Apple Pay potrebbe cedere il passo alla concorrenza, rendendo disponibile la tecnologia NFC anche ad aziende e sistemi di pagamento esterni dal circuito di Apple. È quello che emerge da un’esclusiva di Reuters, agenzia di stampa britannica che ha riportato nella mattinata di oggi la notizia, sulla base di quanto detto da fonti interne non specificate (“three people familiar with the matter”). Aprire Apple Pay in ottemperanza ai dettami dell’antitrust europeo è la motivazione più logica che ne deriva, derivata probabilmente dai recenti giri di vite che l’Unione Europea sta muovendo verso le grandi aziende tecnologiche.

NFC e Apple Pay verso la liberalizzazione

Dopo l’adozione degli standard USB-C per gli iPhone 15, le pressioni sul supporto agli app store di terze parti e sul sideload delle app, un altro mattone del muro di difesa dell’ecosistema di Apple pare sia in procinto di cadere. Secondo Reuters Apple avrebbe infatti intenzione di far fronte alle recenti accuse dell’Unione Europea mettendo a disposizione delle aziende rivali la tecnologia NFC per i pagamenti, finora appannaggio di Apple Pay su iPhone, iPad e Apple Watch.

Si tratta infatti di una decisione che segue le recenti indagini dell’UE relative alle accuse di monopolio contro l’azienda di Cupertino e il suo servizio di pagamento. Perché è da giugno 2020 che l’antitrust europeo sta indagando su Apple Pay (e non solo), cui sono seguite accuse più recenti risalenti al mese di maggio 2022 e a inizio 2023. Mosse simili arrivano anche dai tribunali statunitensi, dove, ad esempio, lo scorso luglio 2022 Apple ha dovuto affrontare una causa contro l’accusa di pratiche anticoncorrenziali legate ad Apple Pay.

C’entra quindi il fatto che riserva la tecnologia NFC dei suoi dispositivi ad Apple Pay, unico strumento che permette di effettuare pagamenti contactless, fatto che blocca di conseguenza i servizi rivali che, con questa presunta apertura, potrebbero trovare terreno fertile per proporre nuovi sistemi di pagamento per iPhone e altri prodotti dell’azienda.

Al momento non è chiaro esattamente in cosa consista questo presunto affrancamento dei chip NFC di Apple, ma la decisione potrebbe essere utile all’azienda di Cupertino per scongiurare le preoccupazioni dell’antitrust europeo e delle altre autorità, oltre che per evitare le eventuali sanzione cui rischia di dover affrontare.

Secondo quanto emerso dall’articolo di Reuters, la Commissione europea è probabile che chieda nelle prossime settimane dei pareri alle aziende finanziarie rivali prima di decidere se continuare o meno con il processo, che potrebbe costare ad Apple fino al 10% delle proprie entrate annue, se giudicata colpevole di aver violato le leggi europee sul diritto della concorrenza

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