In occasione del primo Polestar Day tenuto ieri a Los Angeles, la casa automobilistica svedese controllata da Volvo ha annunciato diverse novità e progetti su cui sta lavorando. Si è parlato ad esempio di una tecnologia V2G per Polestar 3 (sta per vehicle to grid, cioè una tecnologia di comunicazione bidirezionale tra auto elettriche e reti elettriche), del Luminar LiDAR per Mobileye Chauffeur per la guida autonoma di Polestar 4, e di una tecnologia di ricarica superveloce per Polestar 5, che le fornirebbe 160 km di autonomia in soli 5 minuti di ricarica. Partiamo proprio da qui.
Indice:
Le novità del Polestar Day, fra ricarica e guida autonoma
La ricarica superveloce di Polestar 5
“100-in-5” è il nome di una nuova tecnologia di ricarica ad altissima velocità (XFC) sviluppata da Polestar in collaborazione con StoreDot che, secondo quanto dichiarato, consente di “caricare” 160 km di autonomia in soli 5 minuti di ricarica.
Al Polestar Day la casa automobilistica ha eseguito una dimostrazione di carica, tecnologia che può essere integrata nei pacchi batteria già disponibili perché non richiede particolari cambiamenti. “100-in-5” sarà distribuita su larga scala a partire dal prototipo di Polestar 5, in arrivo il prossimo anno.
Mostrata per la prima volta circa tre anni fa come prototipo, Polestar l’ha svelata ieri in occasione dell’evento citato. Polestar 5 è una berlina coupé simile per concezione e caratteristiche alla Porsche Taycan, un’auto che dovrebbe essere molto potente e costosa il cui lancio è atteso per il 2025.
La ricarica bidirezionale di Polestar 3 al servizio del V2G
Altrettanto importante il progetto su larga scala di vehicle to grid (V2G) di Polestar che, assieme ad altri attori del settore, sta sviluppando a Göteborg, in Svezia. Assieme all’autorità svedese per la rete nazionale Svenska Kraftnät e ad altri gestori e fornitori, Polestar sta studiando soluzioni per sviluppare e sperimentare tecnologie di V2G per soluzioni scalabili e applicabili per diversi servizi.
Grazie alla tecnologia di ricarica bidirezionale compatibile con le Polestar 3, queste ultime possono ricevere e restituire alla rete elettrica e alle abitazioni l’energia immagazzinata nelle batterie delle auto. Si tratta del punto di partenza per gestire l’integrazione del V2G, sistema che Polestar sta sviluppando grazie a una Virtual Power Plant (VPP) capace di connettere tutte le Polestar 3 collegate alla rete.
Quest’ultima è una sorta di tramite basato su cloud che calcola la capacità delle batterie collegate e avvia la ricarica o, viceversa, dà il via libera alla restituzione dell’energia in base alle situazioni e alle esigenze dei proprietari, ai quali è richiesto solo di collegare la propria automobile; la Virtual Power Plant e la tecnologia di ricarica intelligente fanno il resto.
“Vehicle-to-grid ha il potenziale per offrire un reale beneficio non solo ai singoli clienti, ma a intere comunità. In media, un’auto è parcheggiata il 90% del tempo. Grazie alle capacità di ricarica bidirezionale di Polestar 3 e alla VPP di Polestar, possiamo esplorare modelli di business e soluzioni comunitarie in grado di sbloccare il vero potenziale del V2G e consentire ai proprietari di sostenere la transizione energetica quando non hanno bisogno dell’auto” ha detto l’amministratore di Polestar Thomas Ingenlath.
La “guida completamente autonoma” di Polestar 4
Come anticipato già la scorsa estate, Polestar 4, SUV elettrico che verrà prodotto anche in Corea del Sud dal 2025, integrerà la “guida completamente autonoma” Chauffeur di Mobileye, il quarto stadio di cinque dei livelli di guida di quest’ultima, una tecnologia definita come un sistema di guida autonoma progettato per trasformare veicoli in sistemi eyes-off/hands-off […] che si basa sulla visione a 360° tramite radar e sensori LIDAR che, nel 2025, costerà meno di 6.000 dollari”.
Per questo motivo, l’azienda di auto elettriche costola di Volvo sta integrando su Polestar 4 il LiDAR frontale di Luminar che, assieme a un radar di imaging frontale e ai tre processori EyeQ6 di Mobileye permetterà al conducente di distrarsi, anche di non guardare la strada in certe situazioni specifiche: ad esempio nei tratti autostradali, alla stregua delle auto con sistemi di “guida altamente automatizzata”, nota come livello 3. Maggiori dettagli in proposito li trovate in questo nostro articolo.
“Combinare la nostra base SuperVision con un secondo sistema di percezione ridondante indipendente – composto da LiDAR di Luminar, radar e radar di imaging – consente una vera ridondanza e un livello di precisione che costituisce la base per una guida completamente autonoma” ha affermato il Prof. Ammon Shashua, amministratore delegato di Mobileye.
Leggi anche: Svelata la Polestar 4, un SUV coupé con Google a bordo e Via alle domande per il bonus colonnine domestiche 2023: cosa sapere
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