Allo stato attuale non è ancora possibile parlare in termini di certezze come fa La Repubblica, comunque le misure — speed test in-app e conseguenti risarcimenti — che l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) con ogni probabilità valuterà in occasione della seduta del 20 gennaio prossimo potrebbero avere un forte impatto su DAZN e non solo.

AGCOM: misure al vaglio per DAZN e altri

Oggetto delle attenzioni dell’Autorità sono tutti gli eventi sportivi trasmessi live in streaming, con particolare riguardo alle partite di Serie A e UEFA Champions League, chiamando dunque in causa non solo DAZN — che comunque è sotto la lente dell’AGCOM già da mesi — per la prima, ma anche Amazon Prime Video e Infinity+ di Mediaset per la competizione continentale.

L’eventuale imposizione dello speed test “Misura Internet” (facente capo direttamente all’autorità) nelle app delle piattaforme di streaming sarebbe finalizzata ad attribuire la responsabilità di una trasmissione insoddisfacente alla qualità della connessione — e dunque agli operatori telefonici — oppure agli OTT che distribuiscono gli eventi, ai fini dell’applicazione di un sistema di rimborsi.

Attraverso questo strumento integrato all’interno delle app, a fronte di disservizi gli utenti avrebbero subito a disposizione tutte le informazioni necessarie per capire se la colpa sia del fornitore della propria connessione oppure della piattaforma di streaming. In questo secondo caso — connessione funzionante correttamente, responsabilità dell’OTT — gli utenti potrebbero inoltrare direttamente una richiesta di rimborso (in base a procedure ancora da definire).

Le cifre vociferate arriverebbero ad un massimo di 7,50 euro per ogni turno di campionato, che nel caso di DAZN corrisponde a circa un quarto del costo mensile dell’abbonamento (a prezzo pieno, 29,99 euro). Ne consegue che se, per ipotesi, in un mese il cliente non riuscisse a vedere neppure uno dei turni di campionato per colpa di DAZN (accertata dagli speed test opportunamente eseguiti), non sarebbe tenuto a pagare neppure una frazione del canone mensile.

L’AGCOM, comunque, dovrebbe imporre misure a tutela dei consumatori anche fuori dai casi di totale impedimento, dunque in situazioni come: più tentativi falliti di accesso alla piattaforma, più tentativi falliti di accedere ad un evento, continue interruzioni che facciano perdere al cliente una “percentuale congrua dell’evento”, bassa definizione della trasmissione.

Una misura ulteriore, finalizzata ad agevolare la risoluzione di eventuali controversie, consisterebbe nella richiesta dell’Autorità alle piattaforme di streaming di aderire alla piattaforma ConciliaWeb.

Il caso DAZN

Nella stessa sede l’AGCOM valuterà anche altri temi delicati della questione DAZN: l’effettività dell’impegno per garantire ai clienti trasmissioni in streaming di un livello qualitativo adeguato; la presunta mancanza di trasparenza sull’effettivo numero di spettatori (con possibile sanzione); l’istituzione di un call center con operatori umani (non solo bot) a cui segnalare eventuali disservizi.

Primi commenti sulla questione

Come specificato in apertura, allo stato attuale non è possibile parlare in termini di certezze — Repubblica parla di un’associazione dei consumatori vicina alla vicenda AGCOM-DAZN che avrebbe preferito rimanere anonima —,  tuttavia la questione è di grande interesse e, per questo motivo, sono già arrivati i primi commenti.

È il caso di Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici, che ha espresso la propria posizione in questi termini:

«Nel caso in cui l’indiscrezione dovesse essere confermata, con lo speed test i consumatori avrebbero la possibilità di fare chiarezza una volta per tutte e capire di chi è la responsabilità dei disservizi. Finirebbero gli alibi che finora hanno segnato questi mesi di proteste, con il solito scaricabarile. Oltre alla questione della qualità della connessione internet, riteniamo altrettanto importante anche l’eventuale inserimento tra i motivi del risarcimento dei problemi legati a login, durata del black out e qualità video. Sono, infatti, questioni oggetto di numerose lamentele che abbiamo ricevuto dagli abbonati: c’è chi è stato costretto a fare più volte il login alla app nel corso della stessa partita, chi ha perso minuti e minuti di partita a causa dei disservizi, chi ha dovuto fare i conti con una qualità video scadente. Disagi evidenti su cui da mesi chiediamo a Dazn di intervenire tutelando gli abbonati».

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