Ci siamo, dopo tanta attesa e indiscrezioni di vario genere, Intel ha finalmente tolto i veli alla nuova generazione di processori desktop Core Ultra 200 (o 200S), meglio conosciuti col nome in codice Arrow Lake, nonché prima gamma di soluzioni per PC desktop ad abbandonare la vecchia e cara nomenclatura (Core i9/i7/i5/i3 gen xx) per allinearsi definitivamente ai modelli destinati ai laptop.
Precisiamo subito che in questa occasione Intel annuncia solo la piattaforma desktop Arrow Lake-S, mentre a differenza di quanto ipotizzato fino a poche ore fa, le varianti per notebook enthusiast Core Ultra 200 HX (o Arrow Lake HX) arriveranno a inizio 2025, presumiamo in occasione del CES di Las Vegas (inizio gennaio); stiamo attenti a non confondere questi ultimi con i Core Ultra 200V “Lunar Lake” presentati di recente ma con un approccio totalmente diverso in ottica TDP/prestazioni.
Detto questo, le novità di Intel sono molte e interessanti. La nuova generazione di processori Arrow Lake porta una nuova architettura, un rinnovamento della componente grafica integrata, NPU integrata per gli applicativi AI, opzioni di sicurezza avanzate e molto altro. Ovviamente c’è posto anche per le prestazioni e, cosa altrettanto importante, per l’efficienza energetica e il supporto per tutti i più recenti standard in fatto di connettività e capacità di espansione. Ma vediamo tutto nel dettaglio.
Indice:
Intel Core Ultra 200 Arrow Lake: caratteristiche e architettura
I processori Intel Arrow Lake debuttano sul mercato in un momento importante e piuttosto travagliato per l’azienda di Santa Clara che, allo stesso tempo, ha la possibilità di portare una ventata di novità e ripartire con un nuovo progetto che si allinea ai già validi Intel Meteor Lake e ai più recenti Lunar Lake.
Al contempo c’è da contrastare AMD e le proposte Ryzen 9000, sicuramente valide ma come visto non proprio brillanti in certe occasioni per via di alcune problematiche riscontrate recentemente su Windows (ci torneremo). Insomma, Intel potrebbe concretizzare bene questo lancio, del resto la nuova generazione di processori Arrow Lake è stata ideata per tale scopo, come del resto confermano le nuove sigle e tutte le novità hardware e software che vedremo a breve.
CPU Intel Arrow Lake: ecco cosa cambia rispetto ai modelli Raptor Lake
Seguendo un trend che ha visto Intel tra i precursori nella promozione dell’AI e degli applicativi ad essa legata, anche i nuovi processori Arrow Lake nascono con “l’impronta” dell’Intelligenza Artificiale, un elemento che ormai non può mancare su una piattaforma PC di ultima generazione e che in questo caso si concretizza con la prima implementazione di una NPU dedicata su CPU Intel desktop (ma la vedremo dopo).
Passando un attimo oltre, torniamo sul pratico per analizzare in primis lo status dell’azienda rispetto alla gamma Intel Core Ultra 200S che debutta oggi. Secondo Intel, i P-Core di Arrow Lake garantiscono un incremento dell’IPC gen su gen del 9%; gli E-Core migliorano addirittura sino al 32% e i consumi scendono del 30-40% rispetto alle soluzioni Core 14a gen. In linea di massima, le prestazioni assolute in multi-threading migliorano del 10-15% e raddoppiano anche quelle grafiche grazie a una GPU integrata nettamente più potente.
Da segnalare poi un calo delle temperature operative che, sempre secondo Intel, scendono di oltre 10 °C se paragonate a Raptor Lake (riferendosi al package). Ma non è tutto, l’azienda in realtà si spinge anche oltre, dichiarando che Arrow riesce a offrire le stesse prestazioni di Raptor Lake ma con metà dei consumi.
I processori Arrow Lake, in particolare le varianti desktop Arrow Lake-S, portano avanti lo stesso approccio con architettura ibrida introdotto da Intel con i modelli Alder Lake Core 12a gen. I chip però si sono decisamente evoluti da allora e grazie alla tecnologia di packaging Foveros 3D ora possono offrire soluzioni più flessibili e performanti.
