Il mondo della messaggistica istantanea si arricchisce giornalmente di novità, con l’arrivo di nuovi player che si affacciano sul mercato e realtà consolidate che cercano di rafforzare la propria posizione. Prendiamo ad esempio WhatsApp, che non smette mai di stupirci con aggiornamenti che migliorano l’esperienza utente e introducono funzionalità sempre più apprezzate. L’obiettivo? Mantenere il proprio ruolo di leader nel settore e consolidare quella che ormai sembra essere una sorta di “monopolio di fatto”, almeno per quanto riguarda la diffusione capillare del servizio.

Di fronte a uno scenario così competitivo, ci si potrebbe aspettare che le aziende concorrenti si facciano intimidire e decidano di fare un passo indietro. Eppure, con il passare degli anni, alcune realtà stanno dimostrando di avere acquisito una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e di essere pronte a espandersi in settori fino a quel momento inesplorati. È il caso di Automattic, la società dietro al celebre CMS WordPress, alla piattaforma di microblogging Tumblr, all’app per ascoltare podcast Pocket Casts e a quella per prendere note Simplenote, che ha deciso di fare una mossa coraggiosa per entrare con forza anche nel mondo della messaggistica istantanea.

L’acquisizione di Beeper potrebbe rompere gli equilibri nel settore della messaggistica istantanea

Automattic ha annunciato l’acquisizione di Beeper, una promettente startup nel campo della messaggistica, per una cifra che si aggira intorno ai 125 milioni di dollari, stando a quanto riportato da fonti vicine all’operazione. Si tratta della seconda acquisizione in questo ambito per Automattic, che già a fine ottobre 2023 aveva rilevato Texts.com, un’altra realtà specializzata in soluzioni di messaggistica cross-platform.

Beeper è un’app che si propone di unificare in un’unica interfaccia i principali servizi di messaggistica, da iMessage a WhatsApp, passando per Telegram, Signal, i direct Instagram, LinkedIn, X (Twitter), Discord e Google Messaggi. Come intuibile, l’obiettivo è quello di semplificare la vita degli utenti, evitando loro di dover continuamente passare da un’app all’altra per restare in aggiornamento con i propri contatti. Per tutti coloro i quali sono interessati, di seguito trovate la lista completa di tutti i servizi supportati, almeno fino ad ora:

  • WhatsApp
  • Facebook Messenger
  • X (Twitter)
  • Android SMS
  • Google Messaggi (SMS/RCS)
  • Telegram
  • Signal
  • Matrixù
  • Slack
  • Google Chat
  • Instagram
  • IRC (Libera.chat)
  • Discord
  • LinkedIn

Con l’ingresso di Beeper nel portfolio di Automattic, il fondatore di Beeper Eric Migicovsky assumerà il ruolo di responsabile della divisione messaggistica dell’azienda. Migicovsky, noto per aver creato in precedenza il tanto amato – quantomeno dagli appassionati di tecnologia – smartwatch Pebble, guiderà il team unificato di Beeper e Texts.com, che al momento conta circa 40 persone, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente Beeper e portare l’app, nella sua versione più sicura, su tutte le piattaforme.

Se siete tra le oltre 450.000 persone che non vedono l’ora di mettere le mani su Beeper, abbiamo una buona notizia per voi: una delle priorità immediate dell’azienda sarà proprio quella di rendere il servizio disponibile a tutti coloro che si trovano attualmente in lista d’attesa. Sì, avete capito bene, il team di sviluppo si impegnerà al massimo per garantire l’accesso a Beeper a tutti gli utenti che hanno manifestato interesse per questa innovativa piattaforma di messaggistica.

Automattic punta tutto sull’open source con l’acquisizione di Beeper

Con l’acquisizione di Beeper, Automattic sembra lanciare un messaggio chiaro: il futuro della messaggistica sarà all’insegna dell’open source e del supporto multipiattaforma. Insomma, niente più sistemi proprietari come iMessage di Apple o WhatsApp di Meta che costringono gli utenti a rimanere “intrappolati” in un unico ecosistema. La parola d’ordine è libertà: libertà di scegliere l’app che si preferisce, libertà di comunicare con chi si vuole, indipendentemente dal servizio che l’interlocutore utilizza.

E qui entra in gioco Matrix, il protocollo di messaggistica open source e decentralizzato su cui si basa Beeper. L’obiettivo a lungo termine? Migicovsky non ha dubbi: portare gradualmente tutti gli utenti verso questo standard aperto. Del resto, non ci si poteva aspettare nient’altro di diverso da Automattic, da sempre in prima linea quando si tratta di open source. Basti pensare al suo fiore all’occhiello, WordPress.

Inutile negarlo, l’ingresso di Automattic nel mercato della messaggistica promette scintille. Finalmente una ventata di novità e concorrenza in un settore dove, diciamocelo, i grandi player hanno sempre fatto un po’ il bello e il cattivo tempo. E per gli utenti, la prospettiva di avere un’unica app per gestire tutti i contatti, senza doversi preoccupare di chi usa cosa, è senza dubbio allettante.

Ma non è tutto rose e fiori. Ci sono ancora diverse incognite da affrontare. Tanto per cominciare, bisognerà vedere se Beeper riuscirà a tenere il passo con le varie piattaforme di messaggistica, che potrebbero anche decidere di “fare i capricci” e limitare l’interoperabilità con servizi di terze parti.

E poi c’è una questione di non poco conto, ossia quella finanziaria: al momento, infatti, Beeper non è un servizio gratuito, ma richiede un abbonamento. Saranno disposti gli utenti a mettere mano al portafogli per questa comodità? Il modello di business funzionerà? Sono tutti quesiti a cui saremo in grado di rispondere solo nel corso dei mesi, monitorando gli sviluppi dell’app e le contromisure adottate dalle aziende che operano nello stesso settore. Nonostante tutto, però, non si può negare che l’acquisizione di Beeper da parte di Automattic sia una mossa estremamente coraggiosa. Non ci resta che stare a vedere come si evolverà la situazione e se questa scommessa pagherà.