A quasi un anno di distanza dalla prima auto elettrica alimentata da una batteria agli ioni di sodio, anche Stellantis ha annunciato di voler investire su questa tecnologia. Lo fa insieme a Tiamat, un’azienda francese specializzata nello sviluppo di batterie di questo tipo che, rispetto alle comuni agli ioni di litio, sono più facili da realizzare e di conseguenza meno costose; di contro, hanno una densità energetica più bassa, cioè a parità di prestazioni sono più grandi.

Stellantis al lavoro sulle batterie agli ioni di sodio: cosa sono e come funzionano

È ad oggi uno dei settori più caldi quello dell’industria che si occupa di sviluppare e creare batterie, per la crescente richiesta di nuove tecnologie che siano efficaci e capaci di adattarsi ai nuovi prodotti grandi e piccoli con cui abbiamo e avremo a che fare. Ad esempio, Stellantis negli ultimi mesi ha stretto diversi accordi con varie aziende al riguardo, come la collaborazione con CATL per le batterie LFP, con Ample per il cosiddetto Battery Swap, con Saft per una “batteria intelligente” e, ora, con Tiamat, per lo sviluppo di batterie agli ioni di sodio, la prima azienda ad aver commercializzato tale tecnologia in un prodotto elettrificato.

Come anticipato, i principali vantaggi riguardano i costi inferiori e la sostenibilità, considerando che litio e cobalto non servono per produrle, entrambi componenti fondamentali per la transizione energetica in atto oltre che per le batterie che alimentano la maggior parte dei prodotti che usiamo quotidianamente, auto elettriche comprese. La grande disponibilità di sodio e la semplicità con cui si può reperire sono infatti alla base dell’attuale interesse per questa nuova tecnologia, ancora in via di sviluppo, ma che promette vantaggi sia in termini di sostenibilità che di indipendenza (legata all’importazione dei materiali citati: principalmente Australia, Cile e Cina per il litio, e Repubblica Democratica del Congo, Russia e Australia per il cobalto, secondo i dati di Wikipedia) fattori che rendono l’intero ciclo di produzione delle batterie più “pulito” rispetto a quelle agli ioni di litio (qui c’è un recente studio della Chalmers University of Technology al riguardo).

Le batterie agli ioni di sodio funzionano in maniera simile a quelle agli ioni di litio pur essendo meno costose da produrre, un po’ come le batterie litio ferro fosfato (LFP) cui accennavamo. Al posto del litio nel catodo c’è il sodio, mentre per l’anodo vengono usate generalmente miscele a base di carbonio; al posto dei fogli di rame, più costosi, si possono inoltre usare fogli di alluminio per ridurre i costi di produzione. Già da questi semplici dettagli si può intuire che la realizzazione di batterie agli ioni di sodio può essere facilmente scalabile essendo molto simile a quella delle batterie agli ioni di litio.

Costi e sostenibilità a parte, l’altro grande vantaggio di questa tecnologia riguarda la resistenza alle temperature: lo spettro in cui sono garantite prestazioni costanti va da circa -40° C a 80° C. Da tenere in considerazione anche la maggiore durata nel tempo e la resistenza agli incendi.

Il principale svantaggio delle batterie agli ioni di sodio, come anticipato, riguarda la densità energetica inferiore rispetto a quelle agli ioni di litio: circa 150 Wh/kg contro gli oltre 250/300 Wh/kg di media, rispettivamente. Questo significa che per ottenere prestazioni e autonomie simili è necessario realizzare batterie più grandi e pesanti, un handicap molto significativo su cui i produttori di batterie stanno lavorando.

“Trovare nuove opzioni per disporre di batterie più sostenibili ed economicamente accessibili che utilizzino materie prime con ampia disponibilità è una delle ambizioni chiave” ha detto Ned Curic, il capo del reparto Ingegneria e Tecnologia di Stellantis, che ha aggiunto: “i nostri clienti si aspettano veicoli a emissioni zero capaci di offrire autonomia, prestazioni e convenienza. Questo è l’obiettivo di Stellantis e dei nostri partner”. Al momento non ci sono date né altre informazioni in merito alla commercializzazione di questa tipologia di batterie nelle auto ma, con buona probabilità, ne sentiremo parlare più spesso.

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