Queste CPU utilizzano un design 3D multi-tile, nel dettaglio ne troviamo cinque: Compute tile, GPU tile, SOC tile, I/O tile e Filler tile; a queste si abbina una base tile per le interconnessioni, mentre Intel ci dice che con questo approccio riesce a ridurre le dimensioni del package fino all 33%. Per i meno pratici, ricordiamo che si tratta di un approccio giù utilizzato da Intel in occasione del lancio dei primi modelli Core Ultra 100 Meteor Lake.
Tutto questo per dire che i nuovi modelli desktop Intel sono decisamente più complessi e completi rispetto alle precedenti generazioni; tra le caratteristiche di rilievo di Intel Arrow Lake S e HX troviamo:
- Tecnologia di packaging FOVEROS 3D
- Nuovi P-Core Lion Cove ed E-Core Skymont
- NPU integrata per i carichi AI
- Nuova scheda grafica integrata Xe (Arc)
- Nuovo engine per la sicurezza
- WiFi 6E integrato (WiFi 7 opzionale), Thunderbolt 4, PCI-E 5.0, DDR5
Partiamo da quella che dovrebbe essere la caratteristica che incide maggiormente sulle prestazioni delle CPU Intel Arrow Lake, ovvero l’architettura CPU e la nuova Compute Tile; in questo contesto, l’azienda introduce i core ad alte prestazioni Lion Cove e i core efficienti Skymont, accreditati di un netto salto prestazionale rispetto agli E-Core Gracemont visti sui Core 14a gen.
La configurazione dei core rispetto ai modelli Raptor Lake non muta; il modello flagship Core Ultra 9 285K (che ora vedremo) utilizza 8 P-Core e 16 E-Core, senza l’ausilio dell’Hyper Threading, così come le versioni meno potenti Core Ultra 7 e Core Ultra 5 ricalcheranno le varianti Core i7 e Core i5 (8+12, 8+8, 8+4 core ecc).
I nuovi P-Core migliorano in ambito scheduling e prediction ma non solo; portano anche una rivisitazione del sottosistema cache, con 3 MB di cache L2 per core (2 MB su Raptor Cove) e sino a 36 MB di cache L3 condivisa. Riguardo le prestazioni, queste migliorie come detto portano a un incremento dell’IPC nell’ordine del 9% rispetto a Raptor Cove (Core 14a gen), risultati che dovrebbero ripetersi anche in ottica multi-threading (circa il 10%) grazie ai core Skymont.
Intel infatti sottolinea di aver incrementato le prestazioni multi-core di Arrow Lake con notevoli ottimizzazioni sugli E-Core, migliorati in ottica AI grazie al supporto VNNI, ma rivisti anche nella cache L2 con un raddoppio della larghezza di banda. A questo aggiungiamo che ogni cluster di E-Core è abbinato a 4 MB di cache L2 condivisa. Anche per gli E-Core Skymont abbiamo dei dati prestazionali da Intel; nel dettaglio si parla di un incremento delle prestazioni single-thread sino al 72% nei calcoli in virgola mobile, valore che scende al 55% se parliamo di multi-thread (ma per questo ci sarà un paragrafo dedicato).
In tale contesto, la gestione di questa architettura ibrida è affidata all’Intel Thread Director, ulteriormente ottimizzato su Arrow Lake in quanto a prediction (hardware anche per gli E-Core) e a telemetria, il tutto a quanto pare per una gestione più accurata dei carichi di lavoro e dei core. Tornando invece all’efficienza energetica, con una gestione dell’alimentazione basata su AI, Intel dichiara che Arrow Lake migliora del 30% in ottica consumi, supportando al contempo il Modern Standby e la possibilità di un controllo granulare delle frequenze di clock (sempre rispetto alla precedente generazione).
Rimanendo in tema segnaliamo anche nuove funzionalità di overclock, con incrementi a step di 16.6 MHz, variazione del base clock in asincrono e possibilità di modificare la frequenza del bus tra le varie tile; a queste poi si aggiunge la presenza di DLVR bypass (per manipolare le tensioni) e ulteriori nuove funzionalità aggiunte nell’utility Intel eXtreme Tuning.
