La serie 200 di Garmin è quella che viene tradizionalmente considerata un buon compromesso tra spesa e resa, gode infatti della maggior parte delle funzionalità utili ad uno sportivo che vuole monitorare gli allenamenti, senza però eccedere in funzionalità e prezzo. Con il Forerunner 265 però le cose cambiano, sale il listino ma aumentano a 360 gradi anche le qualità, grazie ad uno schermo AMOLED e le capacità di monitoraggio delle attività prese in prestito dalla serie 900. Scopriamolo in questa recensione.

Lo schermo AMOLED

La prima novità importante dalla precedente generazione è l’adozione di uno schermo AMOLED al posto del solito transflective MIP a colori. Schermo AMOLED touch screen e sport spesso non vanno d’accordo, ma Garmin ha fatto le cose per bene (durante la pratica sportiva non bisogna per forza interagire con il touch), riuscendo ad equipaggiare un pannello con un’ottima luminosità e risoluzione più che sufficiente (416×416 pixel), perfetto sia per la pratica sportiva che per l’uso di tutti i giorni.

Il passaggio ad un OLED chiaramente va ad impattare sulla batteria, ne parleremo più avanti, ma è un bel vantaggio in termini di leggibilità specialmente nelle condizioni di luce intermedia o bassa, dove non c’è paragone con un transflective. Di contro all’aperto, sotto la luce diretta del sole, l’AMOLED è meno efficace di un transflective ma bocciare a prescindere questa innovazione sarebbe un grosso errore, perché le occasioni in cui realmente si presenteranno i limiti di leggibilità saranno veramente pochissime, provare per credere.

Anche l’occhio vuole la sua parte e questo ampio display da 1,3 pollici fa davvero una bella figura, un dettaglio, questo, che ha molto senso immaginando un utilizzo h24 dell’orologio, cioè come l’ha pensato Garmin per poter sfruttare le tante funzionalità di analisi dello stato di salute e di forma.

Dobbiamo infatti fare lo sforzo di abbandonare il concetto di sportwatch puro a cui eravamo abituati, che si indossa per la pratica sportiva e in cui tutto è massimizzato per la resa in questo contesto. Con il Forerunner 265 si ricevono le notifiche dello smartphone, si può pagare via NFC attraverso Garmin Pay, ma soprattutto l’orologio deve rimanere al polso giorno e notte per continuare ad assorbire dati attraverso i suoi sensori e comporre i report giornalieri sullo stato di forma, da cui derivano consigli e molto altro. Ecco, in questo scenario un AMOLED fa tutta la differenza del mondo.

Garmin Forerunner 265

Le differenze con il Forerunner 255 e il 965

Leggendo le schede tecniche del “vecchio” Forerunner 255 e del nuovo Forerunner 965 sembra quasi che tra i tre modelli cambi veramente poco. Vediamo quindi nel dettaglio le novità.

Con la nuova generazione abbiamo lo schermo AMOLED da 1,1 o 1,3 pollici (corrispondono a Forerunner 265s e 265), cambia anche la risoluzione del display che passa da 218×218 a 360×360 (416×416 nel display da 1,3″), viene aggiunta l’archiviazione della musica offline (non ci sono più due versioni con e senza musica), viene aggiunta la funzione Training Readiness, di base supporto a Physui TrueUp 2.0 (aggiunto anche al 255 via update software).

Rispetto al top di gamma 965 invece mancano:

Mappe cartografiche complete (il 265 può comunque seguire i percorsi), schermo da 1,4″, supporto ai dati estrapolati dal misuratore di potenza Garmin, set di funzioni Climb Pro, navigazione Next Fork, Training Load Ratio e Chronic Load, rilevamento automatico FTP, 31 ore di autonomia in modalità GPS (24 per il 265).

Il Garmin Forerunner 265 costa 499 Euro di listino, il 965 costa 649 Euro. 

Come va il Garmin Forerunner 265

Parlarvi in maniera esaustiva dell’utilizzo quotidiano di questo orologio richiederebbe quasi un’enciclopedia! Scherzi a parte come tutti gli orologi di Garmin dedicati allo sport le funzionalità, le impostazioni di personalizzazione e le statiche rilevate sono tantissime e di anno in anno si espandono sempre di più.

