Apple ama presentare i propri aggiornamenti di sistema come esempi di stabilità e integrazione perfetta tra hardware e software, tuttavia macOS 26 Tahoe, disponibile ufficialmente dal 15 settembre, sta dimostrando che anche nell’ecosistema più curato possono emergere problemi inattesi.

A segnalarlo sono numerosi utenti di Mac Studio con chip M3 Ultra, i quali si sono imbattuti in un bug piuttosto fastidioso: l’installazione del nuovo sistema operativo non va a buon fine e, dopo l’apparente completamento del processo, il computer torna alla versione precedente, ovvero macOS Sequoia.

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macOS 26 Tahoe non si installa sui Mac Studio con chip M3 Ultra

La situazione non riguarda tutti i Mac, né tantomeno tutti i modelli con Apple Silicon, i possessori di MacBook Pro con chip M4 per esempio riferiscono di installazioni perfettamente riuscite, senza anomalie; questo dettaglio restringe il campo e lascia intendere che il malfunzionamento sia strettamente legato alla configurazione hardware del Mac Studio M3 Ultra, il desktop più potente della lineup Apple e pensato per professionisti della creatività e del calcolo ad alte prestazioni.

Un utente, intervenendo nel forum ufficiale della community di Apple, ha pubblicato un registro di crash che menziona un errore di convalida collegato all’Apple Neural Engine. Questo indizio fa pensare a un problema di riconoscimento dell’hardware durante l’ultima fase dell’installazione, forse legato a qualche particolare del chip interessato o a una routine di controllo che non va a buon fine.

Apple, dal canto suo, non ha ancora confermato i dettagli tecnici, ma ha riconosciuto pubblicamente l’esistenza del bug e ha avviato un’indagine interna per individuare la causa.

Chi sperava di sfruttare subito le novità di macOS 26 Tahoe, che include miglioramenti delle prestazioni e nuove funzioni dedicate soprattutto ai chip Apple Silicon, dovrà quindi attendere ancora; al momento, gli utenti interessati restano bloccati su macOS Sequoia in attesa di un aggiornamento correttivo, che con ogni probabilità arriverà sotto forma di patch rapida o minor release nelle prossime settimane, come da prassi per il colosso di Cupertino.

L’incidente è insolito e, per certi versi, emblematico, a quanto pare anche il desktop più avanzato di Apple non è immune da imprevisti software; se da un lato questo inconveniente non intacca in modo permanente l’esperienza d’uso (il sistema rimane stabile su Sequoia), dall’altro rappresenta un campanello d’allarme per chi si aspetta aggiornamenti sempre perfetti. Apple dovrà muoversi in fretta per ristabilire la piena fiducia degli utenti professionali, che hanno scelto il Mac Studio M3 Ultra proprio per la sua affidabilità.