Il mondo del calcio è in subbuglio. In queste ore è stata annunciata la nascita della tanto chiacchierata Super Lega, una nuova competizione che vede al momento la partecipazione ufficiale di sole due squadre, tra lo scetticismo generale delle federazioni. Nonostante ciò, il progetto presenta alcuni spunti interessanti, primo fra tutti la promessa di trasmettere le partite gratuitamente, con l’obiettivo di sconfiggere definitivamente il problema della pirateria.

La piattaforma Unify della Super Lega ha l’obiettivo di rendere accessibili le partite di calcio

La Super Lega verrà gestita da A22 Sports, una società creata appositamente per strutturare questa nuova competizione. L’amministratore delegato Bernd Reichart ha spiegato che la sfida principale sarà quella di rendere accessibile a tutti il calcio, evitando che diventi un prodotto di lusso alla portata di pochi. L’idea è quella di creare una piattaforma di streaming in diretta, chiamata Unify, dove miliardi di persone potranno vedere gratuitamente tutte le partite della Super Lega. Di seguito trovate le parole ufficiali dell’AD della neonata società:

Il calcio è il gioco della gente e l’attuale esperienza dei tifosi che sono costretti a pagare abbonamenti televisivi multipli sta diventando proibitiva. Per questo motivo servono nuove idee: in altri ambiti si migliorano continuamente le offerte di contenuti e anche il calcio ha bisogno di innovazione, soprattutto per attirare i tifosi più giovani. Mettere i tifosi al primo posto accelererà la posizione singolare del calcio come unico sport veramente globale.

Si tratta di una rivoluzione copernicana, che metterebbe i tifosi al centro del progetto. Unify favorirebbe un contatto diretto tra club e sostenitori, il tutto bypassando completamente gli attuali broadcaster, che detengono i diritti milionari delle competizioni.

Come fare per rendere sostenibile un modello del genere? A22 Sports è convinta che, con milioni di spettatori collegati, gli introiti pubblicitari della piattaforma saranno sufficienti per coprire ogni tipo di costo. Inoltre, si punta ad abbonamenti premium per contenuti extra e partnership commerciali. Insomma, la logica è: più occhi, più soldi. E se le partite sono gratis, anche la pirateria è sconfitta.

Il progetto Super Lega sta facendo molto discutere il mondo del pallone. C’è chi lo ritiene fantascientifico e per certi versi “elitario”, chi una pura operazione speculativa. Certo è che, se attuato, avrebbe il potenziale di cambiare per sempre le regole del gioco, soprattutto dal punto di vista dell’esperienza dei tifosi.

Oggi per vedere tutte le partite di campionati differenti servono molteplici abbonamenti pay-tv, con costi proibitivi. Unify vuole superare questa frammentazione con un unico grande servizio centralizzato, gratuito e accessibile ovunque tramite una connessione a Internet.

C’è poi la questione pirateria, una piaga per questo sport. Siti e piattaforme illegali attirano ogni anno milioni di utenti, sottraendo preziosi introiti ai club. Con le partite gratuite il problema sarebbe risolto alla radice: nessun vantaggio a rischiare multe salate per vedere gratis ciò che già lo è.

Unify distribuirà anche tutte le partite della Super Lega femminile. Un assist al movimento del calcio in rosa, per farlo uscire dalla nicchia in cui è confinato. Le calciatrici potranno così avere l’importanza e la visibilità che meritano, fianco a fianco con i colleghi uomini.

Chiaramente un tale stravolgimento degli equilibri esistenti non può che creare malumori e resistenze. I broadcaster storici, come Sky e DAZN, vedrebbero messo in discussione il loro ruolo, e le federazioni temono di perdere il controllo sul prodotto-calcio, con ricadute economiche e d’immagine.

Che la Super Lega si faccia o meno – e a questo punto sembra più che probabile la sua attuazione -, una riflessione sull’attuale modello appare necessaria. I tifosi chiedono partite accessibili, a costi ragionevoli; chiedono anche un rapporto più diretto con le proprie squadre del cuore. La tecnologia offre oggi opportunità impensabili fino a poco tempo fa; sta a club, leghe e federazioni evolversi, prima di rimanere tagliati fuori dal futuro dello sport più amato al mondo.

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