Lo scienziato e ricercatore dell’Università di York Adrian de Wynter che lavora presso Microsoft ha recentemente messo alla prova il modello di intelligenza artificiale GPT-4 di OpenAI facendolo giocare all’iconico sparatutto in soggettiva Doom senza alcun addestramento preliminare. L’esperimento ha richiesto un’interfaccia GPT-4V per gestire la visione dell’IA e un frammento di codice per implementare gli input dell’intelligenza artificiale.

Secondo il rapporto GPT-4 è stato in grado esplorare il mondo di gioco, anche aprendo le porte, di sparare e affrontare i nemici, ma senza rilevare cosa accade fuori dallo schermo. Se ad esempio un nemico spara quando non è presente nell’inquadratura, l’IA non reagisce come dovrebbe, sebbene il ricercatore abbia incluso le relative istruzioni su come comportarsi i questi casi.

GPT-4 non ha esitato a sparare alle persone giocando a Doom

De Wynter ritiene comunque notevole che GPT-4 sia in grado di giocare a Doom senza formazione preventiva, tuttavia il ricercatore solleva una riflessione etica su quanto sia stato semplice convincere l’IA ad attaccare e uccidere con armi da fuoco, invitando vivamente tutti a meditare su quali potrebbero essere le implicazioni nel mondo reale di un potenziale uso improprio di queste tecnologie.

Se un solo ricercatore è riuscito a ottenere questi risultati senza troppi sforzi, un team potrebbe creare un esercito di Terminator.

Anche se questo potenziale scenario sembra lontano, il fatto che GPT-4 non abbia esitato a sparare a un qualcosa di simile a una persona risulta preoccupante e non sappiamo se in futuro queste tecnologie seguiranno le “Leggi della robotica” immaginate da Isaac Asimov.

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