Nelle ultime settimane Intel si è trovata a gestire diverse segnalazioni da parte di utenti che hanno (e stanno) riscontrando anomalie in fase di gioco con alcuni processori della serie Core 13a gen e Core 14a gen. Si tratta a quanto pare di problemi di stabilità che, stando a diverse fonti, colpirebbero in particolare processori della serie K (unlocked), per intenderci modelli top di gamma sbloccati per l’overclock come Core i9-13900K/KF/KS e Core i9-14900K/KF/KS. Il fenomeno sembra piuttosto casuale e non si presenta in tutti i giochi, tuttavia le segnalazioni degli utenti continuano ad aumentare e di conseguenza anche i titoli coinvolti cominciano a essere diversi.

Tra i giochi interessati non troviamo solo quelli più esigenti in termini di risorse, ma anche titoli solitamente “leggeri” come Fortnite; problemi di instabilità sono stati segnalati su giochi come Alan Wake 2, Hogwarts Legacy, Remnant 2, Horizon: Zero Dawn, The Last of Us Part 1 e Outpost: Infinity Siege, con una percentuale importante di titoli basati su Unreal Engine di Epic. Visto che la situazione non sembra migliorare, Intel è scesa direttamente in campo per cercare di risolvere la questione, a quanto pare già con qualche risultato.

La causa dei crash nei giochi sarebbe legata alle impostazioni energetiche della CPU

Problemi nei giochi con le CPU Intel? Ecco come risolverli 1

Iniziamo dicendo che molti esperti di settore sono già intervenuti sulla questione delle CPU Intel, anche con diverse soluzioni alla problematica sopraccitata; le segnalazioni riguardano come detto i modelli top di gamma Core i9 13a e 14a gen, ma a quanto pare anche i modelli Core i7 serie K sarebbero interessati. Andando nel dettaglio, gli utenti hanno segnalato diverse casistiche: dalla chiusura dell’applicazione (gioco), al blocco del sistema con riavvio necessario, arrivando a errori di memoria insufficiente.

Come detto sopra, Intel da parte sua non ha potuto più evitare il problema e attraverso un portavoce dichiara:

Intel è a conoscenza di segnalazioni riguardanti processori desktop Intel Core di 13a e 14a generazione sbloccati che riscontrano problemi con determinati carichi di lavoro. Siamo impegnati con i nostri partner e stiamo conducendo un’analisi dei problemi segnalati.

Sebbene Intel non abbia indicato cosa possa causare l’instabilità, i documenti di supporto forniti da Epic Games e altri sviluppatori suggeriscono che la problematica è da ricercare nelle impostazioni di alimentazione del processore, suggerendo agli utenti di modificare le impostazioni del BIOS o limitare manualmente la velocità dei processori con strumenti come Extreme Tuning Utility (XTU) di Intel (ipotesi che a noi sinceramente non piace).

Tra le soluzioni proposte, Epic suggerisce di utilizzare un’impostazione di alimentazione del BIOS denominata “Intel Fail Safe” presente sulle schede madri Asus, MSI e Gigabyte, utile sostanzialmente per limitare i valori di TDP della CPU; per altri utenti invece, la soluzione potrebbe essere la sostituzione del processore, ma ribadiamo che secondo il nostro punto di vista si tratta di opzioni estreme e comunque tutte potenzialmente negative in ottica prestazioni.

Intel Core i7-14700K top

Dal nostro punto di vista, avvalorato dall’utilizzo quotidiano di questa tipologia di processori Intel (senza problemi di sorta), la questione si potrebbe risolvere semplicemente con un giusto bilanciamento delle impostazioni BIOS. Quello delle temperature e della possibile instabilità (spesso legata anche al sistema di dissipatozione utilizzato) non è infatti un problema legato solo ai giochi, possiamo affermare invece che questa occasione ha messo in evidenza quella che spesso è solo una scarsa ottimizzazione del BIOS  da parte dei produttori di schede madri.

Ricordiamo infatti che, la maggior parte delle schede madri Intel compatibile con i processori Core serie K (12a, 13a e 14a gen), come impostazioni di fabbrica utilizza quasi sempre un profilo che sblocca completamente i parametri di TDP del chip. In questo modo il processore opera fuori dalle linee guida Intel, quindi con specifiche di alimentazione diverse da quelle indicate nella scheda tecnica del processore (solitamente tra 125-150 watt e 253 watt).

A meno di una CPU fallata, o di una incompatibilità con un preciso motore grafico o gioco, questa problematica potrebbe essere così risolta senza intaccare le prestazioni o, peggio ancora, senza cambiare processore (scelta a dir poco insensata). A questo punto, anche dopo diverse segnalazioni di addetti ai lavori nei mesi scorsi, Intel potrebbe a breve fornire una spiegazione più articolata oltre che una soluzione alla problematica, verosimilmente con nuovi BIOS dei partner che garantiscano un’impostazione predefinita dei parametri di potenza Intel.