Con la fine del supporto ufficiale a Windows 10, sempre più utenti si trovano davanti a un bivio: aggiornare a Windows 11 (avendo i requisiti necessari) o cercare un’alternativa più leggera, più libera, e perché no più coerente con i propri ideali digitali. Ed è proprio qui che entra in gioco Commodore, storico marchio rinato con l’obbiettivo dichiarato di proporre una disintossicazione tecnologica, che oggi prova a stuzzicare Microsoft con un messaggio piuttosto diretto: “Microsoft potrebbe abbandonarvi. Noi non lo faremo“.
Commodore si propone come alternativa a Windows 10
Il nuovo Commodore OS Vision 3.0 non è soltanto un omaggio al passato glorioso del C64, ma un progetto concreto basato su Linux Debian, che punta a offrire un rifugio digitale moderno, gratuito e soprattutto silenzioso; niente telemetria, niente notifiche invadenti, niente fastidi e nessun tracciamento.
Il sistema operativo, disponibile per il download gratuito dal sito ufficiale, è accompagnato da un micro sito in perfetto stile retro futuristico che invita gli utenti a salvare il proprio PC e la propria sanità mentale. L’interfaccia richiama volutamente le atmosfere degli anni ’80 e ’90, ma con un tocco moderno, fluido e reattivo, pensato per funzionare anche su hardware x86 contemporaneo.
Dietro la veste vintage si nasconde un sistema operativo sorprendentemente ricco (dal peso di 35 GB), tra applicazioni, risorse creative e soprattutto oltre 200 giochi gratuiti compatibili con Linux; non mancano anche classici e demo ispirati al mondo Commodore, unendo così la nostalgia di un’epoca pioneristica con le potenzialità del software open source moderno.
Uno degli aspetti più curiosi è la presenza del Commodore OS BASIC V1, un interprete potenziato del celebre linguaggio BASIC capace oggi di gestire persino grafica 3D e fisica; un chiaro tributo all’epoca in cui programmare era sinonimo di libertà e curiosità, non di aggiornamenti forzati e licenze vincolanti.
Il mantra di Commodore è chiaro e diretto, Vision 3.0 vuole rappresentare un ambiente calmo, creativo e non rumoroso, lontano dalle distrazioni e dalle pressioni tipiche dei sistemi moderni; privacy al primo posto, sottolinea il CEO Christian “Perifractic” Simpson, spiegando che l’obbiettivo è offrire una piattaforma pensata per chi desidera tornare a un rapporto più sano con la tecnologia, senza compromessi.
Per i più curiosi, il sistema integra anche Commodore OS Central, un vero e proprio hub di risorse, manuali, community e contenuti retro. Da qui sarà possibile accedere a un futuro store di giochi, a un launcher integrato e persino a un installer semplificato, tutti pensati per rendere più immediata l’esperienza d’uso anche a chi non è esperto di Linux.
La strategia comunicativa di Commodore è chiara, intercettare quella fascia di utenti (spesso appassionati, nostalgici o semplicemente delusi) che non si riconoscono più nella direzione presa da Microsoft; Vision 3.0 non promette miracoli, ma un cambio di prospettiva, un reset, non un aggiornamento, come scrive l’azienda nella presentazione ufficiale.
Commodore OS Vision 3.0 è insomma una dichiarazione di intenti, un invito a rallentare, a riappropriarsi del proprio PC e a riscoprire il piacere di usarlo senza vincoli. Chi volesse provarlo può scaricarlo liberamente o testarlo in macchina virtuale seguendo la guida ufficiale disponibile sul forum Commodore.
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