Prima di guardare alle caratteristiche di NPU e iGPU, un cenno al reparto sicurezza che su Arrow Lake è composto da tre diversi elementi distinti: Converged Security e Manageability Engine, Silicon Security Engine e Graphics Security Controller. La protezione è assoluta e si sposa alla perfezione con le funzionalità implementate su Windows 11 garantendo una sicurezza cosiddetta “multi-layer”, di conseguenza da implementare a breve termine anche nell’ecosistema Intel vPRO.
Intel Arrow Lake: c’è anche una NPU per l’AI e una iGPU Arc più potente
L’abbiamo anticipato sopra, Intel Arrow Lake nasce come piattaforma desktop per l’Intelligenza Artificiale, per questo integra anche una NPU dedicata che finora non era mai stata presente sui modelli Intel Core. Stando a Intel, la piattaforma dekstop riesce a garantire sino a 36 TOPS, di questi 15 sono offerti dalla CPU, 8 dalla GPU (che ora vedremo) e 13 TOPS dalla NPU in dotazione.
Si tratta nel dettaglio di una NPU Intel di terza generazione, equipaggiata a sua volta con due Neural Compute Engine e 4MB di RAM scratchpad. Al momento le piattaforma notebook di ultima generazione, anche Intel, utilizzano NPU più potenti, ma in questo contesto secondo noi è da vedere come un valore aggiunto che potrebbe trovare i favori degli utenti enthusiast in diversi scenari di utilizzo: dalla generazione AI di video e immagini, a quella musicale, arrivando alle applicazioni nel gaming e nello streaming.
Passiamo a un’altra importante novità dei processori Intel Core Ultra 200 Arrow Lake (S in questo caso), ovvero la GPU integrata che si evolve dall’ormai matura e limitata UH770 per passare a una più potente Intel Xe con architettura Arc. Precisiamo subito che le iGPU di Arrow Lake-S e Arrow Lake HX sono diverse; la variante mobile come da prassi dovrebbe essere più potente, ma questa Intel Xe sulle versioni desktop è decisamente apprezzata visto che ha già dimostrato di poter gestire diversi titoli in Full-HD a un frame-rate decente (dettagli bassi ovviamente).
Il chip proposto da Intel sui Core Ultra 200 desktop secondo il produttore raddoppia le prestazioni delle schede grafiche integrate dei modelli Core 14a gen; questo balzo è reso possibile dall’integrazione di 4 Xe Core in coppia con 64 Vector Engine e 4 unitè ray-tracing, il tutto condito da 4 MB di cache di secondo livello.
A bordo troviamo ovviamente il supporto Intel XeSS, accelerazione DP4a e supporto per le librerie DX12 Ultimate in ottica gaming. In chiusura aggiungiamo anche che, sui processori Arrow Lake, Media Engine e Display Engine sono posizionati nella SoC tile; queste ultime garantiscono il supporto per codifica e decodifica AV1 (8K 60 Hz 10-bit HDR), con possibilità di gestire sino a quattro display 4K a 60 hertz sfruttando la connettività HDMI 2.1, Display Port 2.1 ed eDP 1.4.
Intel Arrow Lake-S e i chipset serie 800: connettività e socket
Le novità dei processori Intel Core Ultra 200 non finiscono qui, in particolare per quanto concerne le nuove soluzioni rivolte al mondo desktop e dei PC DIY. Iniziamo dicendo che le CPU Arrow Lake-S offrono 20 linee PCI-E 5.0/4.0 e due Thunderbolt 4.0 a 40 Gbps, un biglietto da visita davvero niente male che si abbina ricordiamo a un supporto RAM DDR5.
