ByteDance, la società proprietaria di TikTok, sta sviluppando un chatbot basato sull’intelligenza artificiale chiamato Grace e lo sta testando tra i propri dipendenti, secondo quanto riportato da fonti interne ed anonime. L’obiettivo della società sarebbe quello di creare una versione locale di ChatGPT, la piattaforma di intelligenza artificiale generativa lanciata in Occidente da ormai diversi mesi.

La notizia arriva in un momento in cui molte società cinesi stanno investendo pesantemente nell’intelligenza artificiale, per cercare di raggiungere il successo ottenuto da ChatGPT. Un’altra società cinese di nome Baidu, ad esempio, ha lanciato a marzo Ernie Bot, una piattaforma concorrente, mentre Alibaba e Tencent Holdings, assieme alla società che detiene TikTok, stanno lavorando alla creazione di piattaforme simili.

In Cina parte la corsa all’intelligenza artificiale

Il chatbot Grace di ByteDance sarebbe il primo segnale ufficiale dell’interesse dell’azienda nel campo dell’IA generativa. Secondo una fonte interna, rilanciata poi dal noto portale Bloomberg, gli utenti del servizio selezionati per testare la piattaforma saranno accolti da un messaggio pop-up che indica che il chatbot si basa su diversi grandi modelli di linguaggio.

Contemporaneamente la stessa TikTok sta lavorando a Tako, un’altra piattaforma di intelligenza artificiale che appare come un messenger istantaneo all’interno dell’applicazione, con la quale gli utenti possono interagire facendo domande e conversando. ByteDance però non si ferma solo a questo, e sta sviluppando applicazioni per smartphone basate su raccomandazioni algoritmiche dettate dall’IA sin da quando è stata fondata un decennio fa.

Il settore cinese di internet sta assistendo a una corsa agli investimenti nella IA, in un mercato redditizio ma difficile da conquistare, soprattutto data la mancanza nel Paese di ChatGPT e di altre piattaforme occidentali come Google Bard. Il principale regolatore di internet della Cina ha però dichiarato che le piattaforme di IA generativa dovranno essere sottoposte a una attenta revisione della sicurezza prima di poter essere utilizzate.

Le continue sanzioni degli Stati Uniti alla Cina hanno inoltre privato le aziende tecnologiche cinesi dei migliori chip per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale, scatenando nelle diverse società tecnologiche cinesi una corsa per la creazione di un degno sostituto di ChatGPT per il loro mercato.