Le vicende che sono sfociate nel clamoroso crac di FTX, l’exchange diretto da Sam Bankman-Fried, sfoceranno ben presto sul piccolo schermo. Amazon ha infatti ordinato una serie limitata di otto episodi ad AGBO, la società di produzione di Joe e Anthony Russo. A scrivere il copione sarà David Weil, il quale rivestirà anche le funzioni di produttore esecutivo, insieme ai fratelli Russo, a Mike Larocca, ad Angela Russo-Otstot, a Scott Nemes e a Natalie Laine Williams.

A rivelarlo è stato Variety, affermando che la serie di Amazon dovrebbe andare in onda nella primavera del prossimo anno, almeno stando alle speranze di Amazon Studios, il cui numero uno, Jennifer Salke, ha affermato tutto il suo entusiasmo per la prosecuzione del rapporto già intrattenuto con i fratelli Russo e AGBO. Un entusiasmo il quale, con tutta probabilità, non sarà condiviso dai tanti investitori di FTX che hanno perso soldi nel crollo dell’ scambio di criptovalute e i quali rischiano di non vederli più, almeno stando alle notizie che continuano a trapelare.

FTX: cosa è accaduto

FTX è stato fondato nel corso del 2019 da Sam Bankman-Fried, indicato sino a qualche mese fa alla stregua di un guru dell’innovazione monetaria. In breve l’exchange è diventato uno dei pesi massimi del settore, acquisendo grande notorietà anche per la megalomania che lo ha spinto a investire cifre mostruose nelle sponsorizzazioni sportive. Il simbolo di questa politica è l’acquisizione del diritto di dare il nuovo nome all’arena di Miami in cui giocano gli Heat, nota franchigia della National Basketball Association (NBA), in cambio di una cifra pari a 135 milioni di dollari.

Una politica dirigenziale estremamente azzardata e opaca, su cui dovranno ora investigare la magistratura e gli enti di controllo dei mercati finanziari, ha però posto le basi per il definitivo fallimento dell’azienda, che ha fatto praticamente terra bruciata intorno a sé. Non solo sono scomparsi miliardi di dollari degli investitori e clienti dell’azienda, ma le ramificazioni della stessa stanno portando ad un contagio sempre più esteso. Non a caso per FTX si sta facendo uno scomodo parallelismo con Lehman Brothers, la banca fallita nel 2008 all’apice della crisi dei mutui Subprime che ha dato il via ad una crisi economica di ampie proporzioni a livello globale.

Il commento dei fratelli Russo

“Una delle frodi più sfacciate mai commesse”: questo è stato il commento dei fratelli Russo sulla vicenda culminata nel crac di FTX, aggiungendo: “Attraversa molti settori: celebrità, politica, mondo accademico, tecnologia, criminalità, sesso, droga e il futuro della finanza moderna. Al centro di tutto siede una figura estremamente misteriosa con motivazioni complesse e potenzialmente pericolose. Vogliamo capire perché”.

Non saranno certamente i soli a voler capire e proprio la grande curiosità dell’opinione pubblica su quanto accaduto spiega in fondo la decisione assunta da Amazon. Sono infatti ormai parecchi giorni che la saga di Sam Bankman-Fried occupa le pagine di molti media e spinge molte persone a informarsi su quanto accaduto.

Secondo le fonti alla base della notizia di Variety, la serie di Amazon sarà basata su “insider reporting” di un certo numero di giornalisti che si sono occupati di FTX e Bankman-Fried, mentre sono già stati avviati i contatti esplorativi con alcuni attori della Marvel con cui i fratelli Russo hanno già lavorato nel passato. Chi siano gli interessati non è però ancora stato rivelato.

Per la televisione, la serie in questione rappresenta solo l’ultimo atto, per ora, di un filone che si sta rivelando sempre più ricco di materiale per il piccolo schermo. Di recente, infatti, Amanda Seyfried ha vinto l’Emmy in qualità di migliore attrice per aver prestato il suo volto alla fondatrice di Theranos Elizabeth Holmes in “The Dropout”.  Jared Leto e Anne Hathaway hanno a loro volta recitato in “WeCrashed”, una serie in cui si descrive con dovizia di dettagli l’ascesa e la caduta di WeWork sotto la conduzione di Adam e Rebecca Neumann. Mentre Showtime ha dal canto suo prodotto “Super Pumped”, una serie con Joseph Gordon-Levitt protagonista nei panni dell’ex CEO di Uber Travis Kalanick, che ha appena visto la fine della prima stagione ed è in attesa della seconda.

Il rischio, considerato quanto sta accadendo, è che le realizzazioni in questione siano seguite da molte altre. Il settore delle criptovalute, tra comportamenti disinvolti e vere e proprie truffe, sta purtroppo rivelandosi un filone estremamente sostanziose per le opere d’ingegno.

Non solo Amazon: anche XTR sta lavorando sulla vicenda FTX

Oltre ad Amazon, anche XTR sta lavorando sulla vicenda di FTX. La società di produzione già nota per documentari come “They Call Me Magic”, “Meet Me in the Bathroom” e “76 Days” è già al lavoro su un film di cui non è ancora stato deciso il titolo. Certo è invece il nome del regista, ovvero David Darg, già noto per aver diretto “Body Team 12” e “You Cannot Kill David Arquette”, il quale si è recato alle Bahamas, dove ha sede l’exchange fallito e dove Bankman-Fried è interrogato dai funzionari dell’ente di vigilanza locale sugli affari finanziari.

Nelle intenzioni il progetto si propone di promuovere una ricognizione “senza precedenti” sui principali attori di FTX e sulla comunità delle criptovalute. Il documentario, stando alle parole dei realizzatori rilasciate sempre a Variety, si incaricherà di esplorare “il dramma aziendale che ha sconvolto i mercati, innescato indagini governative e inviato onde d’urto in un’industria ancora in lotta per ottenere credibilità mainstream”.

I produttori esecutivi del film, che si preannuncia a forti tinte, saranno Bryn Mooser, Kathryn Everett e Justin Lacob. Non resta a questo punto da augurarsi che si tratto solo dell’ultima vicenda di questo genere ad approdare su piccolo e grande schermo, considerato il gran numero di persone che stanno ancora contando i danni prodotti dalla bancarotta di FTX, che rischia di tradursi sui mercati in una ulteriore spinta verso una crisi economica di grande portata. Una speranza che, però, sembra destinata a restare tale.

Leggi ancheCrypto.com sulle orme di FTX? La crisi delle criptovalute si aggrava