La piattaforma si concretizza poi con una nuova serie di chipset, Intel 800, che sul modello top di gamma (verosimilmente Z890) prevede ulteriori 24 linee PCI-E 4.0, sino a 32 porte USB 3.2 (sono supportate 5 porte a 20 Gbps), WiFi 6E Intel con Bluetooth 5.3 e un massimo di 8 porte SATA 3 a 6 Gbps. Insieme a una LAN Gigabit, queste sono le specifiche base in ottica rete, mentre Intel ci fa sapere che sono previste opzioni con controller dedicati per Thunderbolt 5, WiFi 7, Bluetooth 5.4 e LAN 2,5/5 Gbps, ovviamente senza escludere Intel Killer e relative funzionalità AI.
Nel contesto degli annunci, Intel ha evidenziato anche di aver migliorato la gestione delle memorie DDR5, mantenendo l’approccio Dual-Channel (max 192 GB) ma portando la frequenza supportata a 6.400 MT/s (anche oltre con overlock e profilo XPM 3.0). Le CPU Intel Core Ultra 200 Arrow Lake supporteranno diverse tipologie di moduli DDR5, comprese memorie ECC; tra i formati troviamo UDIMM, SODIMM, CSODIMM e CUDIMM, con quest’ultimo accreditato di kit che possono operare senza problemi tra i 9.000 e i 10.000 MT/s (vedremo).
Ultimo, ma non meno importante dettaglio, segnaliamo che i processori Core Ultra 200 e le schede madri basate sui nuovi chipset Intel serie 800, top di gamma compreso, sposano anche il nuovo socket LGA 1851, rendendo quindi incompatibili i processori e le motherboard di precedente generazione su socket LGA 1700 (ma era prevedibile).
Intel Arrow Lake: un cenno preliminare su prestazioni e consumi
Parlare delle prestazioni di Intel Arrow Lake-S non è semplice, o meglio, come da tradizione possiamo basarci esclusivamente su dati Intel. Rimandando un primo giudizio alle prime prove pratiche sul campo, che viste le novità saranno diverse, possiamo anticiparvi che i dati snocciolati da Intel in occasione dell’evento riservato alla stampa ci hanno sorpreso sotto diversi aspetti. L’azienda ha messo in primo piano l’efficienza energetica dei processori Arrow Lake, capaci come detto di offrire consumi sino al 40% inferiori, migliorando comunque le prestazioni multi-threading del 15% e mantenendo prestazioni gaming al top.
Intel quindi cambia rotta e non guarda solo ed esclusivamente alla prestazione assoluta, ammettendo sostanzialmente che Arrow Lake riesce a offrire le stesse prestazioni di Raptor Lake consumando molto meno. In questo contesto non diamo percentuali perché Intel ha fornito tanti scenari che alla fine possono risultare controproducenti; quello che ci ha colpito è una slide dove Intel dichiara che il nuovo Core Ultra 9 285K può consumare fino a 80 watt in meno in gaming rispetto al Core i9-14900K nelle medesime condizioni (Assassin’s Creed Mirage). Quando parla di “medesime condizioni”, notiamo che l’azienda sottolinea (non involontariamente, ma per correttezza presumiamo) che il vecchio flagship Raptor Lake potrebbe comunque essere leggermente avvantaggiato in alcuni giochi, un’affermazione che apprezziamo e che per questo cercheremo di verificare nella nostra recensione (rimanete sintonizzati).
Continuando su questa linea, dove non analizziamo tutti i risultati nel dettaglio per i motivi citati sopra, Intel mostra comparative anche con il top di gamma AMD, il Ryzen 9 9950X da 16 core e 32 thread. Qui vediamo che il Core Ultra 9 285K detiene lo scettro prestazionale in single-thread anche se di poco, superando la controparte in multi-threading con una media del 13% (sempre dati Intel). Nel gaming invece, appurato che i Core Ultra 200 consumano molto meno dei Core 14a gen, Arrow Lake esce quasi alla pari con Raptor Lake, il tutto con risultati variabili in base al titolo che vedono avvantaggiata una o l’altra architettura.
