Dopo oltre un mese di prova, è giunto il momento di parlare di Garmin Vivoactive 5, uno smartwatch sportivo presentato lo scorso settembre che si posiziona nel reparto degli orologi smart dall’azienda statunitense. Lo abbiamo voluto provare perché ci è parso un dispositivo interessante fin da subito, soprattutto per via del prezzo aggressivo, di molto inferiore rispetto ai 500 euro di listino di Garmin Venu 3, uno smartwatch che ci è piaciuto parecchio dal quale non si discosta poi molto per caratteristiche e funzioni, un’alternativa economica che farà felici molti. In medio stat virtus dicevano i nostri avi; ecco, ve la spieghiamo così.

Design e materiali

Lo schermo: (finalmente) un AMOLED

Design circolare classico e tradizionale per Garmin Vivoactive 5, smartwatch che si presenta esteticamente bene, con due tasti fisici posti sullo stesso lato (il feedback che restituiscono è piacevole), e una superficie superiore sensibile al tocco con cui gestire i contenuti visibili attraverso uno schermo da 1,2″ AMOLED, il primo su un Vivoactive. Tralasciando i cornicioni, camuffati solo in parte dalla curvatura del vetro in prossimità della ghiera, si tratta di un bel display, con colori brillanti e con un’ottima luminosità e risoluzione, di 390 x 390 pixel.

Rispetto ai classici MiP (Memory in Pixel) il passo in avanti è tangibile per quanto riguarda la fedeltà cromatica e la resa generale di colori e informazioni; gli unici compromessi sono la visibilità diretta sotto la luce del sole, inferiore anche a causa dei riflessi, e il consumo energetico maggiore dei display AMOLED, soprattutto con la modalità schermo sempre attivo (always-on display). Ma dell’autonomia ne parleremo più avanti.

Garmin Vivoactive 5 sport

Materiali e dimensioni

È di plastica, o meglio, realizzato in polimero fibro rinforzato, a esclusione della ghiera, in alluminio anodizzato, materiali per niente nobili ma che rendono Garmin Vivoactive 5 un orologio molto leggero: pesa appena 26 grammi, 36 includendo il cinturino, in silicone con passo da 20 mm.

A differenza del modello precedente, disponibile in due versioni (con cassa da 40 e 45 mm), c’è in una sola variante: una via di mezzo considerando i diametri: 42,2 mm la cassa e 30,4 mm lo schermo. Calza dunque a pennello i polsi di grandezza medio-piccola e piccola, considerando anche lo spessore piuttosto contenuto, di 11,1 mm. Garantita la resistenza alle immersioni in acqua, fino alla profondità di 50 metri.

È comodo?

È un orologio comodo da indossare, non dà fastidio nemmeno di notte o in periodi come questi, in cui camicie, giacconi, felpe e maglie a maniche lunghe sono di nuovo indispensabili, capi d’abbigliamento che non vanno molto d’accordo con gli orologi di grandi dimensioni. Peccato per il cinturino in silicone che, a nostro avviso, risulta un po’ troppo rigido, anche rispetto ad altri smartwatch e sportwatch Garmin provati, problema tuttavia risolvibile considerando che se ne possono montare altri (originali e non, ma con passo da 20 mm), come i due in velcro che abbiamo provato e che potete acquistare su Amazon da qui.

Garmin Vivoactive 5 cinturini

Software: personalizzazione e funzioni smart

Poca fluidità, ma tante opzioni di personalizzazione

Gli orologi di Garmin sono dotati di un sistema operativo che, negli anni, è migliorato parecchio. Abbastanza semplice, benché non proprio immediato né al passo con gli smartwatch veri e propri con dentro Wear OS di Google e watchOS di Apple, su Garmin Vivoactive 5 non risulta fluido e godibile, a causa di frequenti lag che ci auguriamo possano venir risolti coi futuri aggiornamenti software.

Una volta presa un po’ di confidenza con l’interfaccia utente, si apprezzano tuttavia le molte possibilità di personalizzazione offerte. Ci sono diversi quadranti di serie, carini e alcuni dei quali personalizzabili sia per colori che per dati visualizzati; ma è possibile anche crearne di nuovi, scegliendo fra alcuni modelli e optando anche fra sfondi statici o dinamici. Ad arricchire ulteriormente l’offerta, ci sono poi quelli creati dalla community di utenti scaricabili da Connect IQ Store, gratuitamente o a pagamento a seconda dei casi.

