Dopo averlo annunciato a gennaio, in occasione del CES 2024, Aqara ha lanciato qualche settimana da il suo nuovo Hub M3, destinato a diventare un nuovo punto di riferimento per la smart home. Noi abbiamo avuto la possibilità di provarlo in anteprima e da quasi due mesi sta controllando alcuni dei sensori e dispositivi che compongono la nostra casa intelligente.
È quindi giunto il momento di parlarvene in maniera dettagliata nella nostra recensione completa.
Indice:
Design e connettività
Aqara Hub M3 è forse il più bello ed elegante tra gli hub del brand, riprendendo le linee del predecessore M2 e riportandole con un fattore di forma più regolare. Parliamo di un parallelepipedo, con base di 105 x 105 millimetri e appena 36,5 millimetri di altezza, molto semplice da collocare in ogni angolo della casa, e facile da integrare in qualsiasi ambiente, in particolare quelli più moderni, vista la combinazione di colori scelta, un grigio/nero decisamente hi-tech.
Il design è decisamente minimal, visto che troviamo un solo piccolo LED di stato sulla parte superiore e un singolo tasto nella parte posteriore, per mettere l’hub in modalità di accoppiamento. Sempre sul retro trova posto le etichette con i codici QR per l’accoppiamento con l’app Aqara e Home Kit. Sotto l’hub trovimo invece la porta USB-C per l’alimentazione e una presa RH45, per collegare l’hub alla rete domestica. Quest’ultima dispone della funzione Power over Ethernet (PoE) per gestire l’alimentazione tramite la rete. Sempre nella parte posteriore è collocato uno speaker da 95 decibel, per le notifiche vocali e per la creazione di un sistema di allarme domestico.
La parte inferiore è realizzata con una gomma morbida, che consente di posizionare l’hub su qualsiasi tipo di superficie senza che debba scivolare. E nella confezione di vendita è presente anche una staffa che permette di fissarlo a una parete, o a un mobile, così da ottimizzare gli spazi al meglio.
Semplice e completo
Semplicità, almeno per quanto riguarda la configurazione, è da sempre la parola d’ordine per quanto riguarda i prodotti Aqara e Hub M3 non fa certo eccezione. La procedura iniziale è decisamente semplice, basta alimentare l’hub, avviare la companion app Aqara e seguire le brevi istruzioni sullo schermo. Il passaggio finale è rappresentato dalla scelta dell’ambiente da gestire, con la possibilità di selezionare Matter o Home Kit. È ovviamente possibile utilizzare i sensori connessi anche con HomeKit pur scegliendo Matter in questa fase, ed è la scelta che abbiamo fatto noi, per testare la versatilità del nuovo standard della smart home.
Il nuovo hub Aqara è tra i più completi del panorama, vista l’ampio numero di protocolli supportati. Oltre al WiFi 802.11 ac dual band, sono supportati il Bluetooth 5.1, ZigBee e Thread, il nuovo protocollo pensato esplicitamente per lo standard Matter. A questo si aggiunge un emettitore IR, che permette di controllare altri dispositivi elettronici in casa, dalle TV ai condizionatori, giusto per fare un paio di esempi.
Aqara Hub M3 supporta fino a 127 dispositivi Zigbee/Thread, diventando di fatto il nuovo centro di controllo della casa. La cosa più interessante è il fatto che tutti i dispositivi collegati all’hub, incluse le automazioni, funzionano anche senza l’accesso a Internet: tutto infatti è indipendente dal cloud, un grande vantaggio nel caso di problemi di connettività. Questo grazie alla funzione di Edge Computing e agli 8 GB di memoria che permettono di memorizzare tutte le informazioni.
Al momento questa funzione è limitata solo ad alcuni dei dispositivi Zigbee più recenti, ma è probabile che le cose vadano a migliorare molto rapidamente grazie ad aggiornamenti firmware e al rilascio di nuovi dispositivi compatibili.
E non finisce qui: uno dei problemi principali legati alla sostituzione di un hub, soprattutto quelli Zigbee, è la necessità di dover effettuare un nuovo pairing tra i dispositivi e l’hub. Con Aqara Hub M3 tutto questo è solo un brutto ricordo, visto che Aqara ha creato una apposita procedura per la migrazione dei dispositivi dagli hub precedenti.
Abbiamo ovviamente voluto verificare la bontà di tale soluzione, migrando un totale di 14 dispositivi suddivisi su tre hub, due Hub M2 , senza incontrare alcuna difficoltà. Tutti i dispositivi, principalmente pulsanti, sensori di movimento e di luminosità, oltre a un paio di lampade, sono stati trasferiti senza problemi e senza che le automazioni a essi collegate venissero in qualche modo toccate. In alternativa potete decidere di lasciare tutto come prima, con Hub M3 che si assumerà autonomamente la leadership della rete, centralizzando il flusso di dati e la gestone degli altri hub, così da suddividere al meglio il carico di lavoro.
Abbiamo inoltre provato a collegare un paio di sensori Thread, nello specifico il sensore di movimento e luce P2 e Door e Window Sensor P2, sfruttando anche la funzionalità di border router per Thread del nuovo hub. anche in questo caso non abbiamo incontrato problemi di sorta, anche per qunto riguarda l’esportazione verso altri ecosistemi, cosa di cui vi parliamo nel prossimo paragrafo.
Compatibilità (quasi) universale
La grande varietà di protocolli supportati rende questo hub davvero essenziale, anche in virtù del fatto che Aqara promette un’ampia compatibilità con dispositivi Matter di terze parti. Questo è in realtà il solo limite di Aqara Hub M3, visto che al momento del lancio sono supportato solo dispositivi Philips Hue, i termostati Nest e gli interruttori Leviton.
Si tratta quindi di avere pazienza per ampliare il supporto, che con ogni probabilità arriverà con i prossimi firmare. Da questo punto di vista Aqara ci ha abituati bene, quindi siamo certi che in un prossimo futuro le cose potranno solo migliorare. D’alto canto Aqara ha confermato che non ha la capacità di testare ogni dispositivo Matter presente sul mercato , per cui potrebbero sorgere problemi di incompatibilità.
Non ci sono invece problemi nell’integrazione con altri ecosistemi. Abbiamo provato l’integrazione con Google Home e non ci sono stati problemi di sorta, nonostante Matter sia uno standard tutt’altro che consolidato. Qualche passaggio in più è necessario per i dispositivi Matter-over-Thread, che vanno aggiunti manualmente ai vari ecosistemi, come se fossero dei dispositivi Matter stand-alone.
Molto comodo infine l’emettitore a infrarossi, che abbiamo utilizzato per controllare un smart TV Samsung, ma che potrebbe essere utilizzato per integrare in un ecosistema domotico qualsiasi dispositivo che può essere controllato tramite un telecomando IR.
Diventa semplice creare automazioni complesse, che permettono ad esempio di accendere la TV, spegnere la luce e alzare il volume dell’impianto stereo connesso,
Considerazioni finali
Aqara Hub M3 si è rilevato un hub davvero completo, semplice da configurare e da integrare anche in ecosistema già formato, come nel nostro caso. L’ampio numero di protocolli supportati lo rende decisamente versatile, sia per chi ha già un ampio numero di sensori che si appoggiano a Bluetooth o Zigbee, sia per chi vuole un prodotto al passo coi tempi, in grado di gestire anche sensori collegati con il più recente protocollo Thread.
Pro:
- connettività al top
- semplicità di migrazione
- funziona anche senza Internet
Contro:
- prezzo impegnativo
- compatibilità Matter ancora limitata
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