Nella giornata di ieri, 21 novembre, Stellantis ha annunciato di aver firmato un memorandum d’intesa con CATL, un documento giuridico che esprime una convergenza d’interessi descrivendo un accordo bilaterale fra le due parti. Riguarda nello specifico la fornitura locale di batterie LFP (al litio ferro fosfato) per alimentare i veicoli elettrici che Stellantis produrrà in Europa, una particolare tipologia di batterie economica perché più facile da realizzare.

Le batterie LFP al centro dell’accordo fra Stellantis e CATL

È un piano che rientra nella strategia di elettrificazione di Stellantis, un’azienda multinazionale produttrice di auto e veicoli nata dalla fusione di FCA e PSA, che intende portare in Europa celle e moduli batterie LFP per gli autoveicoli elettrici prodotti in Europa di produzione CATL, una società cinese specializzata nella produzione di batterie e di sistemi di accumulo di energia.

L’obiettivo è produrre auto, crossover e SUV elettrici economici nei segmenti B (quelle da circa 3,7 m a 4,2 m) e C (fino a 4,5 m) proprio grazie all’utilizzo di batterie con tecnologia al litio ferro fosfato (LFP), una tipologia di accumulatori molto utilizzata in Cina, maggior produttore e promotore di questa “nuova chimica”.

Le batterie LFP, pur funzionando in maniera analoga alle più comuni batterie agli ioni di litio, usano dei materiali diversi per alcuni componenti, ad esempio gli elettrodi e i separatori, realizzati senza l’uso di materie prime costose e preziose come nichel e cobalto. Di qui, i costi di produzione inferiori, principale vantaggio delle batterie al litio ferro fosfato a cui si somma anche l’elevata durata nel tempo (possono superare i diecimila cicli di carica e scarica senza riscontrare un significativo degrado delle prestazioni) e la migliore resistenza al calore, da cui ne deriva la caratteristica minore infiammabilità.

Viceversa, rispetto alle NMC (batterie al nichel manganese cobalto), le LFP hanno gli svantaggi di patire molto le basse temperature soprattutto in fase di ricarica (allungando di conseguenza i tempi) e di avere una minore densità energetica, che significa necessitano di dimensioni e pesi superiori per garantire pari autonomia. Di recente, soprattutto il problema della scarsa densità energetica è andato via via migliorando: ad esempio CATL ha sul mercato una batteria nell’ordine dei 160 Wh/kg, valore di tutto rispetto per la tecnologia.

Se queste batterie saranno montate sulle prossime auto e veicoli di Stellantis ancora non è chiaro né ufficiale, ma un accordo di questo genere rappresenta un importante passo in avanti per l’industria automobilistica che guarda alla fascia economica del mercato.

“CATL è un’azienda leader in questo settore e, tramite i nostri marchi iconici, offriremo ai nostri clienti una tecnologia di batterie innovativa e accessibile, che ci aiuterà a raggiungere il nostro ambizioso obiettivo di azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2038″ ha detto l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, in occasione dell’annuncio di ieri.

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