Lo streaming illegale nel settore televisivo è ormai da anni un danno non solo per le aziende, ma per l’intera collettività. Un’operazione della Guardia di Finanza di Varese contro la vendita di abbonamenti pirata alle pay-tv ha portato quest’oggi a scoprire un illecito da 500.000 euro. Il risultato? 1800 denunce nei confronti degli abbonati, e accuse di “frode informatica” e “violazione della proprietà intellettuale” per l’offerente.

Contenuti in streaming con abbonamenti pirata: pioggia di denunce per ricettazione

Un 70enne residente in provincia di Varese è indagato a Milano con l’accusa di aver venduto abbonamenti pirata con i contenuti offerti da note piattaforme televisive a pagamento. A finire nei guai però non solo quest’ultimo, che tra il 2017 e il 2020 ha messo a disposizione i servizi dietro il pagamento di un canone periodico, ma anche i clienti del “pezzotto”, che sono stati denunciati per ricettazione e multati.

La pirateria nel mondo delle pay-tv è in costante crescita e coinvolge milioni di italiani allettati da abbonamenti a prezzi estremamente convenienti, ma totalmente illegali“, ha spiegato il presidente di Consumerismo No Profit Luigi Gabriele. “Un fenomeno che oltre a costituire veri e propri reati, commessi spesso all’insaputa degli utenti, porta a un ingiusto incremento delle tariffe per gli abbonamenti regolari a Sky, DAZN, Mediaset, Netflix e alle altre tv a pagamento.

L’attività illecita avrebbe fruttato proventi per circa 500.000 euro, incassati tramite bonifici o ricariche di carte prepagate. Del resto, con la promessa di fornire interi palinsesti televisivi (come ad esempio i canali Sky) o di contenuti in streaming (come ad esempio DAZN, Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e così via), i clienti non saranno mancati.

Questi ultimi non la passeranno liscia però: la Guardia di Finanza ha infatti contestato illeciti amministrativi nei confronti dei sottoscrittori dell’abbonamento, applicando multe per un ammontare complessivo di circa 300.000 euro e denunce per ricettazione. Per il responsabile è scattata inoltre la denuncia per omessa dichiarazione delle imposte sui redditi.

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