L’E3 chiude i battenti, per sempre. È un addio quello annunciato oggi su X dall’Entertainment Software Association (ESA), l’associazione dell’industria di videogiochi che ha organizzato dal 1995 una delle più importanti fiere di videogiochi al mondo tenutasi fino al 2019 quasi sempre a Los Angeles, a eccezione della terza e della quarta edizione del 1997 e 1998 di Atlanta.

E3 cancellato per sempre, ormai inutile per l’industria dei videogiochi

Dopo l’annullamento dell’edizione di quest’anno e i problemi cui hanno dovuto far fronte legati alla pandemia da COVID-19 l’edizione 2020 e quella del 2022, con l’evento del 2021 che si tenne soltanto online, cala il sipario sull’E3, quella che un tempo fu la più grande fiera dell’industria di videogiochi.

“Sappiamo che è difficile dire addio a un evento così amato, ma è la cosa giusta da fare date le nuove opportunità che il settore possiede per raggiungere fan e aziende partner” ha detto l’amministratore delegato dell’ESA Stanley Pierre-Louis al Washington Post. La stessa associazione organizzatrice nel primo pomeriggio ha confermato pubblicamente l’addio con un post su X. “Dopo più di due decenni di E3, ciascuno più grande del precedente, è giunto il momento di salutarci”.

Alcuni dei motivi della scelta risiedono nel fatto che gli editori e chi sviluppa i videogiochi si erano progressivamente allontanati dall’evento: dai giornalisti e addetti ai lavori, questi ultimi hanno via via preferito rivolgersi direttamente agli appassionati con operazioni promozionali rivolte ai fan, principalmente gli eventi streaming in diretta come Nintendo Direct, State of Play di Sony e Xbox Games Showcase, ha detto Stanley Pierre-Louis al Post.

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Questo già prima della pandemia del 2020, periodo che ha visto poi il moltiplicarsi di quelli che sono diventati ormai la norma: gli eventi online che permettono alle aziende del settore di raggiungere il grande pubblico con costi ridotti, rendendo di conseguenza l’E3  poco partecipato e ormai obsoleto, soprattutto per le industrie di videogiochi piuttosto che per gli appassionati.

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