Un prodotto del genere si può utilizzare a tanti livelli, può essere utile per lo sportivo amatoriale che indossa l’orologio per le 2-3 sessioni di jogging settimanale, ma anche per il prosumer che si allena con costanza e con l’obiettivo di migliorare il proprio rendimento, specialmente per la corsa. Il vero vantaggio di un Garmin, in particolare rispetto a orologi ibridi o agli smartwatch, è che qui c’è pane per i denti di tutti e anche il più attento ai numeri e alle statistiche avrà dati a sufficienza per vivere serenamente.

Va anche detto che un orologio del genere invoglia ad investire tempo ed energie nella pratica sportiva, è talmente sensibile da accorgersi dei progressi ancor prima del sopraggiungere delle sensazioni personali: una funzione cumulativa come il Training Readiness (cioè quanto sei pronto per il prossimo allenamento) riesce spesso a spiegare oggettivamente quelle sensazioni di giornata sì o giornata no che ogni sportivo vive nella sua vita da atleta, professionista o amatoriale che sia.

Recensione Garmin Forerunner 265: l'AMOLED vi stupirà a patto di abbandonare i preconcetti 8

Utilizzo quotidiano

Come già anticipato il Forerunner 265 è dotato di alcune funzioni smart come l’ascolto della musica (8 GB di memoria a disposizione per il download da Spotify), i pagamenti via NFC attraverso Garmin Pay (che supporta la maggior parte dei fornitori di servizi bancari), la ricezione e lettura delle notifiche al polso, informazioni meteo.

All’interno delle impostazioni ci sono tutte le voci possibili per regolare il funzionamento, dalle opzioni di risparmio energetico alla scelta dei quadranti digitali, passando per la personalizzazione delle funzioni alla pressione dei tasti. E’ possibile scegliere le schermate di visualizzazione rapide, le scorciatoie per i comandi, il comportamento per quanto riguarda accensione e spegnimento automatico del display sia di giorno che di notte e anche una modalità non disturbare.

L’orologio continuerà a misurare durante il giorno e la notte diversi parametri vitali, tra cui il battito cardiaco e la pressione, oltre ai movimenti dell’utilizzatore. In base a questi dati sarà capace di fornire report sulla salute completissimi, visualizzabili sia al polso che, più comodamente, sul display dello smartphone attraverso l’app Garmin Connect.

Da non dimenticare anche le funzionalità di rilevamento incidenti e di live tracking condivisibile durante le attività.

Recensione Garmin Forerunner 265: l'AMOLED vi stupirà a patto di abbandonare i preconcetti 9

Utilizzo sportivo

Per quanto riguarda il monitoraggio dell’attività sportiva il Forerunner 265 conferma tutto ciò che di buono ha rappresentato il 255. I sensori, le funzionalità e le metriche registrate sono le stesse, ad eccezione del Training Readiness, che non arriverà come aggiornamento sul vecchio modello, mentre è presente di fabbrica sul nuovo.

La precisione del cardio è elevata e sono davvero poche le occasioni in cui potrà andare in crisi, tipicamente quelle dove si raggiungono i limiti di reattività di un cardio al polso, oppure nel caso in cui l’orologio non sia indossato correttamente. Fermo restando che la tecnologia Garmin Elevate V4 rappresenta un riferimento per la categoria, che detto in altre parole, significa che difficilmente potrete trovare di meglio.

Fa il paio con il sensore ottico il sistema di localizzazione multibanda che supporta GPS, Glonass, Galileo, BeiDou e QZSS. La precisione, ma soprattutto l’affidabilità è garantita dall’aggancio su due bande, è poi possibile regolare le impostazioni per risparmiare batteria o richiedere maggiore precisione. La scelta più saggia però è lasciare decidere al sistema automaticamente in base alle condizioni della ricezione, mentre per casi estremi è possibile ricorrere ad Ultra Trac che disabilita il rilevamento continuo, comoda per le lunghe escursioni a piedi.