Stesso discorso vale per le opzioni di personalizzazione del sistema, di alcune scorciatoie e delle attività sportive di Garmin Vivoactive 5: per ciascuna si possono modificare i campi dati visualizzati e in alcuni casi anche il numero delle schermate deselezionandole, opzioni tuttavia limitate rispetto agli sportwatch veri e propri come i Garmin Forerunner e i Fenix. Ad esempio, non si possono visualizzare più di 4 campi dati nella medesima schermata, né se ne possono aggiungere di nuove rispetto a quelle impostate di serie. Ma trattandosi di uno smartwatch sportivo che non è espressamente pensato per tracciare lo sport in maniera completa come i dispositivi citati, le possibilità offerte sono già abbastanza a nostro avviso.

Garmin Vivoactive 5 attività sportive

Le funzioni smart

Lo abbiamo definito uno smartwatch sportivo anziché uno smartwatch o uno sportwatch vero e proprio; questo perché è una via di mezzo fra le due tipologie di prodotto, condividendone alcuni aspetti e tralasciandone degli altri. Per quanto riguarda le funzioni smart, Garmin Vivoactive 5 permette di effettuare pagamenti contactless tramite Garmin Pay, servizio che conta diverse banche aderenti (qui l’elenco aggiornato), consente di scaricare brani e playlist dai propri account dei servizi di streaming musicale (Spotify, Amazon Music o Deezer ad esempio) per ascoltarli con delle cuffie Bluetooth, senza la necessità di avere uno smartphone con sé.

È possibile anche visualizzare le notifiche del telefono connesso, sia iOS che Android. Ma è solo con gli smartphone con dentro il sistema operativo di Google che Garmin Vivoactive 5 consente di visualizzare le immagini delle notifiche e di rispondere tramite risposte rapide o con una tastiera T9. A differenza di Garmin Venu 3, che integra un microfono, non è possibile interagire con le funzioni di assistenza vocale tramite Siri e Google Assistant, smartwatch che non consente tuttavia di rispondere alle notifiche vocalmente. Alla luce di questo, Vivoactive 5 non permette di gestire le chiamate senza un telefono connesso.

Garmin Vivoactive 5 tastiera T9

Da segnalare, fra le funzioni intelligenti anche quelle relative alla sicurezza, con opzioni di rilevamento con cui fare sport in maniera più sicura: c’è ad esempio la funzione di LiveTrack per condividere le attività in tempo reale dall’orologio e il rilevamento degli incidenti, opzioni attivabili salvando dei contatti di emergenza dall’app companion Garmin Connect.

I report mattutini sono un’altra chicca, una funzione che al risveglio mostra alcune cose utili, fra cui il punteggio del sonno, gli appuntamenti segnati nel calendario, i minuti di intensità, l’HRV Status, gli avvisi di recupero, il Body Battery e altri dati selezionabili, di alcuni ne parleremo nel capitolo a seguire.

Sport, salute e app

Fra sensori e attività sportive

Pur non essendo uno sportwatch, è un Garmin, azienda che ha fatto la storia dei dispositivi tecnologici per sportivi, ragione per la quale le aspettative in proposito erano comunque piuttosto elevate. Lo abbiamo provato per varie attività sportive, sia all’aperto che non, riscontrando quasi sempre ottimi risultati.

Per quanto riguarda la registrazione delle tracce durante attività sportive come corsa, camminata e ciclismo, la precisione è in linea con quanto immaginavamo. Pur non essendo un dispositivo con GPS a doppia frequenza, supporta GPS, GLONASS e Galileo, sistemi che, quando attivati insieme (in alcuni casi è necessario impostare “Tutti i sistemi” manualmente la prima volta dai menu delle impostazioni dei singoli profili sportivi), restituiscono quasi sempre ottimi livelli di accuratezza. Negli screenshot che seguono, un paio di esempi significativi.

Nel primo caso, un’attività di mountain bike in cui si vede chiaramente la differenza, marcata di proposito, fra le due linee presenti in una strada abbastanza stretta (ci passano a malapena due macchine per larghezza); nel secondo caso, si tratta di una camminata a Roma in Via del Corso dove lo smartwatch ha fatto un po’ più fatica, seppur a causa di una perdita di segnale voluta e dovuta all’ingresso in un negozio (il NIKE store, come si può intuire dall’immagine). Comunque, complessivamente Garmin Vivoactive 5 ci ha soddisfatto al riguardo, sia per qualità del segnale sia per velocità di aggancio dei satelliti oltre che per accuratezza anche in situazioni più complicate quali boschi e palazzi cittadini.

