Euclid, il telescopio spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dedicato allo studio dell’espansione dell’Universo, della materia oscura e dell’energia oscura, nelle scorse ore ha acceso i motori e aperto gli occhi, fornendoci le prime immagini, dopo oltre un decennio.

“Dopo più di 11 anni di progettazione e sviluppo di Euclid, è esaltante ed estremamente emozionante vedere queste prime immagini. È ancora più incredibile se pensiamo di vedere solo poche galassie qui, prodotte con una messa a punto minima del sistema. Euclid, una volta calibrato completamente, osserverà miliardi di galassie per creare la più grande mappa 3D del cielo mai vista prima” ha commentato Giuseppe Racca, project manager di Euclid per l’ESA.

Gli obiettivi e le prime fotografie scattate dal telescopio spaziale Euclid

Missione e caratteristiche del telescopio Euclid

Euclid nasce come strumento con cui indagare l’espansione dell’Universo negli ultimi 10 miliardi di anni, esaminando fenomeni come le lenti gravitazionali (distribuzioni di materia quali galassie e buchi neri, capaci di curvare le traiettorie delle luci in transito, da cui deriva per l’appunto l’analogia con le lenti) e le oscillazioni acustiche barioniche (cioè i modi nei quali la materia si raggruppa regolarmente nell’Universo, manifestazione fisica della sua espansione). In questo modo il telescopio dovrebbe riuscire a creare immagini 3D della distribuzione di materia ordinaria e oscura (quella rilevabile solo in modo indiretto tramite effetti gravitazionali) di buona parte dell’universo per stimarne vari fenomeni.

Mancano circa due mesi dall’entrata in funzione vera e propria di Euclid, momento in cui ci si aspetta sia in grado di fornire la sua vera nuova visione del cosmo; ma le prime immagini arrivate sono di buon auspicio. Arrivano da VIS (VISible Instrument, lo strumento adibito a scattare immagini particolarmente nitide di galassie per misurarne le forme) e da NISP (Near Infrared Spectrometer and Photometer, colui che fotografa galassie nella luce infrarossa e ne misura la quantità di luce emessa a varie lunghezze d’onda, utile per stimarne la lontananza), strumenti appena accesi e in fase di calibrazione che permetteranno a Euclid e agli scienziati dell’ESA e dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) di mappare la distribuzione delle galassie e a capire meglio in che modo l’Universo cambia nel tempo. La mappa 3D creata dal telescopio spaziale consentirà di comprendere meglio come la materia oscura interagisce gravitazionalmente con la materia ordinaria e in che modo l’energia oscura causa l’accelerazione dell’espansione dell’Universo.

Dopo circa un mese di viaggio dal lancio del primo luglio a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, il telescopio Euclid ha così raggiunto L2 a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. L’inizio della missione vera e propria è in programma fra due mesi, periodo necessario per effettuare le calibrazioni e verificare il corretto funzionamento dei vari strumenti di Euclid.

Prima di iniziare a fare sul serio, però, sono arrivate le prime fotografie accolte con entusiasmo dalla comunità scientifica e dal responsabile ASI della realizzazione del contributo italiano agli strumenti scientifici a bordo di Euclid Mario Salatti: “Le immagini degli strumenti VIS e NISP diffuse oggi dimostrano la bontà della catena di acquisizione della luce raccolta nel campo di vista del telescopio di Euclid”. Ma veniamo agli scatti.

Le prime immagini di Euclid

Questa prima immagine che segue mostra le osservazioni spettroscopiche di stelle e galassie realizzate con NISP, che misura la quantità di luce emessa in diverse lunghezze d’onda e permette di estrarre importanti informazioni sul tipo e sulla distanza del corpo celeste osservato.

Immagine NISP dal telescopio Euclid

A sinistra di questa immagine, ottenuta dal telescopio Euclid in poco meno di 2 minuti, c’è il campo di vista dello strumento NISP, a destra lo zoom della porzione dell’immagine raffigurata: si vedono galassie a spirale ed ellittiche, stelle vicine e lontane, ammassi stellari e altro.

Immagini NISP dal telescopio Euclid

Entra qui in gioco lo strumento VIS, che ha ottenuto questa immagine in circa 9 minuti e mezzo, in cui sono catturate galassie e vari corpi celesti entro un campo di estensione pari a circa un quarto del diametro angolare della Luna piena in cielo.

Immagine VIS dal telescopio Euclid

Per vedere le immagini a piena risoluzione e per maggiori informazioni sulla missione e sul telescopio spaziale Euclid, vi suggeriamo di consultare l’articolo dell’ASI e il report dell’ESA.

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