In un modo dominato da laptop ultrasottili, convertibili touchscreen e prestazioni spinte dall’IA, ogni tanto spunta fuori un progetto talmente fuori dagli schemi da far sobbalzare sulla sedia gli appassionati più nostalgici e i veri smanettoni; è proprio questo il caso di OneChipBook-12, un laptop decisamente insolito che si presenta con un’estetica vintage, ma che in realtà nasconde un’anima del tutto diversa da quella dei notebook tradizionali.
Tastiera meccanica, FPGA e look da laboratorio anni ’90 per OneChipBook-12
A differenza della stragrande maggioranza dei portatili in commercio, il OneChipBook-12 non si basa su un processore convenzionale, bensì su una piattaforma FPGA (Field Programmable Gate Array), più precisamente un Altera Cyclone EP1C12Q240; parliamo dunque di una vera e propria piattaforma sperimentale, ideale per chi desidera cimentarsi con progetti di emulazione, elaborazione hardware personalizzata o semplicemente per chi vuole un laptop fuori dal comune.
Questo lo rende un prodotto di nicchia, rivolto non tanto al consumatore medio quanto a chi ama mettere mano all’hardware, configurare sistemi operativi da zero (non ne è installato nessuno di default) e magari lavorare su progetti di retrocomputing.










Dal punto di vista estetico, OneChipBook-12 ricorda i terminali industriali degli anni ’90, con un copro massiccio (misura circa 25 x 19 x 3,8 cm chiuso) e un display da 1.024 x 768 pixel collegato via VGA; oltre a questa uscita sono presenti anche uscite video S-Video e CVBS, mentre manca del tutto una porta HDMI, un chiaro segnale che il design privilegia la compatibilità con tecnologie analogiche piuttosto che la modernità.
La memoria RAM è ferma a 32 MB di SDRAM (non GB, proprio MB), non c’è alcun hard disk integrato e lo storage è affidato a schede SD di dimensioni standard; siamo di fronte a un dispositivo pensato per progetti specifici, non per l’uso quotidiano.
A rendere ancora più affascinante il pacchetto c’è una tastiera meccanica integrata (senza tastierino numerico né touchpad), che promette una digitazione precisa e soddisfacente, in linea con ciò che molti utenti esperti si aspettano da un dispositivo di questo tipo.
A livello di porte, oltre alla classica USB Type-A, troviamo un connettore a 50 pin per le cartucce, porte DB9 per joistick, altoparlanti integrati, uscita audio e, per fortuna, una moderna USB Type-C per la ricarica, che consente di alimentare il dispositivo in modo più comodo e flessibile.
OneChipBook-12 è già disponibile per l’acquisto tramite la piattaforma Tindie, specializzata in hardware DIY e open-source, il prezzo di lancio è di 215 dollari (escluse spese di spedizione e potenziali costi di importazione).
Considerando l’hardware offerto, non si tratta certo di un best buy per chi cerca prestazioni o un dispositivo per la produttività, ma piuttosto di un laptop da collezione o da laboratorio personale, da destinare a progetti ben precisi.
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