Garmin Vivoactive 5 in bici

Meno bene la lettura della frequenza cardiaca. Qui non c’è il più moderno sensore Garmin Elevate 5 presente su Venu 3, Fenix 7 Pro ed epix Pro (Gen 2), ma la versione precedente montata su tutti gli altri smartwatch e sportwatch di Garmin, compresi i Forerunner 265 e 965. Si tratta di un cardiofrequenzimetro un po’ più datato e, dalle nostre prove, non proprio preciso, soprattutto quando confrontato con una fascia cardiaca come la Polar H10 (un riferimento nel settore). La bontà delle rilevazioni, ricordiamo, dipende tuttavia molto da vari aspetti che possono variare fra persona e persona, fra cui la peluria, il colore della pelle e la conformazione di polso/avambraccio.

Comunque, il problema principale, comune alla maggior parte dei sensori cardiaci da polso montati sugli orologi, riguarda i movimenti del polso che rendono le letture più difficoltose e imprecise. Lo abbiamo notato bene nel sollevamento pesi, in mountain bike per gli scossoni, ma anche durante alcune attività di nuoto, altra situazione in cui sensori simili faticano parecchio. Viceversa per la camminata, la corsa, il ciclismo indoor (su rulli, cyclette o smart trainer simili) la situazione è migliorata notevolmente.

Nell’esempio qui sopra (a sinistra i dati della fascia cardiaca Polar H10 collegata a un Garmin Edge 530, a destra Vivoactive 5) si vede chiaramente come l’andamento sia nettamente sfasato e incoerente, dovuto soprattutto ai ritardi nel rilevare le variazioni della frequenza. Questo stesso confronto ci torna utile anche per verificare quanto impatta la mancanza dell’altimetro barometrico nelle rilevazioni delle variazioni della quota, appannaggio dei sistemi di localizzazione satellitare in questo caso: nell’esempio in realtà la strada scende in maniera omogenea (circa -5/6%) fino al chilometro 20,8, per poi salire, situazione ben rappresentata solo nel primo grafico (registrato col ciclocomputer citato dotato di altimetro barometrico).

Comunque, se per quanto riguarda la registrazione della frequenza cardiaca i valori forniti sono in molti casi abbastanza reali (tant’è che per la medesima attività citata sia i valori medi che i picchi sono in linea), con i soli problemi di latenza e di rilevazioni difficoltose con movimenti di polso importanti (specie se non si stringe a dovere lo smartwatch), per quanto riguarda l’altimetro barometrico è un gran peccato non ci sia su uno smartwatch sportivo come Vivoactive 5, che avrebbe reso le registrazioni delle attività all’aperto più precise e accurate, oltre che avrebbe fornito dati sui piani saliti e sulla quota in tempo reale quando necessario.

Garmin Vivoactive 5 sensore cardio

Ciò detto, l’orologio permette di registrare diverse attività sportive, comprese alcune pensate per le persone su sedia a rotelle. E lo fa come si deve, giustificando bene le differenze fra ciascuna modalità, consentendo agli utenti di personalizzare campi dati, di avvalersi di piani di allenamento adattivi tramite Garmin Coach, di creare programmi di allenamento da seguire direttamente dallo smartwatch e allenamenti a intervalli per corsa e ciclismo, di ricevere dei comandi audio per le attività e di impostare il rilevamento automatico delle attività. Queste sono le attività installate di serie: piscina, nuoto in acque libere, camminata, camminata indoor, corsa, bici, bici indoor, eBike, pesi, cardio, ciaspolata, cannottaggio, disc golf, ellittica, giochi, golf, handcycling, handcycling indoor, HIIT, meditazione, padel, pickeball, pilates, pista indoor, sci, sci di fondo classico, snowboard, step, SUP, tapis roulant, tennis, vogatore e yoga.

