Nessuno vi sta tracciando sfruttando le Notifiche di esposizione al COVID-19 e l’API Exposure Notifications sviluppata da Google ed Apple per il coronavirus. La comparsa di una nuova voce dedicata all’interno delle impostazioni di sistema sta purtroppo generando una serie di fake news, che oltre a risultare assolutamente fuori strada potrebbero rivelarsi “pericolose” in futuro.

Cosa sono e come funzionano le Notifiche di esposizione al COVID-19

Lanciata da Apple con iOS 13.5 e su Android con gli ultimi Google Play Services, l’API è stata sviluppata con lo scopo di tracciare i contatti tra le persone, in modo da avvisarle nel caso di possibile vicinanza a qualcuno che ha segnalato un risultato positivo al test del COVID-19. Per far sì che questo funzioni, come avrete notato (e come potete leggere negli screenshot), è necessario disporre dell’app dell’autorità sanitaria pubblica competente, come ad esempio la famosa IMMUNI, in arrivo nei prossimi giorni.

Attivando le Notifiche di esposizione all’interno dell’app (che per ora non è disponibile) il telefono condivide ID casuali con altri telefoni nelle vicinanze, sempre che questi abbiano a loro volta attivo il sistema. Durante la giornata il nostro telefono e quelli che troviamo si scambiano ID casuali: se una persona risulta positiva al COVID-19 e il suo ID è memorizzato sul nostro telefono, l’app ci avviserà dicendoci che potremmo essere entrati in contatto con qualcuno positivo, suggerendoci come procedere.

Se l’app rileva che abbiamo avuto contatti, il sistema condivide con l’app stessa il giorno in cui è avvenuto il contatto, la sua durata e l’intensità del segnale Bluetooth. Se avete il COVID-19 lo potete segnalare all’interno dell’app, ma le persone che potrebbero entrare in contatto con voi non conosceranno la vostra identità.

Basta fake news, non c’è alcun complotto o tracciamento involontario

Su WhatsApp, Facebook e altri social sta già rimbalzando l’allarme al complotto, con tanto di invito a non usare geolocalizzazione, Bluetooth e Wi-Fi per evitare di essere tracciati. Naturalmente non c’è niente di cui preoccuparsi, e nessuno ha inserito alcun metodo di tracciamento senza consenso all’interno dei nostri smartphone Android e iOS.

Innanzitutto le Notifiche di esposizione al COVID-19, per funzionare, devono disporre (come anticipato) dell’app dell’autorità sanitaria (la “famosa” app IMMUNI in Italia). La presenza dell’API (application programming interface) stessa è inutile se non si scarica e non si installa questa applicazione.

Inoltre l’app non è assolutamente autorizzata a usare la posizione del nostro dispositivo. Il sistema di Notifiche di esposizione non usa la nostra posizione e non condivide le identità degli altri utenti, né con Google né con Apple. L’attivazione della geolocalizzazione dello smartphone è necessaria per cercare segnali Bluetooth, ma non raccoglie e non monitora la posizione.

Tutte le associazioni per le Notifiche di esposizione avvengono sullo smartphone: soltanto noi stessi e l’app sapremo se abbiamo il COVID-19 e se abbiamo avuto contatti ravvicinati con persone risultate positive. Per evitare qualsiasi tracciamento, l’ID casuale associato allo smartphone cambia ogni 10/20 minuti e quest’ultimo memorizza solo gli ID casuali degli ultimi 14 giorni.

Nessuno ha dunque “inserito l’applicazione COVID-19 senza alcun consenso“, né su Android né su iOS: non date ascolto alle solite catene di fake news che urlano al complotto per il tracciamento di noi poveri utenti.

Come disattivare le Notifiche di esposizione al COVID-19

Come si disattivano le Notifiche di esposizione al COVID-19? Non si può, ma semplicemente perché non c’è niente da disattivare. Se proprio non volete attivare la funzione basta non scaricare e installare l’app IMMUNI sullo smartphone, che ribadiamo non è ancora disponibile.

Come potete vedere entrando nel menu dedicato alle notifiche relative al coronavirus, le voci “Elimina ID casuali” e “Disattiva notifiche di esposizione” sono infatti “oscurate” in quanto non c’è nulla di attivo.

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