Il processo di vendita di Warner Bros. Discovery entra nel vivo e, come riportato da Bloomberg, tra i soggetti che avrebbero manifestato un primo interesse per l’acquisizione del catalogo di film e serie TV figura anche Apple, insieme ad Amazon, Netflix e Comcast. Si tratta di un momento particolarmente delicato per il colosso dei media, che ha avviato una fase di valutazione delle offerte sia per l’intera azienda sia per singole quote dei propri asset.

L’interesse attorno alla possibile cessione è alimentato anche dal fatto che l’amministratore delegato David Zaslav riceverà bonus economici in caso di vendita, un elemento che sta spingendo l’azienda ad aprire più scenari in parallelo pur di chiudere un accordo vantaggioso. È in questo contesto che il nome di Apple è tornato a circolare, anche se, come spesso accade in queste trattative, è plausibile che la semplice presenza del marchio di Cupertino serva soprattutto a far lievitare le valutazioni e a stimolare controfferte.

Apple potrebbe essere interessata all’acquisizione di Warner Bros. Discovery

Ad oggi, la più grande acquisizione realizzata da Apple è stata Beats Electronics nel 2013, per circa 3 miliardi di dollari. Anche soltanto l’acquisto parziale degli asset di Warner Bros. Discovery richiederebbe invece cifre nell’ordine delle decine di miliardi, con tutte le difficoltà gestionali e culturali che un’integrazione di tale portata comporterebbe, senza contare che Apple è notoriamente restia a espandersi tramite maxi acquisizioni nel settore dei media.

In un’intervista recente, Eddy Cue ha infatti ribadito che l’azienda preferisce costruire piuttosto che acquistare, pur non escludendo del tutto operazioni mirate qualora si presentasse un’opportunità davvero importante. Attualmente Apple TV+ viene promosso come un catalogo composto principalmente da produzioni originali, un posizionamento che Apple considera parte integrante della propria identità nel mercato streaming; tuttavia, non è impossibile immaginare un’apertura selettiva a contenuti di catalogo di altissimo valore, se offerti a condizioni particolarmente favorevoli.

Il precedente più significativo risale a circa dieci anni fa, quando Apple mostrò un interesse concreto per l’acquisto di HBO da AT&T Time Warner, all’epoca la trattativa non andò a buon fine perché AT&T intendeva cedere insieme alla piattaforma anche le reti via cavo, un pacchetto allargato che Apple non era disposta a rilevare. Oggi però la situazione è potenzialmente diversa, Warner Bros. Discovery è finanziariamente più fragile e potrebbe accettare proposte frammentate, cedendo singoli diritti o porzioni del catalogo anziché l’intero pacchetto.

Questo scenario rende almeno teoricamente possibile che Apple tenti di aggiudicarsi asset mirati, come le IP di punta di HBO, soprattutto se l’accordo non comportasse l’acquisto di strutture di distribuzione o business secondari.

Ad ogni modo per il momento tutto è ancora nelle fasi iniziali, le parti interessate stanno procedendo alla firma degli accordi di non divulgazione necessari ad accedere ai dati sensibili dell’azienda, solo dopo questa fase potranno valutare se presentare un’offerta concreta; in altre parole, nulla è ancora deciso, ma la presenza del nome Apple, anche solo come fattore competitivo di mercato, potrebbe modificare il tavolo delle trattative nelle prossime settimane.

Se dai colloqui emergerà un reale interesse (e soprattutto un prezzo ritenuto congruo), potremmo assistere a un cambiamento significativo nello scenario dello streaming globale; per ora però, è ancora presto per capire se Apple vorrà davvero tentare la mossa più ambiziosa della sua storia nel mondo dei contenuti.