Ci sono poi alcune funzioni professionali, come ad esempio la stima del VO2 Max, utile soprattutto per fissare degli obiettivi e per valutare le variazioni della propria forma fisica, lo sforzo percepito con cui registrare manualmente il livello di sforzo delle attività eseguite, la possibilità di tenere traccia dei minuti di intensità, perfino i benefici dell’allenamento (aerobico o anaerobico, ad esempio) e la stima dei tempi di recupero, che si vanno a sommare con le attività registrate con altri dispositivi (ad esempio con un ciclocomputer). Mancano chiaramente tante altre chicche, riservate giustamente agli sportwatch veri e propri, che possono registrare tanti altri parametri più specifici e utili per chi cerca un dispositivo con cui allenarsi con maggior precisione.

Garmin Vivoactive 5 vantaggi allenamento

Utile anche la possibilità di personalizzare le zone di frequenza cardiaca (per corsa, ciclismo e generale, area in cui abbiamo riscontrato un bug che impedisce di modificare le percentuali), come pure la compatibilità con sensori esterni tramite Bluetooth e ANT+: ad esempio fasce cardiache, sensori di cadenza e velocità, radar (Garmin Varia), luci, foot pod, ed eBike; ma niente power meter e rulli smart purtroppo.

Le funzioni per la salute

Sono diverse le funzioni per la salute di Garmin Vivoactive 5, uno smartwatch a cui non manca quasi nulla al riguardo, fatta eccezione per le funzioni ECG che anche alcuni smartwatch Garmin stanno ricevendo, tuttavia non ancora disponibili in Italia. Una delle più importanti è Body Battery, una funzionalità che stima l’andamento dei livelli di energia corporea sia di giorno che di notte, fornendo un punteggio utile a comprendere meglio quanto lo sport, lo stress quotidiano, il sonno e altri aspetti hanno impattato e impattano sulle proprie forze fisiche e mentali. Si tratta di una funzione che attinge dai dati rilevati da tutti i sensori dell’orologio e che può essere utile per gestire meglio le proprie attività; a nostro avviso si è rivelata in linea con le sensazioni provate nella maggior parte dei casi.

Garmin Vivoactive 5 coach del sonno

Nuova anche la funzione Coach del sonno di Garmin Vivoactive 5, che fornisce un punteggio relativo al riposo notturno e una stima di ciò che reputa necessario al proprio corpo basandosi su diversi fattori, fra cui la cronologia del sonno e delle attività eseguite, la variabilità cardiaca registrata (HRV) e i sonnellini quotidiani. In base a tutto questo, ad esempio, può indicare quante ore di sonno sarebbe bene dormire rispetto al proprio valore di riferimento. Il monitoraggio del sonno, funzione madre di quest’ultima, è completa e ben fatta, con le classiche quattro fasi (profondo, leggero, REM e veglia) a cui si aggiunge un punteggio e alcuni consigli per dormire meglio. Difficile parlare di affidabilità e di bontà delle misurazioni in mancanza di dispositivi dedicati (e costosi) che non abbiamo al momento a disposizione, ma possiamo dire che i valori forniti dall’orologio sono stati sempre abbastanza coerenti con le sensazioni provate al mattino.

È altrettanto interessante e utile HRV Status, una funzionalità fino a pochi mesi fa riservata agli smartwatch di Garmin più costosi che, alla stregua delle precedenti, offre alcune informazioni relative al proprio stato di salute. Dal nome s’intuisce che la metrica su cui si basa è la variabilità della frequenza cardiaca (HRV l’acronimo inglese), un parametro dal quale è possibile ottenere diverse informazioni utili per ponderare gli allenamenti e per stimare le prestazioni, sia fisiche che mentali. In breve: meno i battiti sono regolari e non seguono un ritmo preciso, meglio è per la persona (HRV che aumenta). È una questione che Garmin semplifica calcolando un punteggio che va da 0 a 100 e che, nel bilanciamento, trova il suo ideale, un indice dell’omeostasi, valore che si basa su una media di sette giorni da cui emergono informazioni utili sul recupero dallo stress (allenamenti e non solo) e, più in generale, sul benessere psico-fisico.

Garmin Vivoactive 5 HRV Status

Presenti anche funzioni più comuni come quelle per monitorare lo stress, l’idratazione, il ciclo mestruale o la gravidanza con consigli su esercizi fisici e alimentazioni, le attività di respirazione e di meditazione, o ancora, Health Snapshot che, in 2 minuti, registra alcuni parametri chiave generando un report condivisibile anche con un medico.