Gli stessi risultati sono riscontrabili quando Intel paragona Core Ultra 9 285K e Ryzen 9 9950X, mentre un’ulteriore slide è dedicata alle temperature di esercizio in gaming con risultati decisamente ottimi visto che parliamo di un calo da 10 a 17 °C rispetto al Core i9-14900K nelle medesime condizioni. Ma non è finita qui. Intel reclama lo scettro anche in ottica produttività e applicativi AI, ambito quest’ultimo dove riesce a distruggere ovviamente le soluzioni Core 14 gen (senza NPU), battendo anche la nuova piattaforma AMD Ryzen 9000 con uno scarto medio del 25%.
Prima di chiudere questo paragrafo, segnaliamo che Intel ha anticipato qualcosa sul Core Ultra 7 265K, un chip da 20 core che in sostanza avrà prestazioni molto vicine al Core i9-14900K in ottica CPU, ma con consumi di sistema nettamente inferiori (sino a 188 watt si legge) e temperature di esercizio sotto carico praticamente abbattute (ottimo per il sistema di dissipazione).
Tutti i nuovi modelli Intel Core Ultra 200S con relativi prezzi
Viste le configurazioni di core e le varie caratteristiche tecniche, passiamo ora ad analizzare la nuova gamma Intel Core Ultra 200 Arrow Lake-S che, come prevedibile, debutta sul mercato con la serie Core Ultra K e Core Ultra KS (senza iGPU), ovvero con TDP e moltiplicatore di clock sbloccato per l’overclock e il tuning di sistema avanzato. Partiamo dal top di gamma, Intel Core Ultra 9 285K, un chip da 24 core e 24 thread e una frequenza Boost che arriva a 5,7 GHz. Si tratta di un clock 300 MHz inferiore al Core i9-14900K, 500 MHz se guardiamo al Core i9-14900KS, ma stando a Intel questo gap non dovrebbe farsi sentire, anzi a parità di TDP nominale, ovvero 125 watt, il nuovo flagship Arrow Lake sarà più efficiente fornendo lo stesso grado prestazionale se non superiore (dipende dai contesti).
Il prezzo del Core Ultra 9 285K è di 589 dollari, ovvero lo stesso del Core i9-14900K in fase di lancio. Non è prevista una variante senza iGPU (KF), almeno per il momento, mentre il Core Ultra 7 265K (ex Core i7 se volete) sarà disponibile anche nella versione Core Ultra 7 265KF. Il secondo modello di punta offre 20 core e 20 thread, sempre con 8 P-Core Lion Cove ma con solo 12 E-Core Skymont; il Boost arriva a 5,5 GHz mentre rimangono invariate il resto delle caratteristiche (vedi iGPU, NPU ecc).
A chiudere il piccolo di casa, Intel Core Ultra 5 245K/KF a 309 dollari che, con una configurazione a 14 core e 14 thread, 6 P-Core e 8 E-Core, offre una frequenza Boost a 5,2 GHz, candidandosi a diventare uno dei modelli più gettonati per i gamer, così come i suoi predecessori serie Core i5. I processori Intel Core Ultra 200S saranno disponibili a partire dal 24 di ottobre.
Intel Core Ultra 200S Arrow Lake-S:
- Intel Core Ultra 9 285K: 24 core / 24 thread – 8 P-Core e 16 E-Core – Boost 5,7 GHz – NPU 13 TOPS – iGPU Xe Arc – TDP 125 watt – 589 dollari
- Intel Core Ultra 7 265K: 20 core / 20 thread – 8 P-Core e 12 E-Core – Boost 5,5 GHz – NPU 13 TOPS – iGPU Xe Arc – TDP 125 watt – 394 dollari
- Intel Core Ultra 7 265KF: 20 core / 20 thread – 8 P-Core e 12 E-Core – Boost 5,5 GHz – NPU 13 TOPS – TDP 125 watt – 379 dollari
- Intel Core Ultra 5 245K: 14 core / 14 thread – 6 P-Core e 8 E-Core – Boost 5,2 GHz – NPU 13 TOPS – iGPU Xe Arc – TDP 125 watt – 309 dollari
- Intel Core Ultra 5 245KF: 14 core / 14 thread – 6 P-Core e 8 E-Core – Boost 5,2 GHz – NPU 13 TOPS – TDP 125 watt – 294 dollari
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