La telenovela tutta americana legata al futuro di TikTok negli Stati Uniti continua ad arricchirsi di nuovi capitoli, l’ultimo, emerso nelle scorse ore, riguarda un’ulteriore proroga della sospensione del divieto imposto all’app cinese, originariamente entrato in vigore a inizio anno.

Secondo quanto riportato, il presidente Donald Trump sarebbe intenzionato a concedere ancora una volta più tempo prima di rendere effettivo il ban, inizialmente motivato da presunte questioni di sicurezza nazionale.

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Trump potrebbe concedere altro tempo a TikTok

Molti di voi ricorderanno come, non troppo tempo fa, la piattaforma fosse stata bloccata dall’esecutivo statunitense, salvo poi ottenere una proroga di 75 giorni e tornare disponibile sui principali app store americani. All’inizio dei marzo è stato il presidente Donald Trump a rilanciare il dibattito asserendo che quattro potenziali acquirenti sarebbero stati interessati alla piattaforma di proprietà di ByteDance, con un accordo che avrebbe potuto concretizzarsi nel breve periodo; con il passare del tempo il governo USA ha subito ulteriori pressioni di carattere politico per evitare il ban del social network e, dopo nuove ipotesi, l’amministrazione ha concesso un’ulteriore proroga a inizio aprile.

L’attuale pausa sul divieto dovrebbe concludersi il 19 giugno, ma lo scenario che si sta delineando appare piuttosto chiaro, le possibilità di raggiungere un accordo prima di quella data sono estremamente basse; i negoziati tra Stati Uniti e Cina sono in stallo, complicati da una serie di fattori che inevitabilmente hanno rallentato qualsiasi progresso tangibile.

Tra questi va certamente menzionata la nuova ondata di dazi che l’amministrazione Trump ha cercato di imporre a partire da aprile sui beni prodotti al di fuori degli Stati Uniti, inclusi ovviamente i prodotti cinesi; in alcuni casi si è arrivati addirittura a proporre dazi del 125% su tute le merci provenienti dalla Cina, alimentando ulteriormente le tensioni tra le due superpotenze.

Nonostante il clima di incertezza, alcuni investitori statunitensi continuano a manifestare interesse per la versione americana di TikTok e, tra i nomi che circolano con più insistenza, troviamo Oracle che ha un rapporto preesistente con TikTok come fornitore di servizi cloud.

Tuttavia, e questo è un dettaglio non da poco, la vendita di TikTok non è stata menzionata apertamente nei colloqui commerciali tra Washington e Pechino, che teoricamente dovrebbero riprendere a breve; è dunque difficile immaginare che si possa arrivare in tempi brevi a un’intesa formale sulla cessione della piattaforma o su una gestione alternativa in territorio americano.

Al netto delle considerazioni politiche, economiche e strategiche resta un dato di fatto, TikTok è ancora oggi una delle app social più popolari al mondo e la prospettiva di un ban negli USA, per quanto attualmente sospeso, continua a creare incertezza tra utenti, creatori di contenuti e aziende. L’ennesima proroga di Trump non risolverebbe il problema alla radice, ma consentirebbe di guadagnare tempo nella speranza che si arrivi a una soluzione stabile e condivisa.

Gli utenti americani, e più in generale l’intero ecosistema digitale globale, dovranno dunque pazientare ancora un po’; il futuro di TikTok negli Stati Uniti resta appeso a un filo, tra scadenze prorogate e trattative in altalena, in un contesto che mescola tecnologia, geopolitica e interessi economici.