App companion

Garmin Connect è l’app companion, ben fatta, completa ma non molto moderna e intuitiva. Serve un po’ per prenderci la mano e trovare sempre quello che si cerca, anche per via della grande quantità di dati e funzionalità che integra. I dati sulle attività sportive e le informazioni analizzate relative alla salute e a tutto il resto trovano in quest’app ampio spazio, per essere approfonditi e studiati.

Garmin Connect serve anche per personalizzare varie impostazioni, campi dati delle attività, menu rapidi, notifiche, sensori, funzioni di sicurezza e altro ancora, la maggior parte delle quali sono gestibili anche direttamente sull’orologio. Fra le altre cose, vale la pena segnalare anche la possibilità di collegare app di terze parti come Strava o Komoot, di creare percorsi, allenamenti e di aggiungere metodi di pagamento a Garmin Pay. Si accede da qui anche allo Store Connect IQ, sede in cui trovare alcune app da installare sul Garmin Vivoactive 5, nuovi quadranti da scaricare o campi dati da aggiungere per personalizzare ulteriormente l’orologio.

Autonomia

Più che soddisfacente l’autonomia di Garmin Vivoactive 5, considerando da un lato il display AMOLED, tecnologia più energivora rispetto alle altre usate da Garmin per i precedenti modelli, e dall’altro le dimensioni ridotte, soprattutto lo spessore. Ciò nonostante, i 4/5 giorni con modalità schermo sempre attivo (always-on display) sono garantiti con un utilizzo medio, con qualche attività all’aperto con registrazione GPS impostata su “Tutti i sistemi” (l’opzione che garantisce maggiore precisione), con accensione dello schermo ruotando il polso con la sensibilità massima e timout breve, luminosità automatica e tutti i sensori sempre attivi: frequenza cardiaca in tempo reale e 24 ore su 24, rilevamento del pulsossimetro su “giornata intera” (l’opzione che richiede più risorse alla batteria), e tutto il resto.

I numeri che abbiamo riscontrato sono in linea con i 5 giorni di autonomia dichiarati da Garmin, che diventano 11 giorni disattivando l’always-on display, 21 con la modalità risparmio energetico attiva. Anche per quanto riguarda invece la registrazione di attività sportive all’aperto con GPS attivo, le stime fornite da Garmin (fino a 21 ore con solo GPS, fino a 17 ore con GNSS con tutti i sistemi e fino a 8 ore con tutti i sistemi e musica) sono in linea con le nostre prove: ad esempio, in un’ora e mezza di bici con sensore esterno di cadenza e modalità GNSS con tutti i sistemi attivi ha scaricato appena un 4% di batteria in circa un’ora e mezza di attività.

Davvero notevole; peccato l’assenza della ricarica wireless e di un sistema di ricarica rapida.

Garmin Vivoactive 5 lato

Considerazioni

Se siete arrivati fin qui avrete capito che è uno smartwatch che abbiamo apprezzato molto. In caso contrario, vi basti sapere che Garmin Vivoactive 5 è un orologio che, a parte l’assenza dell’altimetro barometrico (mancanza più o meno rilevante a seconda delle esigenze), il sistema operativo non molto fluido e le cornici del display abbastanza spesse, ci ha soddisfatto appieno. Perché è dotato di un bel display, ha tante funzioni per monitorare lo sport e la salute, integra alcune funzionalità smart e varie opzioni di personalizzazione, l’autonomia è più che soddisfacente, e risulta anche comodo da indossare e curato esteticamente.

Il rapporto qualità-prezzo è alto, molto alto considerando quanto costano gli smartwatch e gli sportwatch di Garmin. Il listino di 299,99 euro lo rende una valida alternativa economica di Garmin Venu 3, uno smartwatch sportivo molto simile a Vivoactive 5 che, fondamentalmente, in più può contare su un display un po’ più grande (da 1,4″ invece di 1,2″), sul nuovo cardiofrequenzimetro Elevate Gen5 e sul duo altoparlante-microfono per rispondere alle chiamate dall’orologio o per interagire con gli assistenti vocali, extra che fanno tuttavia salire il prezzo di listino a ben 499,99 euro.

Dunque in medio stat virtus, dicevamo, perché Garmin Vivoactive 5 è, a nostro avviso, la giusta via di mezzo fra uno smartwatch e uno sportwatch, fra orologi economici e costosi, un equilibrio che abbiamo trovato anche in molti suoi aspetti e sfaccettature. Se escludiamo gli sportivi più smaliziati e gli appassionati di smartwatch veri e propri, è un orologio consigliabile a chiunque.

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