Negli ultimi mesi le indiscrezioni sui futuri occhiali smart di Apple (da tempo ipotizzati come rivali diretti dei Ray-Ban Meta) si sono moltiplicate ma, nelle ultime ore, è emerso un dettaglio fondamentale che potrebbe anticipare come funzionerà l’intelligenza artificiale integrata nei futuri dispositivi indossabili di Cupertino. Si chiama FastVLM ed è un nuovo modello visivo-linguistico (VLM) progettato per offrire un’elaborazione delle immagini ad altissima efficienza, direttamente in locale.
IA visiva, veloce e leggera per i futuri occhiali smart di Apple
Sviluppato dal team di Machine Learning di Apple, FastVLM rappresenta un punto di svolta nell’approccio all’intelligenza artificiale sui dispositivi mobili e indossabili; a differenza di molti modelli che richiedono una connessione cloud per eseguire elaborazioni complesse, FastVLM è stato pensato per funzionare interamente sui chip Apple Silicon sfruttando MLX, il framework open source per l’apprendimento automatico rilasciato da Apple nel 2023.

Un vantaggio notevole soprattutto in ottica privacy e autonomia energetica, elaborare localmente immagini e prompt testuali significa risposte più rapide, meno consumo di rete e minore latenza complessiva, tutti fattori chiave in dispositivi come gli occhiali intelligenti di Apple, attesi (secondo le ultime voci) intorno al 2027, magari in tandem con nuove AirPods dotate di fotocamere.
Il cuore di FastVLM è FastViTHD, un encoder sviluppato specificamente per garantire performance elevate nell’analisi di immagini ad alta risoluzione; i numeri parlano chiaro, il modello è fino a 3,1 volte più veloce e 3,6 volte più compatto rispetto alle soluzioni concorrenti.
In più, grazie all’ottimizzazione dell’inferenza (la fase in cui il modello genera una risposta) FastVLM riesce a ridurre drasticamente il numero di token generati e il tempo di risposta. Apple afferma che il modello ha un time-to-first-token fino a 85 volte più veloce rispetto ad alternative simili, un dato che tradotto significa che l’utente riceverà una risposta (o un’azione) quasi istantaneamente rispetto al momento della richiesta.

L’attenzione al bilanciamento tra dimensioni del modello, accuratezza, latenza e risoluzione delle immagini dimostra che Apple non vuole solamente creare un modello potente, ma anche uno adatto ai dispositivi compatti e sempre connessi, come gli occhiali intelligenti o gli auricolari di prossima generazione.
In un settore dove le big tech puntano sempre più su esperienze IA ibride (cloud + locale) Apple sembra volersi distinguere offrendo un’elaborazione completamente on device, anche grazie all’efficienza energetica della sua piattaforma hardware; questo approccio, oltre a tutelare la privacy degli utenti evitando la trasmissione dei dati in cloud, permette anche di evitare lag e di fornire risposte immediate in situazioni in cui ogni secondo conta (pensiamo alla traduzione simultanea, alla lettura contestuale dell’ambiente circostante o alla navigazione assistita tramite occhiali AR).

Sebbene non sia stato ancora ufficialmente annunciato alcun prodotto hardware legato a FastVLM, è difficile non collegare le caratteristiche del modello IA al progetto degli occhiali intelligenti.
Il rilascio del codice su GitHub e la pubblicazione tecnica su arXiv sembrano anticipare un futuro in cui l’IA non sarà più solo una funzione del software, ma una componente centrale dell’esperienza d’uso quotidiana. In attesa del possibile debutto nel 2027 degli occhiali smart di Apple, FastVLM potrebbe rappresentare la chiave di volta per portare esperienze IA realmente utili, istantanee e rispettose della privacy direttamente sul volto degli utenti.
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