L’orologio è particolarmente orientato alla corsa, per la quale è possibile rilevare dati specifici come la lunghezza della falcata, la cadenza, l’oscillazione verticale e molto altro, ma è comunque in grado di tracciare ben 32 diverse attività, da svolgere sia all’aperto che all’esterno. Durante il tracciamento vengono visualizzate fino a 10 paginate di dati, ognuna delle quali può contenere da 1 a 6 campi dato diversi (timer, distanza, passo, velocità, frequenza, dinamiche di corsa, Pace Pro, potenza, quota, temperatura, dati ambientali, virtual coach ecc..), tutti personalizzabili dall’utente attraverso l’app Garmin Connect. Con un po’ di pazienza è quindi possibile configurare a proprio piacimento le schermate di riepilogo in fase di attività con una mole di dati e statistiche che potrebbe risultare finanche soverchiante per i non professionisti.

Affiancati ai dati di tracking in real time ci sono poi le metriche valutative che fotografano il nostro stato di salute e di forma. Queste raggruppano, sommano e rapportano decine di dati diversi esprimendo infine singoli indici numerici. Questo approccio semplifica la lettura e l’interpretazione di serie di dati altrimenti poco gestibili, ma per contro potrebbe risultare poco chiaro e intuitivo per i più esperti che amano tenere sotto controllo i singoli parametri.

Per esempio il Training Readiness tiene conto della qualità del sonno, del tempo di recupero, dell’HRV Status settimanale, del carico acuto, della cronologia del sonno delle ultime 3 notti, del livello storico di stress accumulato e della media di stress degli ultimi 3 giorni. Il tutto viene condensato in un punteggio da 0 a 100, dove il valore ideale è più alto, mentre valori bassi suggeriscono di non spingere ulteriormente sull’acceleratore.

Troviamo poi il Training Status, HRV Status, Load Focus, Recovery Time e tanto altro, vi consigliamo di dare uno sguardo alla pagina ufficiale delle specifiche per avere un quadro completo.

Garmin Forerunner 265

Autonomia

Come tutti gli orologi con GPS l’autonomia scende in base agli scenari di utilizzo. Tenendo conto che questo è un prodotto pensato per rimanere al polso giorno e notte, i valori che abbiamo registrato sono più che buoni. Con una media di 2 sessioni di registrazione attività di circa 1 ora + 1 sessione di 3 ore, notifiche attive, rilevamento cardio h24 e pulsossimetro off, la carica completa è durata circa 9 giorni.

Come prevedibile quel che consuma di più è lo schermo, ad esempio attivando l’AOD la carica si esaurirà in appena 5 giorni senza monitoraggio attività sportive con GPS, il valore sale ad una quindicina di giorni rinunciando allo schermo sempre attivo.

Rimangono comunque valori solidi per quanto riguarda il live tracking: 24 ore in modalità solo GPS, 15 ore in multiband GNSS, 6 ore abbondanti con localizzazione multibanda e riproduzione continua di musica. Quanto basta per portare a termine attività sportive anche lunghe, gare o sessioni di allenamento prolungate.

Viene spontaneo confrontarlo con il precedente modello, il 255 con schermo transflective. Sì, l’autonomia era maggiore ma i valori sono del tutto sovrapponibili per gli scenari di utilizzo normali. (Valori dichiarati da Garmin).

In conclusione

Garmin Forerunner 265 costa 499 Euro di listino, un prezzo certamente elevato e superiore di 150 Euro al posizionamento del predecessore, che si riducono a 100 considerando la versione Forerunner 255 Music. C’è il nuovo display e ci sono alcune funzioni software per cui tutto sommato la differenza è a nostro avviso giustificata, pur rimanendo nell’ambito di un settore, quello degli orologi per lo sport, da sempre inflazionato e costoso.

Con il nuovo display e la freschezza sul mercato si ha di fronte prodotto eccellente, con un supporto longevo e caratteristiche tecniche che rimarranno al passo per alcuni anni, per chi vuole risparmiare comunque le alternative non mancano, a partire dal Forerunner 255 che, arrivando all’essenziale, cioè al monitoraggio della pratica sportiva, offre un’esperienza d’uso molto simile.