Il nuovo MacBook Pro M5, presentato da Apple nel corso dell’evento della scorsa settimana, è ora passato sotto i ferri di iFixit per il tradizionale teardown, e il verdetto, come spesso accade con i modelli di transizione, è decisamente chiaro: cambiamenti minimi, soprattutto sul fronte della riparabilità, che rimane uno uno dei principali punti critici per i notebook professionali della casa di Cupertino.
Riparabilità ancora bassa per il nuovo MacBook Pro M5
Secondo quanto rilevato da iFixit, la struttura interna del nuovo MacBook Pro risulta pressocché sovrapponibile a quella della generazione precedente basata su chip M4: stessa disposizione dei componenti, stesso utilizzo massiccio di viti P5 e soprattutto lo stesso approccio altamente integrato al design, che rende ogni intervento di manutenzione più complicato del necessario. Apple continua infatti a vendere la batteria insieme al telaio e alla tastiera, una scelta che, oltre a rendere più costose le riparazioni, limita significativamente la possibilità per gli utenti di effettuare sostituzioni in autonomia o ricorrere a centri indipendenti.
Nel teardown emerge anche un altro dettaglio tutt’altro che secondario, per accedere ai componenti principali è ancora necessario smontare gran parte del computer, seguendo una sequenza di passaggi lunghi e delicati che riducono al minimo i margini di errore, rendendo complessivamente il processo tutt’altro che semplice.
C’è comunque una novità positiva, rispetto al modello M4 nel MacBook Pro M5 non è più necessario smontare il trackpad per raggiungere le linguette delle celle centrali della batteria; si tratta di un miglioramento modesto ma significativo in ottica riparazione, perché riduce il rischio di danni e semplifica (seppur di poco) una delle operazioni più delicate.
Un altro dettaglio emerso riguarda la batteria stessa, che ora presenta una capacità leggermente superiore: 72,6 Wh contro i 72,4 Wh del modello precedente; curiosamente il sito Apple continua però a riportare il valore precedente, lasciando aperto il dubbio se si tratti di una discrepanza documentale o di una modifica non ancora aggiornata nelle specifiche ufficiali.
Nel complesso, nonostante il piccolo passo avanti nella gestione del trackpad, iFixit assegna al nuovo MacBook Pro M5 un punteggio di riparabilità pari a 4 su 10, lo stesso valore del modello precedente, confermando che la filosofia progettuale di Apple resta fortemente orientata verso l’integrazione e il design compatto, spesso e volentieri a scapito della manutenzione.
La sensazione generale insomma è che il MacBook Pro M5 rappresenti un aggiornamento interno soft, utile a garantire continuità nella gamma ma senza quell’evoluzione strutturale che molti utenti e professionisti speravano di vedere, soprattutto dopo mesi di richieste legate al Right to Repair e alla maggiore trasparenza sulle riparazioni.
Sarà interessante capire se i modelli futuri, quelli delle prossime generazioni, sapranno rispondere in modo più incisivo alle richieste del mercato.
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