Dopo il rilascio di iOS 15.2.1 di qualche giorno fa, da giovedì Apple ha smesso di firmare iOS 15.2 per tutti i dispositivi compatibili, ma non solo: gli utenti che speravano di poter rimanere aggiornati update di sicurezza su iOS 14 rimarranno delusi. Nel mese di settembre 2021 una pagina ufficiale di supporto sul sito del gigante di Cupertino dichiarava che “[gli utenti] potranno continuare ad usare iOS 14 o iPadOS 14 continuando a ricevere importanti aggiornamenti di sicurezza per un periodo di tempo“. Il periodo di tempo non è stato mai quantificato, ma da qualche giorno non è più possibile installare iOS 14.8.1, l’ultima release software prima dell’avvento di iOS 15.

Apple blocca la firma di iOS 15.2

La politica aziendale di Apple riguardo gli aggiornamenti è molto severa: dopo un periodo di tempo limitato, di solito pochi mesi, gli aggiornamenti di sistema più vecchi vengono ritirati. La compagnia smette di firmare digitalmente gli update di sistema, così che gli utenti non possano utilizzare i normali tool a loro disposizione, come iTunes per Windows e Finder su macOS Catalina e superiori, per ripristinare una versione precedente di iOS.

L’aggiornamento iOS 15.2 rilasciato lo scorso 13 dicembre ha visto l’introduzione di importanti feature: il supporto al nuovo piano completamente basato sui comandi vocali di Apple Music, un nuovo report per la privacy delle app e dei dati utilizzati dalle stesse nel menù Impostazioni, notifiche di sicurezza per i bambini che usano il servizio Messaggi, il supporto all’eredità digitale e molto altro.

Di contro, l’aggiornamento ad iOS 15.2.1 non introduce novità ma risolve problemi relativi ad un bug con il servizio CarPlay e una falla di sicurezza del framework HomeKit che poteva causare problemi ai device iPhone o iPad. Ogni nuovo aggiornamento non è esente da problemi, per cui talvolta è necessario, per gli utenti, ripristinare una versione precedente di iOS sperando di poter risolvere nuovi problemi che potrebbero essere risolti con un successivo aggiornamento.

Quando Apple decide di smettere di firmare gli aggiornamenti iOS è un duro colpo anche per chi ama il jailbreak: simile all’acquisizione dei permessi root per smartphone Android, consente agli utenti di avere pieno controllo sul software del proprio dispositivo. Apple rende la vita degli appassionati del modding sempre più difficile con ogni nuovo aggiornamento, ma l’interesse su questa pratica è ancora vivo con migliaia di appassionati che e sviluppatori. Con il blocco della firma di iOS 15.2 gli utenti dovranno aspettare una nuova versione del sistema operativo in caso di problemi dopo l’aggiornamento ad iOS 15.2.1.

Nessun aggiornamento di sicurezza per iOS 14

Con il rilascio di iOS 15 molti utenti, in particolare quelli dotati di dispositivi meno recenti o facenti parte del mondo del jailbreak, hanno accolto con gioia la notizia del supporto a lungo termine dell’azienda riguardo gli update di sicurezza. Per la prima volta, come si legge dalla pagina ufficiale per iOS 15, gli utenti potranno “continuare [ad usare] iOS 14 e ricevere importanti aggiornamenti di sicurezza,” ma una specifica pagina di supporto sembra chiarificare che l’azienda ha sempre considerato questo un evento temporaneo.

La speranza di tutti era quella di poter continuare ad utilizzare iOS 14 continuando ad usufruire di importanti aggiornamenti per la sicurezza, in modo simile a quanto accade per macOS. Sui prodotti Mac, MacBook, iMac e Mac Pro le versioni meno recenti del sistema operativo continuano a ricevere importanti aggiornamenti di sicurezza. In questo modo, gli utenti possono continuare ad utilizzare programmi che riscontrano problemi con le versioni più recenti del sistema operativo; inoltre, questo garantisce anche una longevità maggiore ai dispositivi che non sono supportati dai futuri rilasci di iOS e macOS.

Un portavoce Apple ha dichiarato ad Ars Technica che gli aggiornamenti di sicurezza di iOS 14 sono sempre stati una soluzione temporanea in vista del rilascio di una nuova release software, notoriamente ricca di problemi da cui neanche Apple è esente.

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