La corsa all’intelligenza artificiale non lascia spazio a esitazioni e, come spesso accade, Apple si muove con i suoi tempi ma con l’intenzione di proporre una soluzione matura e integrata a livello di sistema. Dopo mesi di indiscrezioni su possibili collaborazioni con OpenAI e Anthropic, nelle ultime ore è emersa una nuova possibilità che cambia radicalmente lo scenario: secondo quanto riportato da Bloomberg, Google sarebbe stata contattata direttamente da Apple per valutare l’utilizzo del modello Gemini come base tecnologica per la nuova Siri, attesa per il prossimo anno.
Google Gemini potrebbe essere il motore scelto da Apple per la nuova Siri
Introdotta per la prima volta nel 2011 su iPhone 4s, Siri è stata il primo grande assistente vocale a entrare in maniera capillare nell’ecosistema mobile, aprendo la strada a una categoria che avrebbe poi visto arrivare Google Assistant e Alexa; negli anni tuttavia, Siri ha perso terreno rispetto ai rivali, complice una crescita meno rapida delle sue capacità e un’integrazione più limitata con applicazioni e servizi di terze parti.
Con l’arrivo di Apple Intelligence, l’ombrello che racchiude tutte le funzionalità IA dell’azienda, era lecito aspettarsi una svolta già con iOS 18, tuttavia, a causa di ostacoli tecnici e di una riorganizzazione interna della divisione software, Apple ha preferito rinviare l’annuncio, fissando un nuovo obbiettivo per la primavera 2026.
Per non ripetere gli errori del passato, Apple avrebbe adottato una strategia su due binari, secondo le indiscrezioni esistono attualmente due versioni di Siri in sviluppo:
- Linwood -> basata interamente su modelli sviluppati internamente da Apple, con l’obbiettivo di mantenere il massimo controllo sulla tecnologia e sulla privacy
- Glenwood -> poggia su soluzioni esterne fornite da partner come OpenAI, Anthropic e Google, così da sfruttare modelli già consolidati e ridurre i tempi di sviluppo
Questa scelta conferma la volontà di Cupertino di non chiudersi a priori a soluzioni esterne, ma allo stesso tempo di non dipendere totalmente da esse.
Il fatto che Apple stia valutando Google Gemini può sorprendere, visto il rapporto di concorrenza diretta con Android, ma non è così insolito se si guarda alla storia recente, basti pensare al ruolo di Google Search come motore di ricerca predefinito su Safari, che continua a garantire a entrambe le aziende un’importante partnership commerciale.
Gemini rappresenta oggi uno dei modelli di intelligenza artificiale più diffusi al mondo, è alla base delle funzioni IA integrate in Android e in Galaxy AI di Samsung, ma viene anche utilizzato da app e servizi disponibili su iPhone, iPad e Mac; in questo senso, Apple potrebbe trovare in Gemini un partner tecnologico già rodato, capace di fornire la potenza di calcolo necessaria senza dover attendere che i propri modelli interni raggiungano la stessa maturità.
Accanto a Google restano però in corsa OpenAI con il suo ChatGPT, e Anthropic con Claude, quest’ultima secondo le fonti sarebbe la favorita, anche se le richieste economiche molto elevate potrebbero complicare le trattative.
Parallelamente, Apple non è rimasta ferma, Bloomberg riporta infatti che l’azienda starebbe già testando il suo primo modello di intelligenza artificiale con trilioni di parametri, un balzo enorme rispetto agli attuali modelli da circa 150 miliardi; è un salto tecnico che, se confermato, permetterebbe a Siri di gestire interazioni molto più complesse e naturali, avvicinandosi alle capacità dei modelli di ultima generazione sviluppati dai principali attori del settore.
Gli utenti Apple dovranno dunque portare ancora un po’ di pazienza, la nuova Siri, presentata inizialmente come parte integrante di iOS 18 non arriverà prima della primavera 2026; un rinvio importante, ma che dimostra la volontà di Apple di non proporre un semplice aggiornamento incrementale, bensì una vera e propria reinvenzione del suo assistente vocale.
Se la collaborazione con Google dovesse concretizzarsi potremmo trovarci di fronte a una situazione paradossale ma interessante, un iPhone con assistente basato su Gemini, la stessa tecnologia che alimenta l’esperienza IA degli smartphone Android più recenti; in alternativa, Apple potrebbe sorprendere con un modello interamente proprietario, mantenendo la tradizione di chiudere l’ecosistema e ridurre al minimo le dipendenze esterne.
I nostri contenuti da non perdere:
- 🔝 Importante: Oggi è il Cyber Monday: partito l'ultimo giorno delle migliori offerte del periodo
- 💻 Scegli bene e punta al sodo: ecco le migliori offerte MSI notebook business Black Friday 2025
- 💰 Risparmia sulla tecnologia: segui Prezzi.Tech su Telegram, il miglior canale di offerte
- 🏡 Seguici anche sul canale Telegram Offerte.Casa per sconti su prodotti di largo consumo

