L’integrazione di Apple Pay Wallet da parte di un numero crescente di exchange e piattaforme cripto sta aprendo nuove possibilità sinora precluse, come l’acquisto diretto di Bitcoin e Altcoin. A spingere gli scambi di criptovalute ad optare per questa integrazione è stata una semplice constatazione: sono ormai ben 507 milioni, gli utenti di ogni parte del globo che hanno adottato il sistema di pagamenti di Apple, tramite download. Un trend visibile soprattutto negli Stati Uniti, ove il wallet si è ritagliato una quota di mercato pari al 43,5%, per quanto riguarda i pagamenti in mobilità.

A rendere possibile l’integrazione in questione è, in particolare, la tecnologia Near Field Communication (NFC), la quale ha spinto sin dal 2021 Coinbase ad accettare questo metodo di pagamento. Una volta che si è aperta questa prima breccia, Apple Pay ha poi allargato il varco con forza sempre crescente, confidando proprio su un numero di utenti il quale è destinato inevitabilmente a far gola a chiunque necessiti di pagamenti mobili.

Apple Pay, di cosa si tratta e come funziona

Apple Pay è stato lanciato nell’ottobre del 2014, come strumento di pagamento digitale incentrato sull’utilizzo della tecnologia NFC. Il suo arrivo nel nostro Paese è invece avvenuto nel corso del 2017, esattamente nel mese di maggio.

Compatibile con iPhone 6 o superiore, iPad Air 2 o superiore, Apple Watch e Mac, le sue funzionalità sono già integrate nel sistema operativo del dispositivo, all’interno del quale funge da portafoglio virtuale cui è possibile aggiungere le proprie carte di debito, credito e prepagate, per i circuiti VISA, Mastercard, American Express e PagoBancomat. È anche in grado di accettare carte fedeltà con cui accumulare punti e ricevere sconti.

La sua presenza garantisce agli utenti la possibilità di effettuare pagamenti, si tratti di quelli che avvengono online su siti o app o delle transazioni nei negozi fisici. Per portare a termine le operazioni basta appoggiare il proprio smartphone sul PoS, come se si trattasse di una carta tradizionale, con la tecnologia contactless che consente di pagare sino a 25euro, con la necessità di autenticazione a due fattori (con PIN, TouchID o FaceID) per gli importi eccedenti tale soglia.

Per quanto concerne i pagamenti non sono istantanei, seguendo in pratica i tempi di trasferimento dei circuiti adoperati, mentre le transazioni vengono registrate nell’Apple ID, senza che si renda necessaria l’archiviazione di dati del pagamento effettuato o dei codici delle carte. La presenza del servizio Apple Pay Later rende anche possibile la dilazione dei pagamenti, sino a quattro rate, senza alcun interesse a carico.

Proprio l’autenticazione a due fattori è uno dei sistemi in grado di conferire sicurezza al sistema, unendosi all’autorizzazione ai pagamenti con sblocco e alla possibilità di non perdere il controllo neanche nell’eventualità di sottrazioni indebite del dispositivo o suo smarrimento. Non solo possono essere cancellate le carte collegate tramite il sito iCloud, ma anche formattare o bloccare lo smartphone da remoto.

Come acquistare e vendere sui principali exchange con Apple Pay

Come abbiamo già ricordato, Coinbase ha aperto a Apple Pay già nel 2021, per poi includere nel paniere dei suoi sistemi di pagamento anche Google Pay. Per poter operare sulla piattaforma, però, gli utenti di Apple Pay devono collegare una carta di debito al wallet. Occorre poi sottolineare una limitazione di non poco conto: se è possibile acquistare su Coinbase con questo sistema di pagamento, non è invece possibile vendere.

Per quanto concerne i limiti per l’acquisto di Bitcoin, vanno a dipendere da alcuni fattori come il tetto previsto dalla carta di debito, l’area geografica dell’utente, la posizione e la politica della piattaforma.

Nel caso di Binance, l’azienda di Changpeng Zhao ha inizialmente riservato il servizio ai cittadini residenti nel Regno Unito e dell’eurozona (quindi anche l’Italia), per poi allargare il suo raggio d’azione agli Stati Uniti nel passato mese di dicembre. Una opportunità confinata però alle carte di debito ed esclusivamente al fine di poter depositare i dollari che saranno poi utilizzati per le transazioni.

Per quanto riguarda il discorso relativo ai costi, su Binance  le commissioni di transazione si attestano al 3,75% dell’importo del deposito nel caso si stia utilizzando il wallet di Apple Pay sul territorio statunitense, mentre nel caso del Regno Unito il costo si abbassa intorno al 2%.

Altro scambio crypto che ha aperto a Apple Pay è BitPay, anch’esso nel 2021. Se la piattaforma ancora non permette di effettuare acquisti di criptovalute in-app, è però possibile fare transazioni che prevedono l’impiego di asset virtuali contactless tramite NFC nelle rivendite fisiche e sul web, utilizzando il wallet sui dispositivi supportati. Gli acquisti, in questo caso, non sono confinati a Bitcoin, ma si allargano anche a USDC e BUSD.

Apple Pay, non solo gli exchange lo hanno integrato

Se gli exchange hanno aperto a Apple Pay nell’evidente intento di non tagliare fuori un’utenza così massiccia, anche altre aziende della galassia crypto hanno optato in tal senso. Tra di esse, occorre ricordare in particolare:

  • Crypto.com, che ha annunciato l’integrazione a favore dei suoi utenti dislocati lungo il territorio degli Stati Uniti nel giugno del 2021, previa unione dell’app ad una carta di credito o debito;
  • MetaMask, il wallet noto per essere utilizzato dagli utenti di Ethereum, il quale ha però posto un tetto di 400 dollari giornalieri per chi intenda utilizzare Apple Pay. In questo caso l’utilizzo è permesso non solo per la compravendita di asset digitali, ma anche per le operazioni relative alla Decentralized Finance (DeFi). Mentre non sono ancora stati abilitati gli acquisti contactless nei negozi fisici.

Naturalmente, gli analisti si attendono ulteriori integrazioni, in particolare da parte degli scambi di criptovalute. Non facendolo queste piattaforme consegnerebbero una vera e propria rendita di posizione agli exchange che abbiamo ricordato.

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