Le tensioni tra Stati Uniti e Cina hanno già prodotto conseguenze – basti pensare alla situazione di Huawei – e minacciavano di coinvolgere anche TikTok, ma per fortuna è appena arrivata la svolta in grado di scongiurarne almeno per il momento il ban.

Nei giorni scorsi avevamo già parlato della volontà dell’amministrazione Trump di impedire l’installazione di TikTok e WeChat negli USA a partire dalla mezzanotte di oggi, 20 settembre 2020, individuando al contempo in Oracle una possibile ancora di salvezza per il popolare social network cinese.

Accordo Oracle – Walmart: nasce TikTok Global

Ebbene adesso la situazione è giunta ad un punto di svolta: il presidente Trump ha concesso la provvisioria approvazione dell’accordo che consentirà a TikTok di restare online negli Stati Uniti, dove conta circa 100 milioni di utenti attivi su base mensile. Il presidente statunitense ha infatti dichiarato testualmente: «I have given the deal my blessing. I approve the deal in concept».

Per il blocco delle installazioni ciò si traduce in una posposizione fino al 27 settembre, con la conseguenza che nei prossimi giorni assisteremo sicuramente a sviluppi ulteriori.

Entrando nel merito del suddetto accordo, la tech company statunitense Oracle unisce le forze con Walmart per dare vita a una nuova realtà identificata come TikTok Global, il cui quartier generale sarà proprio negli USA.

In particolare, a Oracle, che avrà altresì il compito di garantire la sicurezza dei sistemi di TikTok, faranno capo i dati di tutti gli utenti statunitensi della piattaforma social.

A questo proposito Vanessa Pappas, Interim Head of TikTok, ha dichiarato: «Se da una parte siamo fortemente in disaccordo con le insuinuazioni secondo cui TikTok rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza nazionale, cionondimeno comprendiamo le preoccupazioni. Siamo lieti di annunciare che in data odierna abbiamo raggiunto un accordo che pone rimedio a tutte le preoccupazioni dell’Amministrazione in materia di sicurezza e che sistema le questioni sul futuro di TikTok negli Stati Uniti».

Secondo gli analisti, questo nuovo accordo determinerà una crescita significativa nel giro di affari di Oracle in materia di cloud computing, dove stava faticando a tenere testa ai maggiori concorrenti, come Amazon, Google e Microsoft.

A questo proposito è stata fatta notare una certa vicinanza tra l’amministrazione Trump e la dirigenza di Oracle, a partire dal CEO Safra Catz. Quest’ultima, membro del transition team di Trump nel 2016, si è detta sicura che Oracle sarà perfettamente in grado di offrire un ambiente sicuro a TikTok e per i dati dei suoi utenti negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

Senza dimenticare Larry Ellison, direttore esecutivo di Oracle nonché uno dei pochi tech leader di tutta la Silicon Valley a figurare tra i sostenitori del presidente Trump: nel mese di febbraio aveva persino ospitato una raccolta fondi per Trump nella sua tenuta a Rancho Mirage (California), al sud di Palm Springs.

Secondo gli analisti l’accordo farà bene anche a Walmart, che avrà modo di raggiungere nuovi potenziali clienti sopratutto tra i più giovani. Walmart non sarà solo un investitore in TikTok, ma porterà tutta la propria esperienza in materia di e-commerce. In questo senso non si può escludere una futura integrazione pensata per consentire agli utenti di effettuare acquisti online su Walmart direttamente da TikTok.

Il benestare del presidente Trump è indice della soddisfazione della Casa Bianca, in precedenza preoccupata per la sicurezza dei dati degli utenti americani di TikTok.

TikTok Global è “100% USA”

L’accordo sembrava giunto ad un punto morto a causa di un paventato persistente legame con ByteDance: pareva che Oracle e Walmart dovessero detenere in tutto il 20% di TikTok Global, con il restante 80% in mano a ByteDance. Dal momento che quest’ultima fa capo per il 40% a investitori USA, la proprietà di TikTok Global sarebbe stata comunque per la maggior parte americana. Tuttavia questi numeri non avevano convinto il Committee on Foreign Investment in the United States (CFIUS).

Questo aspetto dell’accordo aveva anche destato lo scetticismo di diversi esperti di privacy in materia tecnologica in merito all’effettiva idoneità dello stesso a rimediare alle preoccupazioni in tema di sicurezza nazionale sollevate da Washington nei confronti di TikTok.

In particolare, Chris Kelly, precedente CPO (Chief Privacy Officer) di Facebook, sostiene che: «Le interazioni con il governo cinese e la possibilità che lo stesso eserciti pressioni su ByteDance sono ancora sostanziali. Non sarà strano vedere le due società avere interazioni su un gran numero di questioni diverse, comprese operazioni relative all’algoritmo, con possibilità di coinvolgere agevolmente anche dati personali».

A convincere l’amministrazione Trump della bontà dell’accordo sono state le condizioni infine previste: TikTok Global sarà “100% sicuro” e “100% USA“: negli USA, l’app sarà controllata completamente da Oracle e Walmart e anzi avrà sede in Texas e dovrebbe permettere la creazione di 25.000 posti di lavoro.

La situazione di WeChat

Una breve chiosa finale va fatta a proposito di WeChat: il giudice californiano Laurel Beeler ha accolto la richiesta della WeChat Alliance (un gruppo organizzato di utenti che aveva rilevato come il ban andasse a colpire e danneggiare soprattutto lo specifico target dei cinesi-americani, i più assidui utilizzatori di WeChat) e bloccato l’ordinanza del Commerce Department che disponeva il ban di WeChat e il blocco delle transazioni sulla piattaforma.

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