Tra le novità che la serie iPhone 15 ha portato con sé vi è anche l’adozione della porta USB Type-C, che ha letteralmente mandato in pensione lo standard proprietario Lightning.

La mossa di Apple è stata dettata dalle novità in ambito legislativo dell’Unione Europea, che da tempo vuole imporre ai produttori di smartphone e di altri dispositivi tecnologici l’utilizzo di un caricabatterie comune, così da rendere più semplice la vita ai consumatori.

Ma il colosso di Cupertino presto potrebbe trovarsi costretto ad andare anche oltre e ad “aprire” il suo ecosistema alle aziende della concorrenza.

Apple è quasi con le spalle al muro

Il Digital Markets Act (o DMA) è un provvedimento legislativo antitrust di ampio respiro rivolto alle aziende tecnologiche e, secondo tale legge, Apple deve apportare delle modifiche ad iOS, App Store e Safari, in modo da migliorare l’interoperabilità di tali piattaforme con altri ecosistemi.

Stando a quello che è il testo attualmente vigente, Apple avrà tempo fino al 5 marzo del 2024 per adeguarsi e nelle scorse ore Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, ci ha tenuto a ribadire che il colosso di Cupertino si deve aprire alla concorrenza.

Breton ha invitato Tim Cook, CEO di Apple, ad aprire ai rivali l’ecosistema hardware e software gelosamente custodito dal colosso statunitense ma il medesimo invito è stato rivolto anche agli altri big del mondo della tecnologia.

Il Commissario europeo non ha lasciato spazio a dubbi su ciò che si aspetta nei prossimi mesi da Apple, spiegando che gli utenti iPhone dovrebbero poter beneficiare di servizi competitivi da parte di una serie di fornitori e ciò sia per quanto riguarda gli app store che per il portafoglio elettronico o i browser.

E, anticipando la possibile risposta di Apple, Breton ci ha tenuto a ricordare che privacy e sicurezza non rappresentano delle valide giustificazioni per un ecosistema chiuso, in quanto questi aspetti sono già tutelati dalla legislazione comunitaria.