Era a bordo di un Boeing 737 Max 9 dell’Alaska Airlines che venerdì scorso ha perso un pezzo di fusoliera mentre era in volo a un’altezza di quasi 5.000 metri (4.876 per la precisione). Questo è quanto emerge dalle prime ricostruzioni derivate dalle tre fotografie pubblicate su X da un utente che avrebbe ritrovato l’iPhone in questione funzionante, acceso e con la modalità aereo ancora attiva.

Drop test da record per questo iPhone, ancora funzionante e tutto intero

Secondo quanto emerso, l’iPhone protagonista della vicenda è caduto quando, pochi minuti dopo il decollo, l’aereo dell’Alaska Airlines citato, per un problema di pressurizzazione, ha perso una parte di fusoliera in prossimità di un’apertura per le uscite di emergenza dei passeggeri, aereo atterrato poco dopo senza gravi conseguenza per le persone a bordo.

Nelle ore successive, un insegnante di una scuola di Portland (Oregon) ha ritrovato il tappo della fusoliera dell’aereo nel suo cortile, Sean Bates (l’utente del post su X citato) è invece incappato nell’iPhone in questione mentre stava facendo una passeggiata per cercare oggetti caduti dall’aereo.

La conferma che si trattasse proprio di uno smartphone caduto dal Boeing è arrivata dalla National Transportation Safety Board (NTSB, un’agenzia investigativa che indaga, fra le altre cose, sugli incidenti di aerei), la quale ha detto al Washington Post che l’iPhone di cui parla Bates è probabilmente caduto dall’aereo dell’Alaska Airlines che ha avuto l’incidente. Lo smartphone è stato ritrovato integro, acceso e con lo schermo che mostrava il 44% di carica e una e-mail inviata dalla stessa Alaska Airlines con una ricevuta per due bagagli imbarcati in stiva.

@seansafyre

quick story of how I found a phone that dropped 16,000 feet 😅 definitely belonged to a passenger on #alaskaairlines #asa1282 pics are on X

♬ original sound – Sean Bates

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Che non si tratti di un fatto inspiegabile lo ha detto il ricercatore dell’Istituto di Astrofisica Teorica dell’università di Oslo Duncan Watts al Washington Post, secondo cui, a parte un po’ di fortuna e il terreno erboso e coperto di foglie in cui è caduto l’iPhone, che hanno indubbiamente contribuito, è dovuto anche alla resistenza dell’aria.

Perché pur accelerando, qualsiasi oggetto che cade raggiunge una velocità terminale, velocità che, nonostante l’altezza di quasi 5.000 metri in cui si trovava, per le caratteristiche fisiche di uno smartphone come l’iPhone non può raggiungere picchi particolarmente elevati: circa 50 km/h in posizione orizzontale secondo il ricercatore, 100 km/h se fosse caduto perpendicolare al suolo, per la minor resistenza dell’aria. Considerando i circa 16 km/h di velocità raggiunta lasciando cadere il telefono a terra dall’altezza dei fianchi, il divario non è tale da rendere inspiegabile quanto accaduto.

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