Archiviata la presentazione degli ultimi Apple iPhone 15, sia delle versioni base che di quelle Pro, c’è chi inizia ad analizzare non solo i dispositivi nello specifico, ma anche le loro componenti. Abbiamo visto come il colosso di Cupertino abbia messo particolare enfasi nella presentazione del nuovo chipset, settore nel quale l’azienda si sente già non solo in grado di competere con la concorrenza, ma anche di superarla.

Questo però non vale per la produzione interna all’azienda di ogni tipo di componenti, gli ultimi iPhone montano ancora i modem 5G sviluppati da Qualcomm che ha recentemente rinnovato con Apple l’accordo per la fornitura di tali componenti fino al 2026. Diverse voci negli ultimi tempi volevano l’azienda strenuamente al lavoro per lo sviluppo interno dei modem 5G da utilizzare sugli iPhone, ma sembra che Apple abbia incontrato più problemi del previsto.

Apple si è resa conto che non è così facile sviluppare internamente i modem 5G

Il recente rinnovo dell’accordo tra Apple e Qualcomm per la fornitura dei modem 5G ha messo in evidenza come, nonostante gli sforzi profusi, l’azienda di Cupertino non sia ancora riuscita a sviluppare un chip adeguato in autonomia; la società avrebbe tutti gli strumenti necessari per provvedere da sola alle proprie esigenze, soprattutto considerando che nel 2019 ha acquisito la maggior parte del business dei modem per smartphone di Intel, inclusi 2.200 dipendenti.

Sembra però che sviluppare un modem 5G che funzioni anche con le innumerevoli frequenze cellulari 2G, 3G e 4G in uso in tutto il mondo si sia rivelato più difficile del previsto, ma questo non sarebbe l’unico problema incontrato da Apple, obiettivi e scadenze non realistici avrebbero ulteriormente peggiorato la situazione, così come la mancanza di una leadership a livello globale in grado di guidare i gruppi di sviluppo separati negli Stati Uniti e all’estero.

Pare che i test effettuati lo scorso anno da Apple sui chip prodotti internamente non siano stati per nulla soddisfacenti, rivelando come tali componenti fossero “sostanzialmente tre anni indietro rispetto al miglior chip modem di Qualcomm“. Non si tratterebbe dunque di incapacità da parte di Apple, che ha comunque già ampiamente dimostrato di poter provvedere autonomamente ad alcune esigenze interne, quanto più di un concatenarsi di diversi problemi.

Ad ogni modo il colosso di Cupertino difficilmente getterà la spugna, continuerà a lavorare per riuscire a sviluppare un prodotto che rispecchi le aspettative e non è da escludere che si possano vedere i primi risultati in commercio prima del 2026, il rinnovato accordo con Qualcomm infatti non vieta alla società di optare per una transizione graduale, lanciando prodotti con modem progettati internamente prima della scadenza del contratto.

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