Un paio di giorni fa, Apple ha annunciato una serie di modifiche a iOS, App Store e Safari nell’Unione Europea. Sebbene queste possano rappresentare una svolta storica per l’ecosistema della mela morsicata che diverrebbe decisamente più “aperto” nel Vecchio Continente, il colosso di Cupertino ha realizzato una serie di regole piuttosto intricate per rispettare i dettami del Digital Markets Act (DMA).

Se per gli utenti ciò si traduce, in sintesi, in un grado di macchinosità in più nell’utilizzo quotidiano dei dispositivi, per gli sviluppatori i cambiamenti saranno decisamente più sostanziali e, soprattutto, negative. Nelle ultime ore, Spotify e Mozilla hanno espresso la loro opinione “preliminare” sul lavoro di Apple, attaccando l’azienda (che ha prontamente risposto).

Spotify attacca Apple sulle nuove regole pro-DMA

Nella giornata di giovedì 25 gennaio 2024, Apple ha annunciato le tanto attese novità legate al Digital Markets Act, regolamento europeo sui mercati digitali che entrerà in vigore a marzo 2024, mese in cui il Colosso di Cupertino metterà in pratica una serie di modifiche al sistema operativo iOS, al marketplace per le app App Store e al browser Safari (oltre a tutto ciò che sta dietro di lui, come il motore WebKit).

Dal primo istante, sono iniziate a piovere critiche nei confronti della mela morsicata ma, si sa, sono i “nomi grossi” quelli a fare rumore. È il caso di Spotify che, tramite un lungo post del proprio CEO Daniel Ek sul blog ufficiale del servizio di streaming, ha affermato come le nuove regole di Apple corrispondano a “un’estorsione, chiara e semplice“. Ecco un estratto:

Apple sta rendendo la scelta dello sviluppatore tra lo status quo e questo nuovo programma il più difficile possibile. Apple ora sta dicendo: “certo, ti lasceremo collegare o offrire i tuoi metodi di pagamento… ma ci devi comunque una commissione anche per farlo (più quella nuova tariffa fissa di 0,50 centesimi di euro)”. Questa combinazione di tariffe significa che, nella maggior parte dei casi, se la tua app è popolare, pagheresti ad Apple lo stesso o anche di più rispetto alle regole precedenti. Apple sta rendendo il DMA ancora più dannoso per gli sviluppatori, offrendo loro un’alternativa impraticabile che soffocherà immediatamente le loro attività.

All’inizio di questa settimana, grazie al linguaggio chiaro della DMA, abbiamo condiviso come intendiamo offrire ai clienti nell’UE più scelta, più controllo ed esperienze migliori. Oggi quel futuro è meno chiaro. E si tratta di una domanda fondamentale: la Commissione Europea porterà avanti il ​​suo intento di ridimensionare l’abuso di potere di Apple? Oppure il DMA sarà carino in teoria, ma in pratica non avrà alcun significato sostanziale per la maggior parte degli sviluppatori?

Tutto ciò che serve è far rispettare la stessa legge per cui molti hanno lavorato così duramente. La palla è nella vostra corte, Commissari europei, e dovete respingere una volta per tutte questo palese disprezzo degli stessi principi per i quali avete lavorato così duramente per stabilire.

Apple risponde difendendo il suo operato

Apple ha prontamente risposto alle parole di Daniel Ek tramite una dichiarazione rilasciata ai colleghi di 9to5Mac:

Siamo felici di supportare il successo di tutti gli sviluppatori, incluso Spotify, che ha l’app di streaming musicale di maggior successo al mondo. Le modifiche che condividiamo per le app nell’Unione Europea offrono agli sviluppatori una scelta, con nuove opzioni per distribuire app iOS ed elaborare i pagamenti. Ogni sviluppatore può scegliere di mantenere le stesse condizioni in vigore oggi. E secondo i nuovi termini, oltre il 99% degli sviluppatori pagherebbe lo stesso o meno ad Apple.

Insomma, lo scenario dipinto dal colosso di Cupertino sembra decisamente meno “cupo” di quello descritto dal CEO di Spotify. È ancora presto per dare giudizi ma, entro la fine di marzo 2024, quando usciranno gli aggiornamenti software che porteranno queste novità nell’Unione Europea, avremo sicuramente un quadro più chiaro.

Per Mozilla si tratta di regole “dolorose”

Oltre a realtà come Spotify che si lamentano delle nuove regole per i pagamenti e le commissioni, ci sono altre realtà, come Mozilla, che criticano le modifiche legate ai browser: giusto per contestualizzare, in ogni stato dell’Unione Europea, alla prima apertura del browser Safari, all’utente verrà proposta una serie di opzioni da scegliere come browser predefinito.

Tra queste rientra Firefox, il browser di Mozilla. Il problema è che, per rispettare le nuove disposizioni di Apple, l’azienda sostiene di dovere raddoppiare gli sforzi, realizzando due implementazioni del browser. Di seguito riportiamo le parole di Damiano DeMonte di Mozilla, intervistato dai colleghi di TheVerge:

Stiamo ancora esaminando i dettagli tecnici, ma siamo estremamente delusi dal piano proposto da Apple di limitare il BrowserEngineKit appena annunciato alle app specifiche dell’UE. L’effetto di ciò sarebbe quello di costringere un browser indipendente come Firefox a costruire e mantenere due implementazioni di browser separate: un peso che Apple stessa non dovrà sopportare.

Le proposte di Apple non riescono a offrire ai consumatori scelte praticabili rendendo il più doloroso possibile per gli altri fornire alternative competitive a Safari. Questo è un altro esempio di come Apple crei barriere per impedire una vera competizione tra browser su iOS.

Aggiornamento del 30 gennaio 2024

Dopo Spotify e Mozilla, arriva il commento di Microsoft

Microsoft è da tempo al lavoro per realizzare il proprio store mobile Xbox (che potrebbe essere lanciato già quest’anno) con l’obiettivo di spezzare l’egemonia di Apple e Google per quanto concerne gli store per veicolare i giochi su dispositivi mobile, con un catalogo guidato da contenuti di Activision Blizzard (acquisita dal colosso di Redmond lo scorso ottobre) come Call of Duty: Mobile.

Responsabile della supervisione di tutto ciò che concerne il mondo Xbox è Sarah Bond che, citando quanto pubblicato qualche giorno fa da Daniel Ek di Spotify, sostiene come la nuova politica di Apple sia un passo nella direzione sbagliata:

Crediamo che le conversazioni costruttive guidino il cambiamento e il progresso verso piattaforme aperte e una maggiore concorrenza. La nuova politica di Apple è un passo nella direzione sbagliata. Ci auguriamo che ascoltino il feedback sul piano proposto e lavorino per un futuro più inclusivo per tutti.

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