Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’evoluzione costante nel modo in cui gli utenti interagiscono con gli smartwatch, soprattutto nei contesti sportivi dove precisione e affidabilità, come sempre, fanno la differenza. Garmin, brand che molti di voi conoscono per l’attenzione quasi maniacale a robustezza e praticità, potrebbe essere pronta a compiere un nuovo passo importante introducendo una corona rotante avanzata, molto più sofisticata rispetto alle soluzioni viste finora nel settore.

Secondo le informazioni emerse infatti (alcune anche di recente), non si tratta semplicemente di far girare una rotella, Garmin starebbe lavorando a un sistema di controllo che integra rotazione, pressione, gesture, resistenza tattile e un design completamente sigillato, capace di funzionare nelle condizioni più estreme senza sacrificare la precisione dell’input. Un approccio che, se confermato, potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui gli utenti utilizzeranno i futuri smartwatch dell’azienda.

Ecco le presunte novità delle futura corona rotante degli smartwatch Garmin

Uno degli elementi più interessanti, e spesso e volentieri sottovalutati quando si parla di input hardware, riguarda la possibilità di utilizzare la corona anche come pulsante fisico; l’idea è semplice, ruoti per scorrere, premi per selezionare.

Una soluzione del genere, soprattutto durante allenamenti intensi o attività outdoor, permetterebbe di ridurre la dipendenza dal touchscreen (che sotto la pioggia o con i guanti diventa problematico), muovere meno la mano durante la consultazione dei dati, passare da un campo all’altro molto più rapidamente. Insomma, per chi usa davvero un dispositivo Garmin sul campo, e non solo sulla scrivania, questa miglioria avrebbe un impatto immediato e concreto.

Nonostante l’assenza di parti mobili tradizionali, la corona sarebbe progettata per restituire una sensazione tattile precisa durante la rotazione: piccoli scatti simulati, resistenze controllate magneticamente, una risposta percepibile anche senza guardare lo schermo.

Un elemento, questo, che si rivelerebbe fondamentale quando si utilizza lo smartwatch mentre si corre, in bici o durante la navigazione outdoor; in tutti quei momenti in cui il display non è sempre visibile, sentire fisicamente l’input fa davvero la differenza. Può ad esempio essere utilizzato per uno zoom della mappa più controllato, per il passaggio tra schermate dati senza distrazioni, o per regolazioni rapide di allarmi e intervalli.

Il tutto con un vantaggio importante sul fronte della durabilità: niente albero rotante che attraversa la cassa, niente punti di ingresso per acqua e polvere, più resistenza all’usura nel lungo periodo.

Alcuni di voi potrebbero ricordare come, già da tempo, Garmin stesse esplorando sistemi di input magnetici privi di parti meccaniche; le nuove informazioni confermano che la corona potrebbe arrivare a interpretare non solo la direzione, ma anche la velocità della rotazione, abilitando gesture vere e proprie.

Immaginate scenari come:

  • una rotazione veloce per cambiare modalità o passare a un’app diversa
  • uno scorrimento lento per regolare con precisione l’intensità di un intervallo a metà allenamento
  • controlli distinti per rotazione oraria e antioraria
  • navigazione più fluida nelle mappe durante un giro in bici

Il tutto con una precisione aumentata grazie a una serie di magneti interni che migliorano il rilevamento dei micro movimenti.

Un’altra novità riguarda il design del modulo, la corona è costruita in modo completamente modulare, impilata verticalmente, e può essere montata su diversi punti della cassa a seconda del modello; questo apre possibilità che, fino a oggi, Garmin non aveva mai esplorato davvero. Per esempio il possibile posizionamento a sinistra per utenti mancini, collocazioni meno convenzionali per sport specifici, varianti più sottili o più pronunciate a seconda dello spessore dell’orologio; una flessibilità progettuale che potrebbe portare a una nuova generazione di smartwatch Garmin più personalizzati e adatti all’utilizzo reale, non solo a esigenze estetiche.

È ancora presto per sapere quando vedremo questa corona rotante su un prodotto finito, e Garmin (come sempre) non ha confermato ufficialmente nulla. Tuttavia, il quadro che emerge è chiaro, non si tratta di un semplice sistema di scorrimento, ma di un nuovo paradigma di input capace di integrare rotazione, clic, gesture, feedback tattile e durabilità ai massimi livelli.

Una soluzione che potrebbe semplificare l’interazione quotidiana, migliorare la navigazione durante l’attività sportiva e rendere gli smartwatch Garmin più intuitivi e affidabili anche in condizioni difficili. Sarà interessante capire se l’azienda deciderà di ridurre il numero di pulsanti fisici o se questa corona diventerà un completamento dei sistemi attuali.