Apple Intelligence continua a far parlare di sé, sia per l’obiettivo di rivoluzionare il mondo della mela morsicata portandolo nell’era dell’intelligenza artificiale, sia per la scelta fatta dalle parti di Cupertino di procedere con un rilascio “a scaglioni” che avrebbe, tra le altre cose, fatto fuori l’Italia.
Questa scelta ha scatenato nel Bel Paese una vera e propria pioggia di critiche nei confronti di Apple, pioggia di critiche probabilmente esagerata e (quasi) fuori luogo: scavando a fondo nei vari comunicati stampa e nelle note di rilascio delle versioni in anteprima, infatti, è possibile apprendere che Apple Intelligence arriverà in Italia ben prima del previsto.
Apple Intelligence in Italia: un errore nella comunicazione?
Era il 9 settembre 2024, data della presentazione delle nuove AirPods 4, del nuovo Apple Watch Series 10 e, soprattutto, dei nuovi iPhone 16 e iPhone 16 Pro. Durante la parte del keynote dedicata a Apple Intelligence, Craig Federighi ha detto che le prime funzionalità di intelligenza artificiale sarebbero arrivate (sugli iPhone supportati, ovvero tutti gli iPhone 16 e gli iPhone 15 Pro) a ottobre (con iOS 18.1 e iPadOS 18.1) negli Stati Uniti in lingua inglese, nel mese di dicembre (probabilmente con iOS 18.2 e iPadOS 18.2) negli altri stati in cui si parla inglese (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito, Sudafrica) e infine, a partire dal prossimo anno, nelle lingue cinese, francese, giapponese e spagnolo.
Niente menzione per l’italiano e pessimismo che inizia a dilagare in rete, quasi come se Apple si fosse “scordata” dell’Italia. Oggi, a mente lucida, andando a riguardare il video e leggendo con attenzione i comunicati stampa ufficiali (e in italiano) relativi a Apple Intelligence, si capisce quanto tutto ciò sia frutto di un mix tra errore di comunicazione del colosso di Cupertino e errore di interpretazione di molti di noi.
Al minuto 54:38 del keynote dello scorso 9 settembre, Craig Federighi dice espressamente: “Stiamo lavorando per espandere Apple Intelligence in più lingue come cinese, francese, giapponese e spagnolo”. L’elenco mostrato nella slide a corredo, quindi, non è esaustivo ma si limita a riportare le lingue nominate dallo stesso Federighi (ovvero le più diffuse a livello globale tra quelle che verranno supportare a partire dal 2025).
Il comunicato stampa su Apple Intelligence diffuso da Apple in Italia lo scorso 9 settembre, ufficializza l’italiano tra le lingue che verranno supportate a partire dal prossimo anno:
Apple Intelligence viene lanciata inizialmente per l’inglese americano, e verrà estesa velocemente per comprendere a dicembre la variante inglese locale in Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Sudafrica. Nel corso del prossimo anno Apple Intelligence sarà disponibile per più lingue, fra cui anche cinese, coreano, inglese (India), inglese (Singapore), francese, giapponese, italiano, portoghese, spagnolo, tedesco, vietnamita e altre.
Quando vedremo Apple Intelligence in Italia?
Mettendo tutto insieme, è quindi possibile “ricalibrare” tutti i discorsi fatti in precedenza e dare delle indicazioni più precise: Apple Intelligence arriverà in Italia nel corso del 2025. Anzi, addirittura, l’attesa dovrebbe essere ancora minore per gli utenti macOS.
Sui computer Mac l’attesa sarà breve
Scorrendo il sopra-citato comunicato stampa del 9 settembre, raggiungendo la sezione “Disponibilità” è così riportato:
Apple Intelligence1 sarà disponibile come aggiornamento software gratuito. Il primo set di funzioni di Apple Intelligence sarà disponibile il mese prossimo in versione beta come parte di iOS 18.1, iPadOS 18.1 e macOS Sequoia 15.1; altre funzioni saranno disponibili nei mesi successivi. Sarà disponibile su iPhone 16, iPhone 16 Plus, iPhone 16 Pro, iPhone 16 Pro Max, iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max, e su iPad e Mac con chip M1 e successivi, impostando Siri e la lingua del dispositivo su inglese americano. Nel corso del prossimo anno saranno disponibili ulteriori lingue e piattaforme.
1 Nella UE, Apple Intelligence è disponibile su Mac, mentre non è attualmente disponibile su iPhone e iPad.
macOS 15.1 Sequoia, atteso nel mese di ottobre, consentirà agli utenti di sfruttare le prime potenzialità di Apple Intelligence (strumenti di scrittura, primi strumenti di IA generativa, giusto per citarne qualcuno) anche in Italia, a patto che sul dispositivo venga impostata la lingua inglese. Questo perché macOS non viene considerato “gatekeeper” e quindi non risente di tutte le problematiche e i paletti introdotti nell’UE dal DMA.
iPhone e iPad “supportati” dovranno attendere qualche mese
iPhone e iPad risentono invece di questi effetti proprio perché iOS e iPadOS sono stati vittime del DMA e hanno costretto gli sviluppatori di Cupertino agli straordinari per regolarizzare il tutto. Sicuramente, anche nel caso delle funzionalità di intelligenza artificiale c’è bisogno di tempo e di dialogo con le autorità ma, a questo punto, immaginiamo che uno dei prossimi aggiornamenti intermedi di iOS 18 e iPadOS 18 possa fare questa specie di “regalo” agli utenti italiani.
Di solito l’aggiornamento più “importante” dei cicli di sviluppo intermedi, quello che introduce la maggior parte delle nuove funzionalità, è quello che avviene in prossimità della primavera (il 5 marzo dello scorso anno, ad esempio, iOS 17.4 introduceva la prima parte delle novità legate al DMA nell’Unione Europea). Che siano iOS 18.4 e iPadOS 18.4 gli aggiornamenti indiziati a portare Apple Intelligence nell’Unione Europea, Italia inclusa?
C’è pure la possibilità che le questioni Apple/UE riguardo alle funzionalità di intelligenza artificiale si sblocchino prima del previsto e che quindi Apple Intelligence possa sbarcare su iPhone e iPad italiani (supportati) anche prima, magari supportando solo l’inglese come avverrà da ottobre sui computer Mac.
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