A partire da ieri, 6 febbraio, chiunque può iscriversi a Bluesky, servizio prima riservato a un gruppo ristretto di persone in attesa degli sviluppi e aggiustamenti necessari per l’apertura al pubblico. Si tratta di un social network molto atteso, soprattutto perché ideato dal fondatore di Twitter, Jack Dorsey, e perché nato per essere una delle alternative più agguerrite del discusso X di Elon Musk.

Come funziona Bluesky e cosa c’entra il fediverso

Disponibile dallo scorso marzo solo su invito (inoltrato da utenti già iscritti), Bluesky si è dunque aperto definitivamente al grande pubblico. È un social network decentralizzato e open source ideato da Jack Dorsey, noto soprattutto per aver fondato Twitter (ora X), una piattaforma che strizza l’occhio agli utenti delusi dal nuovo corso di X e alla ricerca di un’alternativa più libera.

All’apparenza Bluesky è molto simile a quest’ultimo, con un feed di post e contenuti di vario tipo condivisi dagli utenti. Per iscriversi basta accedere al sito web ufficiale o scaricare le app per dispositivi Android e iOS dal Google Play Store e dall’App Store, inserire e-mail e numero di telefono per ottenere le credenziali. Una volta scelta la password e un nome utente si potranno scegliere i trend e i feed da seguire, oltre agli utenti; tutto qua.

Ma la particolarità di Bluesky è AT Protocol, una tecnologia per l’interoperabilità, che gli permette di collegarsi a qualsiasi servizio e social lo utilizzi. Questi sono i quattro pilastri su cui si basa il suo protocollo:

  • portabilità dell’account: gli utenti possono spostare il proprio account da un provider all’altro senza perdere dati, cioè l’identità online non è di proprietà di alcuna società;
  • scelta dell’algoritmo: include algoritmi aperti che permettono agli utenti di avere un maggiore controllo e di scegliere a quale algoritmo affidarsi;
  • interoperabilità: c’è un framework di interoperabilità basato su schemi chiamato Lexicon, utile per risolvere le sfide di coordinamento e per garantire la concorrenza;
  • prestazioni: è prioritaria la creazione di caricamenti rapidi su larga scala, grazie a protocolli che abbiano le performance come focus.

Bluesky abbraccia il concetto di fediverso, caratteristico di Mastodon e di Threads (Meta), un concetto che esiste da oltre un decennio ma che ultimamente sta godendo di maggiore notorietà. È la traduzione dall’inglese “fediverse”, parola composta da “federated” e “universe”, che indica un insieme di server su cui è installato lo stesso protocollo, ad esempio il citato AT Protocol di Bluesky o ActivityPub di Mastodon.

Usare un protocollo comune, permette alle piattaforme social che vi sono basate di trasferire contenuti, dati e altre informazioni fra loro. È come se X, TikTok, Instagram e Snapchat fossero interoperabili e permettessero agli utenti di pubblicare qualsiasi cosa da un social all’altro con i propri follower che possono commentare un video su Instagram e ricondividerlo su X e TikTok, senza mai uscire dall’app di Snapchat, ad esempio.

Ancor più calzante è come David Pierce di The Verge descrive ActivityPub, il protocollo più quotato per diventare uno standard per il fediverso: “è come un gigantesco contenitore di contenuti. Tutti i post, i mi piace, i commenti, i follower, tutto, tutto in quel contenitore. Ogni volta che qualcuno pubblica un post, da una qualsiasi delle app (i social resi fittizi di cui sopra, ndr), finisce nello stesso contenitore. Qualsiasi app che lo desideri può leggere e scrivere quei post, proprio come qualsiasi app può scrivere qualcosa che qualsiasi altra app interpreterà come “una e-mail”. Il concetto del fediverso è strutturalmente più simile alla posta elettronica che alle comuni piattaforme che utilizziamo oggi: a prescindere dal servizio utilizzato (Gmail, Outlook, Alice, eccetera) serve solo conoscere l’indirizzo email del destinatario.

Meta con Threads, e il fondatore di Twitter con Bluesky, vogliono spingere proprio su questa nuova filosofia di social network aperti e più liberi. Il fatto che Bluesky è tuttavia l’unico servizio basato su AT Protocol e che le altre piattaforme citate siano ancora poco utilizzate, è un altro discorso.

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