Un nuovo report diffuso da Bloomberg, testata sempre ben informata sulle mosse della mela morsicata, mette in luce i recenti “progressi” su una questione della quale si vocifera già da tempo, ovvero la volontà di Apple di distaccarsi dalla Cina.

Il colosso di Cupertino sta infatti cercando di spostare la produzione di iPhone in India e, secondo quanto riportato, ormai un melafonino su sette viene prodotto nel paese indiano. Scopriamo tutti i dettagli e proviamo a capire perché Apple stia cercando di non dipendere più fortemente dalla Cina.

Apple: la dipendenza dalla Cina è ormai un rischio

Tra il colosso di Cupertino e la Cina vi sono rapporti di lunga data, coltivati in parte da Tim Cook in prima persona, e il paese asiatico rimane, ancora oggi, sia il più grande hub di produzione di iPhone, sia il più grande mercato estero.

A questo punto potremmo porci una domanda: perché Apple ha la necessità di svincolarsi dalla Cina? I motivi sono (almeno) due:

  1. L’aumento delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, con il governo cinese che ha addirittura vietato l’uso di tecnologia straniera sul posto di lavoro (inclusi gli iPhone).
  2. L’ascesa di rivali come HUAWEI che stanno cercando di tornare ai livelli precedenti al ban commerciale del maggio 2019.

Come conseguenza, Apple sta sperimentando un vero e proprio crollo dei ricavi sul mercato cinese. Inoltre, avere i bastoni tra le ruote direttamente “in casa” (considerando l’alta dipendenza dalla Cina nella produzione dei dispositivi), sta spingendo sempre più la mela morsicata a spostare la produzione verso l’India, potenza destinata a raccogliere una grossa eredità dalla Cina.

L’India produce ormai un iPhone su sette

Già da tempo si parla del fatto che Apple stesse cercando di incrementare la produzione di iPhone in India e, poco prima del lancio degli iPhone 15, uscì l’indiscrezione secondo cui, per la prima volta nella storia, Foxconn (storico partner di Apple nella produzione dei melafonini) avesse avviato da subito la produzione di massa degli iPhone più recenti presso lo stabilimento indiano di di Sriperumbudur (piccola cittadina nel distretto di Kanchipuram che fa parte dello stato federato del Tamil Nado).

L’India ha messo in campo corposi incentivi finanziari per cercare di attirare a sé aziende che producono dispositivi di fascia alta e, più in generale, per far crescere il settore manufatturiero: nel caso specifico di Apple, ciò avrebbe portato alla creazione di ben 150.000 posti di lavoro presso i fornitori di Apple.

Stando a quanto riportato da Bloomberg, lo scorso anno fiscale (conclusosi a marzo 2024), Apple ha assemblato in India ben 14 miliardi di dollari di iPhone, raddoppiando la produzione rispetto allo scorso anno. Questo dato, traducibile con un iPhone su sette di quelli prodotti (o il 14% del totale), testimonia l’accelerazione delle pratiche per divincolarsi dalla Cina: l’obiettivo sembra essere quello di raggiungere in India la produzione del 50% degli iPhone complessivi (obiettivo molto difficile da raggiungere in appena tre anni).

In India, Apple cerca di diversificare i fornitori (con qualche ostacolo)

Per quanto concerne la produzione indiana di iPhone, Apple si appoggia principalmente alla Foxconn (che ha assemblato quasi il 67% dei dispositivi). A essa, si affiancano altri due produttori: Pegatron Corp. (ha assemblato circa il 17% dei dispositivi) e Winston Corp (circa il 16% dei dispositivi).

In seguito a dispute dello scorso anno (Winstron ha concluso i rapporti con Apple perché il colosso di Cupertino non le permetteva di realizzare profitti), questa realtà è stata recentemente rilevata dal Tata Group (uno dei maggiori gruppi industriali indiani, famosi soprattutto per la produzione di automobili) che ha l’ambizione di realizzare uno dei più grandi impianti di assemblaggio di iPhone del paese.

Sembra inoltre che, nell’ultimo periodo, Tata e Pegatron abbiano collaborato a stretto contatto al punto che sembra che anche l’unico stabilimento per la produzione di iPhone di Pegatron possa finire nelle mani del gruppo Tata: qualora questo scenario si realizzasse, Apple potrebbe contare solo su due fornitori in India.