Manca ancora qualche mese prima che il colosso di Cupertino sollevi il velo dai prossimi iPhone 16, gli appassionati del brand quindi non possono che attendere con pazienza l’agognato evento di presentazione, magari ingannando il tempo cercando di reperire quante più informazioni possibili al riguardo.
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo già avuto modo di vedere insieme diverse indiscrezioni sui prossimi smartphone della mela, alcuni render per esempio ci hanno fornito informazioni sulle cornici e sul design generale, indizi sulle diverse colorazioni disponibili, informazioni su display, Capture Button e batteria, oltre a voci secondo cui Apple potrebbe utilizzare lo stesso chip su tutti i dispositivi della nuova famiglia.
Anche oggi dunque vediamo insieme le ultime informazioni trapelate in rete sui prossimi flagship dell’azienda, guardando anche un po’ più in là alla futura serie iPhone 17.
Indice:
Gli iPhone 16 potrebbero introdurre novità per il sistema Face ID
Per quanto ad oggi gli smartphone si somiglino un po’ tutti visti frontalmente, i produttori fanno di tutto per cercare di rendere i propri dispositivi maggiormente riconoscibili rispetto a quelli della concorrenza; ciò passa anche attraverso l’implementazione di alcune migliorie magari leggermente nascoste ed è quello che potrebbe fare Apple in parte con i prossimi iPhone 16.
Secondo quanto condiviso dal quotidiano inglese The Telegraph, sembra che il fornitore di componenti Face ID Coherent stia valutando la possibilità di vendere o riadattare uno stabilimento di produzione a Newton Aycliffe, in Inghilterra, a causa della perdita di un accordo di fornitura con un grosso cliente che, secondo le voci, sarebbe il colosso di Cupertino.
Sembra che ciò sia dovuto all’intenzione di Apple di revisionare il sistema Face ID sui prossimi iPhone 16, anche se al momento non è chiaro quali cambiamenti potrebbero essere introdotti; inizialmente c’era chi ipotizzava che l’azienda avesse deciso di implementare il sistema in questione sotto lo schermo ma secondo quanto riportato da Ross Young, notoriamente ben informato riguardo ai display, sembra che questo cambiamento possa avvenire il prossimo anno e dunque con la futura gamma di smartphone del brand.
A prescindere da quali modifiche l’azienda abbia intenzione di introdurre, è lecito aspettarsi qualche miglioramento generale al sistema Face ID, magari a livello di reattività, offrendo di conseguenza un’autenticazione più rapida.
I prossimi iPhone potrebbero vantare una ricarica rapida più veloce
Una delle caratteristiche che negli ultimi anni ha riscosso maggiore interesse rispetto al passato da parte degli utenti è la velocità di ricarica, tutti vogliono uno smartphone in grado di passare dallo 0% al 100% nel minor tempo possibile; l’attuale generazione di iPhone supporta caricabatterie con potenza nominale da 20 W, ma sembra che i futuri flagship possano notevolmente migliorare sotto questo aspetto.
Secondo quanto riportato in un post sul social network cinese weibo e condiviso da ITHome, sembra che i prossimi iPhone 16 possano vantare il supporto alla ricarica rapida cablata da 40 W; ciò consentirebbe ai nuovi smartphone di raggiungere il 50% di carica nella metà del tempo attuale, ovvero in circa 15 minuti.
Come detto ciò dovrebbe valere esclusivamente per la ricarica tramite cavo, non influendo in alcun modo sulla ricarica wireless, poiché MagSafe e Qi2 sono limitati a 15 W sull’attuale generazione.
Apple potrebbe monopolizzare la fornitura di chip a 2nm di TSMC
Tra i diversi clienti dell’azienda taiwanese produttrice di chip TSMC Apple riveste senza dubbio un ruolo importante, l’azienda è infatti uno dei maggiori clienti della realtà appena menzionata, che sembra stia iniziando la produzione sperimentale di chip da 2 nm che dovrebbero essere utilizzati all’interno dell’iPhone 17 Pro e di altri dispositivi Apple a partire dal 2025.
Secondo quanto riportato da ETnews, l’azienda sarebbe pronta a iniziare i test la prossima settimana, con largo anticipo rispetto alle tempistiche precedentemente ipotizzate che indicavano il mese di ottobre. Sembra che TSMC voglia iniziare i test in anticipo per ottenere una resa stabile prima della produzione di massa, onde evitare quanto successo con i chip da 3 nm, dove il tasso di resa era appena superiore al 50% (in pratica circa la metà dei chip prodotti non erano utilizzabili).
Infine, secondo quanto condiviso della società di ricerche di mercato TrendForce, sembra che Apple abbia riservato tutta la capacità di produzione dei chip da 2 nm per la sua serie iPhone 17, circostanza già vociferata in passato per i chip da 3 nm di iPhone 15 Pro e il chip M3 per Mac, nonostante difficilmente verificabile.
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