maniera dinamica alla luce naturale (con tanto di ombre), per rendere il tutto molto coerente con le distanze e con lo spazio fisico, trasmettendo una sensazione di integrazione concreta fra digitale e reale.

visionOS

Per navigare in visionOS e interagire con i contenuti di Apple Vision Pro non servono controller esterni o dispositivi particolari, bastano gli occhi, le mani e la voce, oltre a una Digital Crown (fisica) che permette di gestire il proprio livello di immersività (cioè per rendere più o meno visibile l’ambiente circostante, per immergersi meglio nei contenuti digitali). Gli utenti possono dunque selezionare le app guardandole, aprirle con un pizzico (toccando pollice e indice ad esempio), scorrere fra pagine o altri elementi muovendo il polso, usare la voce per dettare del testo o interagire con l’assistente vocale Siri.

Entrando più nel dettaglio, Apple ha implementato diverse gesture per interagire con Vision Pro con alla base il gesto principale di clic/tocco che si effettua giustapponendo pollice e indice, comandi che in ogni caso sono legati ai movimenti degli occhi. Questi sono i principali:

  • tap singolo: l’equivalente di toccare una volta lo schermo di un iPhone;
  • doppio tap: funzioni variabili;
  • tap prolungato: l’equivalente di tenere premuto un clic per selezionare ad esempio del testo, per scorrere una pagina web o per trascinare degli elementi;
  • tap con entrambe le mani: per zoomare o ruotare;
  • altri movimenti delle mani.

Per inciso, volendo è inoltre possibile abbinare al visore dei dispositivi fisici utili per fare varie cose, come la Magic Keyboard, il Magic Trackpad, ma anche dei mouse o dei controller Bluetooth per giocare, dispositivi esterni che possono risultare decisamente comodi in molte situazioni. E per collegare ad esempio il proprio MacBook a Vision Pro, basta guardarlo. Utile anche la possibilità di eseguire il mirroring dei contenuti di Vision Pro su iPhone, iPad, Mac e Apple TV tramite AirPlay (fino a 720p).

Apple Vision Pro

Funzioni principali, sicurezza e app

Con Apple Vision Pro è possibile ridimensionare le finestre delle app per godersi ad esempio una foto panoramica, un video caricato su iCloud o un film (anche 3D, oltre 150 già a partire dal lancio) su uno schermo digitale grande fino a 1.200 pollici, chiaramente con audio spaziale laddove disponibile. Ma questo visore promette pure un’esperienza di gioco rivoluzionaria puntando sulla possibilità di giocare ovunque e con livelli di immersività inarrivabili per dispositivi d’altro genere; Apple al riguardo ha parlato di oltre 250 giochi Apple Arcade che già supportano questo visore, sebbene sia pressoché certo ne arriveranno di altri col passare dei mesi non appena altri sviluppatori avranno avuto modo di lavorarci.

Apple Vision Pro - visionOS

FaceTime è un’app su cui Apple si è soffermata molto in fase di presentazione. Tralasciando la tipica resa in finestre dei partecipanti alle videochiamate, è curioso il modo in cui l’azienda ha sopperito alla mancanza di una videocamera che inquadrasse l’utente. Chi indossa Vision Pro è infatti visibile come una sorta di avatar dinamico, una rappresentazione digitale di sé i cui movimenti vengono percepiti dal visore e replicati in tempo reale tramite machine learning. Anche in questo caso è possibile sfruttare l’audio spaziale e, con la funzione SharePlay, condividere le schermate delle app con i partecipanti durante le chiamate.

Curiosa anche la funzione che permette di estrapolare dalle app degli oggetti 3D e di posizionarli di fronte a sé per guardarli ad esempio da diverse angolazioni; come è carina anche la possibilità di rendere il soffitto della propria stanza un cielo senza nubi con una opzione dedicata. Decisamente interessante, una vera chicca, è invece la funzione Mac Virtual Display che permette all’utente di ridimensionare il desktop del proprio computer Mac, rendendolo enorme e posizionabile ovunque. Per l’intrattenimento, c’è invece Cinema Environment che adatta l’illuminazione digitale alla visione di film e contenuti video, anche di Apple TV+ e di altri servizi di streaming,

Un’altra chicca di Apple Vision Pro è EyeSight, una funzionalità che aiuta l’utente a rimanere in contatto con lo spazio che lo circonda. Quando una persona si avvicina a sé, infatti, il dispositivo dà l’impressione di essere trasparente grazie al display OLED frontale che mostra una riproduzione dinamica degli occhi di chi indossa il visore, consentendo così di semplificare le interazioni (a detta di Apple). E quando l’utente è immerso in un ambiente o utilizza una determinata app, con EyeSight può mostrare alle altre persone tramite rappresentazioni visive in quale attività è impegnato; quando lo si usa in auto, in aereo o altrove, è inoltre possibile attivare la Modalità Viaggio che garantisce immagini più stabilizzate.

Apple Vision Pro

Per quanto riguarda invece la sicurezza, tutto si basa su Optic ID, il sistema di autenticazione di Apple Vision Pro che analizza l’iride dell’utente sotto varie esposizioni di luce LED invisibili, e lo confronta con i dati di Optic ID registrati e protetti dal coprocessore Secure Enclave. I dati di Optic ID di un utente, essendo la chiave per sbloccare il visore stesso, sono completamente crittografati, inaccessibili per le app e isolati nel dispositivo, quindi non vengono archiviati nemmeno sui server di Apple. Volendo, è tuttavia possibile sbloccare il visore per farlo provare da amici e parenti usufruendo della Modalità Ospite.

Nonostante per ora le applicazioni mostrate e disponibili sul visore siano quelle sviluppate da Apple (Musica, Foto, Safari, TV, Mail, Keynote, Note, Freeform, Mindfulness, eccetera), c’è un App Store dedicato che si arricchirà via via con il lavoro degli sviluppatori, fondamentale per rendere questo dispositivo effettivamente rivoluzionario. Perché l’idea di visionOS e del Vision Pro stesso è in sostanza liberare i contenuti dagli schermi, sia piccoli come quelli di Apple Watch o di un iPhone, sia più grandi, una sfida ambiziosa e potenzialmente rivoluzionaria, che in futuro potrebbe liberare tasche, borse e polsi facendo confluire tutto il digitale in un paio di “occhiali”, anche se piuttosto grandicelli per ora.

Prezzo e disponibilità di Apple Vision Pro

Apple Vision Pro sarà ordinabile sia online che nei negozi fisici, disponibile negli Stati Uniti dal 2 febbraio 2024, scegliendo fra le seguenti configurazioni: la 256 GB costa 3.499 dollari, la 512 GB 3.699 dollari, mentre 3.899 dollari quella da 1 TB. Questi prezzi non comprendono gli inserti ottici ZEISS, da 99 dollari oppure 149 dollari, in base alla versione di cui si ha bisogno.

La disponibilità negli altri paesi è invece prevista entro la prima metà del 2024, sebbene l’azienda non abbia ancora annunciato in quali mercati verrà venduto e a quali prezzi.