Tesla avrebbe fatto marcia indietro e cancellato il progetto della Model 2, l’auto compatta ed economica (l’obiettivo fissato dall’azienda è di 25.000 dollari) destinata ad aggredire il mercato, allargando la fetta di pubblico che può accedere all’elettrico.

L’indiscrezione, clamorosa, arriva dall’agenzia Reuters, e fa rumore. Tanto che lo stesso Elon Musk ha deciso di intervenire velocemente per spegnere l’incendio, smentendo seccamente la notizia.

La Cina è vicina

Secondo la ricostruzione fornita da Reuters, Tesla avrebbe abbandonato il progetto della Model 2 per concentrarsi sullo sviluppo di un robotaxi completamente autonomo. Reuters riferisce di aver appreso la notizia da tre differenti fonti molto vicine o interne all’azienda, con tanto di documenti e messaggi riservati a comprovare le loro affermazioni, e fa risalire a fine febbraio la comunicazione diramata internamente dello stop ai lavori.

Le fonti di Reuters hanno affermato di non conoscere le ragioni dietro questa improvvisa “inversione a U”. L’agenzia ha comunque deciso di mettere in risalto alcuni fattori in particolare per provare a spiegare questo imprevisto.

Da una parte c’è il rallentamento della domanda di veicoli elettrici in Europa e negli USA, con il mercato cinese che invece è forte ma dominato internamente dai marchi di casa, che propongono internamente veicoli elettrici entry-level per l’equivalente di 10.000 dollari.

E proprio la concorrenza cinese potrebbe giocare un ruolo importante, dal momento che è parecchio agguerrita e sta cominciando a sbarcare anche in occidente. È vero, i prezzi dei modelli più economici saranno destinati a raddoppiare, posizionando l’asticella quindi attorno ai 20.000 dollari. Si tratterebbe comunque di un prezzo inferiore a quello segnato da Musk per la Model 2, e soprattutto i marchi cinesi sono più avanti col lavoro: questo consente loro di avere un margine competitivo per il futuro, con la possibilità di conquistare prima quote di mercato importanti e abbattere ulteriormente i prezzi.

Musk, d’altro canto, a fine gennaio aveva pubblicamente espresso la propria preoccupazione circa la concorrenza dei marchi cinesi, sostenendo che sono destinati a demolire la maggior parte delle altre cause automobilistiche se non verranno stabilite opportune barriere commerciali.

La stessa Tesla, impegnata nel complicato sviluppo del Cybertruck che da poco è divenuto realtà, ha perso terreno: la società di Musk ha prodotto 1,81 milioni di auto nel 2023, mentre la rivale cinese BYD ha quasi doppiato la cifra, arrivando ad un totale di 3,02 milioni di veicoli elettrici prodotti nella stessa finestra temporale. La piccola Model 2, insomma, potrebbe essere stata “schiacciata” dall’imponente Cybertruck.

“Reuters mente”: la risposta di Musk

Reuters ha contattato Tesla per una reazione, ma dall’azienda non è arrivato alcun commento. Il suo CEO, invece, ha deciso di intervenire alla sua maniera, e cioè a gamba tesa. Sul proprio profilo X, infatti, Elon Musk ha smentito seccamente la notizia commentando in un thread sul tema con un secco “Reuters sta mentendo (ancora)“.

Poi ha rincarato ulteriormente la dose con “Reuters sta morendo“, condividendo un post di un utente che sottolinea le difficoltà economiche che l’agenzia di stampa sta affrontando, implicando così che per questa ragione sia costretta a “spararla grossa” mirando ad obiettivi di rilievo come Elon Musk.

C’è da dire che la cancellazione del progetto “Redwood” (questo il nome interno scelto per indicare i lavori sulla Model 2) stride con la recente notizia di un’alleanza tra Tesla e la cinese CATL per lo sviluppo di nuove batterie destinate ad essere impiegate proprio sulla vettura economica che forse non vedrà mai la luce. Ma questo stessa sinergia è anche finalizzata allo sviluppo del robotaxi: i due veicoli avrebbero dovuto condividere il pianale, e quindi l’eventuale chiusura di un progetto non implica per forza che la stessa sorte tocchi all’altro, né che la stretta collaborazione con CATL abbia perso di senso.

Non stupisce, comunque, che l’indiscrezione diffusa da Reuters abbia innervosito particolarmente Musk in un periodo già non felicissimo per Tesla, che ha registrato un calo delle consegne su base annua superiore all’8% relativamente al primo trimestre del 2024. In tutto questo, le azioni di Tesla hanno perso inizialmente il 6% in borsa, con una risalita a seguito delle dichiarazioni di Musk che ha mitigato il tracollo, permettendo al titolo di chiudere la giornata di ieri, venerdì 5 aprile, con un saldo comunque negativo del -3%. Dove sta la verità? Sarà il tempo a dircelo: il lancio della Model 2, comunque, non era previsto prima del 2025.