Il social network X, precedentemente conosciuto con il nome di Twitter, ha implementato una nuova funzionalità che consente agli utenti di limitare le risposte ai loro post solo agli account verificati. Si tratta di un’opzione che va ad ampliare i criteri di moderazione già presenti sul social network, permettendo un maggiore controllo su chi può interagire nei thread di discussione.

Gli autori dei post possono limitare le risposte ai soli account con spunta blu

L’annuncio è arrivato direttamente dall’account ufficiale di X (lo trovate più sotto), che ha pubblicato un post per informare della novità. Come spiegato, la nuova impostazione è disponibile per tutti gli utenti, non solo per quelli con spunta blu di account verificato: per attivare il filtro basterà accedere alle opzioni di un post e selezionare “Limita risposte ai soli account verificati”.

Oltre agli account verificati, potranno rispondere anche gli utenti menzionati esplicitamente nel tweet originale. Per il resto, chi non ha sottoscritto un abbonamento X Premium vedrà il proprio commento bloccato e non pubblicato.

Si tratta di un cambiamento importante nelle logiche di interazione della piattaforma che potrebbe avere risvolti controversi. Da una parte, gli utenti guadagnano più controllo sulle discussioni generate dai loro contenuti, limitando potenziali molestie o interazioni indesiderate; dall’altra, c’è il rischio di creare una sorta di “élite” di utenti che possono esprimersi liberamente, a discapito di chi non può o non vuole pagare per la verifica del proprio account.

Va detto che l’arrivo di questa feature era in qualche modo prevedibile, considerando la direzione intrapresa da Twitter (ora X) dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk. L’introduzione a novembre dello scorso anno di Twitter Blue (diventato X Premium dopo il cambio nome), l’abbonamento a pagamento che conferisce la spunta blu, aveva già creato una separazione tra utenti “di serie A” e “di serie B”.

Ora, con l’opzione di limitazione delle risposte, questa disparità rischia di accentuarsi ulteriormente, anche se la scelta rimane a discrezione di chi pubblica un contenuto. Sta di fatto che la possibilità di escludere arbitrariamente gli utenti non paganti aggiunge benzina sul fuoco delle polemiche.

C’è da chiedersi se, come auspicato da Musk, questa nuova impostazione contribuirà a migliorare la qualità del dibattito su X, oppure finirà per trasformarsi in uno strumento di “censura” verso le voci critiche. Molto dipenderà da come gli utenti, in particolare quelli popolari e con molto seguito alle spalle, decideranno di avvalersene.

Resta il fatto che la verifica a pagamento è stata più volte messa in discussione, fin dal suo esordio. Lo scorso novembre, subito dopo il lancio, si erano moltiplicati casi di account fake e profili parodia che acquistavano la spunta blu, una situazione che ha generato diversi malintesi e polemiche. Per porre rimedio a un problema da sempre presente indistintamente su tutti i social network, Elon Musk vorrebbe rendere X a pagamento per tutti, in modo tale da evitare la creazione di account fake e bot di vario tipo.

Il team del social X aveva dovuto correre ai ripari lanciando l’opzione per nascondere il badge di verifica, oltre a rafforzare i controlli sul rilascio della spunta blu a pagamento. Nonostante ciò, ad oggi permangono dubbi sull’efficacia del sistema di verifica a pagamento nel contrastare fenomeni come fake news, disinformazione e discorsi d’odio.

Ora, con la possibilità di limitare le risposte, la distanza tra utenti verificati e non rischia di ampliarsi ulteriormente. Sarà interessante osservare se questa nuova caratteristica verrà utilizzata in maniera costruttiva, per migliorare la qualità della discussione, oppure contribuirà ad acuire la frammentazione della base di utenti di X.

L’unica certezza che abbiamo al momento è che la piattaforma continuerà ad evolversi rapidamente sotto la guida di Elon Musk, con nuove funzioni pensate per monetizzare ulteriormente il servizio e conferire vantaggi agli utenti paganti. Starà alla community, e alla policy di moderazione, evitare derive negative e preservare quello spirito aperto che da sempre caratterizza Twitter.

X starebbe sperimentando tre livelli di abbonamento per risollevare le sorti della piattaforma

Proprio in quest’ottica, il controverso social network acquistato lo scorso anno da Elon Musk starebbe sperimentando l’introduzione di tre diversi tier di abbonamento paganti, con l’obiettivo di generare nuovi ricavi e risollevare la difficile situazione finanziaria della piattaforma.

Secondo indiscrezioni riportate dal sito Bloomberg, X avrebbe avviato test interni su tre pacchetti – Basic, Standard e Plus – che si differenziano per il numero di annunci pubblicitari visualizzati dagli utenti. In particolare, gli abbonati Plus non vedrebbero alcuna pubblicità, una condizione premium volta ad attrarre i navigatori più fedeli disposti a pagare per un’esperienza completamente pulita.

Al momento non sono noti ulteriori dettagli sui possibili vantaggi e costi dei tre abbonamenti, tuttavia la mossa appare coerente con la strategia intrapresa da Musk, che punta a massimizzare i profitti attraverso nuove fonti di entrata come gli abbonamenti Premium e le verifiche a pagamento degli account.

Già con l’attuale formula X Premium gli utenti ottengono alcuni privilegi, come la riduzione della pubblicità e la possibilità di pubblicare video e audio più lunghi. I nuovi abbonamenti potrebbero ampliare questi vantaggi, introducendo ad esempio contenuti esclusivi o statistiche avanzate.

L’iniziativa avrebbe l’obiettivo di rispondere ai problemi economici di X che è chiamata ad affrontare il problema dei ricavi pubblicitari in forte calo negli ultimi mesi a causa dell’elevato turnover di inserzionisti, intimoriti dai frequenti cambiamenti nella gestione del social.

Secondo dati Reuters, solo ad agosto la piattaforma avrebbe perso circa il 60% dei profitti da advertising rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Di qui l’esigenza di trovare rapidamente nuove fonti di guadagno, a partire da abbonamenti premium che offrano agli utenti un’esperienza più esclusiva e priva di distrazioni pubblicitarie.

Resta tuttavia l’incognita di come verrà accolta dagli utenti l’introduzione di pacchetti a pagamento: il rischio è quello di allontanare proprio quei profili meno coinvolti che costituiscono la base di massa del social network. Sarà fondamentale trovare il giusto bilanciamento tra contenuti gratuiti e contenuti a pagamento.

Al momento X non ha commentato le indiscrezioni, limitandosi a confermare genericamente di stare esplorando “modi per far pagare account commerciali e governativi” per l’accesso a funzionalità avanzate come l’amplificazione dei post. Non è dato sapere, quindi, se e quando i tre abbonamenti Premium verranno effettivamente introdotti.

Quel che è certo è che i mesi a venire saranno decisivi per determinare la direzione futura di X, tra tentativi di sperimentazione, polemiche sull’approccio di Musk e concorrenti pronti ad approfittare di ogni passo falso. Riusciranno i nuovi abbonamenti pay-only a risollevare le sorti finanziarie della piattaforma o si tratterà dell’ennesimo test senza esito? Il tempo darà le sue risposte.

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