La novità chiacchierata nelle ultime ore potrebbe avere portata dirompente per il futuro di TikTok, con particolare riferimento al remunerativo mondo delle sponsorizzazioni: la piattaforma starebbe pensando di rendere disponibili degli influencer creati dall’intelligenza artificiale.

L’indiscrezione proviene da The Information: pare che la piattaforma social di proprietà di ByteDance sia attualmente al lavoro su avatar generati dall’AI per utilizzo pubblicitario. Gli avatar in discorso sarebbero in grado di leggere gli script messi a disposizione dagli inserzionisti e/o dai venditori attivi su TikTok Shop. La testata accenna a test interni tuttora in corso e anzi forieri di risultati finora poco soddisfacenti, tali per cui i prototipi esistenti non sarebbero ancora in grado di competere con influencer in carne e ossa; insomma, i tempi sarebbero tutt’altro che maturi per un rilascio pubblico della funzionalità descritta, che potrebbe subire modifiche anche importanti prima dell’ufficialità.

TikTok sarebbe comunque convinta della bontà del progetto, ritenendolo un’aggiunta interessante per la piattaforma. Di sicuro, il lancio di influencer AI imporrebbe al social network di fare chiarezza sulla ripartizione degli introiti derivanti dalle pubblicità tra avatar e influencer umani, con questi ultimi che — dopo aver dovuto mandare giù l’amaro boccone della chiusura del Fondo Creator da un miliardo di dollari — potrebbero subire un ulteriore impatto economico negativo. Dal canto suo, TikTok dovrà trovare un modo per non inimicarsi la propria community, soprattutto dopo il ruolo importante che ha giocato per scongiurarne l’estromissione dal mercato statunitense.

Il lancio di influencer virtuali non sarebbe il primo esperimento di TikTok con l’intelligenza artificiale: già lo scorso gennaio, la piattaforma aveva fatto notizia per una nuova funzionalità denominata Song Generator: avvistata da alcuni utenti, sfruttava il modello Bloom per consentire agli utenti di generare brani musicali e testi; lo scorso anno, invece, aveva iniziato ad etichettare filtri ed effetti con un tag dedicato all’intelligenza artificiale, imponendo ai creator di essere trasparenti sull’utilizzo di tali filtri per la realizzazione di contenuti.