Gli iPhone 14 Pro di Apple sono ancora degli smartphone perfettamente attuali e rimarranno i modelli di punta del colosso di Cupertino per i mesi a venire, tuttavia il mercato della tecnologia — e quello degli smartphone in particolare — viaggia a ritmi frenetici e l’attenzione di tanti addetti ai lavori e appassionati è già rivolta al prossimo autunno, quando — seguendo il solito copione — debutterà la nuova generazione di iPhone e saranno soprattutto gli iPhone 15 Pro a prendersi la scena: il nuovo chipset A17 Bionic dovrebbe fruttare il processo produttivo a 3 nm di TSMC e farsi latore di un salto di qualità a livello di prestazioni.

Apple A17 Bionic al cuore degli iPhone 15 Pro

A partire dal 2022, Apple ha optato per un cambio di registro per quanto concerne i chipset utilizzati per i vari modelli facenti parte di una generazione di iPhone: mentre sui modelli standard viene “riciclato” il chip della serie precedente — che nel caso di iPhone 14 e iPhone 14 Plus è l’A15 Bionic —, quello nuovo (dunque A16 Bionic) viene riservato ai modelli di punta, vale a dire quelli recanti la dicitura “Pro” nel nome.

Partendo da questo presupposto e tenendo in debita considerazione il fatto che i chipset di Apple vecchi di una generazione siano comunque perfettamente all’altezza della situazione, è plausibile arrivare a tratteggiare uno scenario di questo tipo: quando il prossimo autunno Apple svelerà al mondo i nuovi melafonini, riproporrà l’ancora ottimo A16 Bionic a bordo degli iPhone 15 e renderà il più nuovo A17 Bionic esclusivo degli iPhone 15 Pro.

Mentre per la generazione attualmente in commercio questa differenziazione non ha creato un divario prestazionale particolarmente rilevante tra i modelli meno costosi e quelli di maggior pregio, il passaggio ad un nuovo processo produttivo potrebbe rendere il distacco significativamente più marcato.

Apple A17 Bionic a 3 nm: cosa vuol dire per le prestazioni?

Sebbene in apertura si sia utilizzato il condizionale — e del resto non c’è ancora nulla di ufficiale —, su questo punto ci sono ormai pochissimi dubbi: il nuovo chip A17 Bionic di Apple farà uso del processo produttivo a 3 nm di TSMC. Di questo argomento si parla ormai da diversi mesi e adesso, tra un’indiscrezione sugli accessori USB-C e un’altra sul futuro flagship del marchio californiano, è spuntato un nuovo interessante report di Digitimes che parla delle possibili ricadute del nuovo processo produttivo sulle prestazioni dei prossimi iPhone.

Per la verità, quella già pubblicata è una semplice anteprima del report completo che verrà reso disponibile nella giornata di domani, pertanto i dettagli diffusi sono ancora pochi, anche se gli spunti già non mancano. Partendo dalle informazioni di base, la testata fa riferimento a fonti industriali e riporta la fabbricazione a 3 nm da parte di TSMC dei prossimi chip cui Apple — salvo stravolgimenti — attribuirà il nome commerciale di A17 Bionic.

Da questo passaggio, che rappresenterà un vero e proprio salto generazionale — gli ultimi tre chip, vale a dire A14 Bionic, A15 Bionic e A16 Bionic, utilizzano tutti il processo produttivo a 5 nm —, è lecito attendersi un miglioramento tangibile sia sotto il profilo delle prestazioni che in termini di efficienza. Con questo numero, infatti, si indica la distanza tra i transistor sul chip, alla cui riduzione corrispondono — semplificando al massimo — proprio miglioramenti di questo tipo.

Naturalmente, Apple non smarrirà la propria identità, pertanto è altamente probabile che cercherà un punto di equilibrio tra potenza bruta ed efficienza tale da non sacrificare l’autonomia sull’altare delle prestazioni.

Sebbene il report della fonte parli di A17 Bionic come probabile primo chip Apple a 3 nm, le indiscrezioni circolanti da mesi ci ricordano che lo stesso processo produttivo sarà alla base dei chip Apple Silicon M3 e dunque al cuore dei futuri Mac e iPad Pro. Del resto, in tempi non sospetti vi abbiamo parlato delle voci secondo cui Apple avrebbe praticamente monopolizzato la produzione a 3 nm di TSMC.

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